Il blitz contro i clan Mercante e Strisciuglio
Il blitz contro i clan Mercante e Strisciuglio
Cronaca

Blitz contro i clan Mercante e Strisciuglio: preso un 37enne

I traffici tra i quartieri San Paolo e Japigia. Nell'operazione coinvolto anche Riccardo Lucchesi

C'è anche il 37enne Riccardo Lucchesi, tra le 25 persone, appartenenti ai clan Mercante e Strisciuglio, arrestate oggi a Bari nell'ambito di una operazione della Polizia di Stato.

Tutte sono state destinatarie di una ordinanza di custodia cautelare (15 in carcere e 10 agli arresti domiciliari) emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Annachiara Mastrorilli, su richiesta del pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Lidia Giorgio. 7 provvedimenti sono stati notificati a persone già detenute in carcere, a Bari, Trani, Lecce e Potenza.

L'indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Bari, ha messo a fuoco le attività illecite soprattutto nei quartieri San Paolo e Japigia: associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall'uso delle armi, due tentativi di omicidio in danno di altrettanti esponenti dei clan Strisciuglio e Mercante, aggravati dal metodo mafioso.

Secondo le risultanze investigative, il clan Mercante, operante in posizione dominante nel quartiere Libertà di Bari ed in alcuni comuni del nord barese, con a capo Giuseppe Mercante, si riforniva di stupefacente, anche in consistenti quantitativi, da differenti canali di approvvigionamento, tra i quali il pregiudicato Luigi Luisi, ucciso nel corso di un agguato nell'ottobre del 2016, nonché da Francesco Cascella e Alessandro De Bernardis, oltre che da Antonio Caizzi.

Il primo dei tentati omicidi contestati ed aggravati dal metodo mafioso, avvenuto il 27 marzo 2014, ha avuto come vittima Vincenzo Valentino, esponente del clan Strisciuglio, e - secondo quanto accertato - sarebbe stato commissionato da Alessandro De Bernardis ed eseguito da Riccardo Lucchesi e Michele Lorusso. L'agguato non andò a buon fine per l'inceppamento dell'arma.

Si trattava - secondo gli investigatori - di una risposta all'accoltellamento, avvenuto lo stesso giorno, da parte di Vincenzo Valentino ai danni di Umberto De Meo, accoltellamento peraltro commesso per legittima difesa.

Il secondo tentato omicidio, anch'esso aggravato dal metodo mafioso, fu commesso il 25 aprile 2014 nei confronti di Alessandro De Bernardis e Riccardo Lucchesi ed è stato contestato a Giovanni Tritto e Christian Cucumazzo, ritenuti esponenti del clan Strisciuglio, operante sul quartiere San Paolo di Bari. Anche in questo caso l'agguato non andò a buon fine a causa del cattivo funzionamento dell'arma utilizzata.

Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché 10 pistole e numeroso munizionamento.
GLI ARRESTATI

Destinatari di misura cautelare di arresti in carcere:

1) Mercante Giuseppe, detto "Pinuccio il drogato" e "Compà Peppe", nato a Bari di anni 65;
2) Cascella Francesco, nato a Bari di anni 32;
3) Castriotta Andrea, nato a Terlizzi, di anni 35, già detenuto presso la casa circondariale di Trani;
4) Catalano Michele, detto "zio Chele", nato a Bari di anni 36;
5) Cucumazzo Christian, nato a Modugno di anni 24;
6) De Bernardis Alessandro, detto "Brodino", nato a Bari di anni 49, già detenuto presso la casa circondariale di Bari;
7) De Caro Domenico, detto "Mimmo il ragioniere", nato a Bari di anni 47;
8) De Meo Umberto, nato a Bari di anni 27;
9) Fiengo Gennaro, nato a Bari di anni 39;
10) Lorusso Michele, nato a Bari di anni 24, già detenuto presso la casa circondariale di Bari;
11) Lucchesi Riccardo, nato a Bari di anni 37;
12) Petroni Emanuel, nato a Bari di anni 27;
13) Smurro Costantino, detto "Damiano", nato a Bari di anni 47;
14) Tritto Giovanni, detto "Giovanni piccolino" nato a Bari di anni 28;
15) Sedicina Nicola, nato a Bari di anni 33, già detenuto presso la casa circondariale di Bari.

Custodia cautelare agli arresti domiciliari:
16) Caldarulo Stefano, detto "Mazz mazz", nato a Bari di anni 36;
17) Cutrignelli Giuseppe, nato a Bari di anni 48;
18) Di Bari Vito, detto "U Buc" nato a Bari di anni 41, già detenuto presso la casa circondariale di Potenza;
19) Caizzi Antonio, detto "U Pidich", nato a Bari di anni 46;
20) Di Bari Damiano, nato a Bari di anni 46, già detenuto presso la casa circondariale di Lucera;
21) Genchi Giuseppe, nato a Bari di anni 29;
22) Laraspata Antonio, detto "La Pupa", nato a Bari di anni 32;
23) Ladisa Giuseppe, detto "Peciù", nato a Bari di anni 42, già detenuto presso la casa circondariale di Lecce;
24) De Santis Antonio, nato a Bari di anni 38;
25) Cavone Vito, nato a Bari di anni 43.
  • Clan Mercante
  • Clan Strisciuglio
  • Riccardo Lucchesi
Altri contenuti a tema
«A Giovinazzo è radicata l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» «A Giovinazzo è radicata l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» Pubblicata la nuova relazione dell'Antimafia: in città «è stata documentata la presenza di un'articolazione dell'ex clan Di Cosola»
«A Giovinazzo emergerebbe l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» «A Giovinazzo emergerebbe l'operatività dei Capriati e Diomede-ex Mercante» Lo sostiene l'Antimafia anche se «tali presenze non escluderebbero il radicamento, nello stesso territorio, di altre strutture criminali»
«L'influenza del clan Di Cosola sulla città di Giovinazzo» «L'influenza del clan Di Cosola sulla città di Giovinazzo» Secondo l'Antimafia «il clan sarebbe tornato a occuparsi del controllo territoriale attraverso le estorsioni»
Decapitato il clan Strisciuglio: gestiva la piazza di spaccio di Giovinazzo Decapitato il clan Strisciuglio: gestiva la piazza di spaccio di Giovinazzo L'inchiesta si è avvalsa delle dichiarazioni di 21 collaboratori di giustizia. Il ruolo di Michele Costantino
A Giovinazzo «i Di Cosola hanno contato sull’apporto delle Istituzioni» A Giovinazzo «i Di Cosola hanno contato sull’apporto delle Istituzioni» È quanto emerge dalla relazione dell'Antimafia: «Il clan ha cercato di riconquistare un ruolo di egemonia»
Di Cosola e Capriati i clan principali «attraverso referenti in loco o affiliati» Di Cosola e Capriati i clan principali «attraverso referenti in loco o affiliati» È lo scenario stilato nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia riferita al secondo semestre del 2019
Usura con tassi al 700%, condannati 5 affiliati al clan Strisciuglio Usura con tassi al 700%, condannati 5 affiliati al clan Strisciuglio Gli arrestati avevano preso di mira un esercizio commerciale a Santo Spirito al quale erano riusciti a sottrarre oltre mezzo milione di euro
Giovinazzo terra d'influenza del clan Capriati. Restano attivi i Di Cosola Giovinazzo terra d'influenza del clan Capriati. Restano attivi i Di Cosola L'Antimafia analizza entrambi i clan: «I Capriati hanno collegamenti in città, i Di Cosola attivi nel traffico di stupefacenti»
© 2001-2024 GiovinazzoViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata. Tutti i diritti riservati.
GiovinazzoViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.