«Siamo giovani, quindi imprevedibili e affamati»
Vitale, al rientro, suona la carica in vista del match esterno di Canosa
Giovinazzo - sabato 18 novembre 2017
14.04
«Siamo una squadra molto giovane e quindi pecchiamo di esperienza, ma abbiamo fiato e corsa e, magari, con un po' di cattiveria, furbizia e fortuna saremo in grado di raggiungere la salvezza arriverebbe molto presto. Perché noi siamo giovani, quindi imprevedibili, ma soprattutto affamati».
Ruben Vitale, del Giovinazzo, ha le idee chiare ed già proiettato con la testa alla sfida di domani pomeriggio alle ore 14.30, quando il Giovinazzo di mister Angelo Tricarico si recherà a Canosa, senza gli infortunati Pipitone e Tesoro, gli squalificati Capriati e Scarpa, ma con Vitale nuovamente in lista: «Mi sento importante per la squadra e questo fa tanto, ma nessuno è veramente indispensabile, siamo semplicemente tutti utili».
«L'allenatore - spiega Vitale - mi sta facendo giocare come desidero e anche per questo arrivo più facilmente alla conclusione a rete e dunque al goal. Sì è vero, sono uno dei pochissimi rimasti in biancoverde e questo lo devo soprattutto al tecnico che mi ha cercato fortemente. Il gruppo? L'ho trovato sin da subito molto affiatato e unito: l'ambiente è una delle prime cose che noto e da qui si può crescere e fare bene».
Vitale è un giocatore che merita categorie superiori? In Italia manca davvero la meritocrazia? «Questi livelli - conclude - non sono l'ideale per mettersi in mostra e farsi conoscere.Del resto nessuno regala niente, quindi bisogna impegnarsi e lottare. In attesa di fare la differenza su palcoscenici più prestigiosi.
Ruben Vitale, del Giovinazzo, ha le idee chiare ed già proiettato con la testa alla sfida di domani pomeriggio alle ore 14.30, quando il Giovinazzo di mister Angelo Tricarico si recherà a Canosa, senza gli infortunati Pipitone e Tesoro, gli squalificati Capriati e Scarpa, ma con Vitale nuovamente in lista: «Mi sento importante per la squadra e questo fa tanto, ma nessuno è veramente indispensabile, siamo semplicemente tutti utili».
«L'allenatore - spiega Vitale - mi sta facendo giocare come desidero e anche per questo arrivo più facilmente alla conclusione a rete e dunque al goal. Sì è vero, sono uno dei pochissimi rimasti in biancoverde e questo lo devo soprattutto al tecnico che mi ha cercato fortemente. Il gruppo? L'ho trovato sin da subito molto affiatato e unito: l'ambiente è una delle prime cose che noto e da qui si può crescere e fare bene».
Vitale è un giocatore che merita categorie superiori? In Italia manca davvero la meritocrazia? «Questi livelli - conclude - non sono l'ideale per mettersi in mostra e farsi conoscere.Del resto nessuno regala niente, quindi bisogna impegnarsi e lottare. In attesa di fare la differenza su palcoscenici più prestigiosi.