Nicola Palermo: partito da Giovinazzo per portare il Mantova in B
«In questi anni la mia vita è cambiata, vivere lontano da casa ti fa assumere maggiori responsabilità»
Giovinazzo - martedì 15 agosto 2017
19.16
La Puglia è una terra di passaggio verso il resto dell'Italia e dell'Europa. A Giovinazzo ha mosso i primi passi Pino Milella, divenuto un emigrante di successo. E qui ha tirato i primi calci Nicola Palermo. Un ragazzo come tanti, ma con una sostanziale differenza.
Per realizzare i propri sogni, per fare il calciatore di futsal, questo 30enne ha sfidato la paura del diverso volando in Lombardia, a Mantova. Dove ha vinto il primo campionato della sua vita, in serie C1: «Nessuna paura - ci tiene subito a precisare - anche perché non era la prima volta. Ho già giocato lontano da casa, prima a Trento, in Trentino Alto Adige, e poi a Quartu Sant'Elena, in Sardegna».
Con il Mantova C5 di Pino Milella, l'atleta giovinazzese si è tolto la soddisfazione più grande della sua carriera («per il momento sì - risponde - visto che si tratta del mio primo successo ai play-off», nda), che si è sviluppata in formazioni di categoria superiore: Giovinazzo C5 (A2 e B), Real Molfetta (B), Futsal Tridentina (A2) e Atiesse C5 (B), in un continuo girovagare da un Paese all'altro.
Infatti, il curriculum di questo pivot classe 1987 si è arricchito negli ultimi anni di un ruolino di esperienze nazionali unico nel suo genere. Una vita su e giù per lo Stivale, cominciata come tutti in un campetto di periferia. Il solito copione: «Ho iniziato a giocare da ragazzino sul campo della chiesa Immacolata - ricorda - grazie ad Angelo Marolla. È l'allenatore che più ha creduto in me».
Nel 2015, il ritorno a Giovinazzo. Un anno dopo la partenza verso l'ambiziosa piazza biancorossa. Mantova, che sorge sulla sponda del fiume Mincio, è una delle più belle città della Lombardia, ricche di arte e cultura. La società, invece, «ha compiuto un vero miracolo - dice Palermo -. In così poco tempo ha vinto due campionati, in serie C2 e C1, e adesso sta costruendo una rosa che potrà dire la sua anche in serie B».
Tra i protagonisti dell'ultima promozione (quella dalla serie C1 alla B) c'è anche e soprattutto Pino Milella, al secondo salto di categoria consecutivo: «Penso che lui - dice ancora il pivot giovinazzese - sia uno dei migliori allenatori di calcio a cinque in circolazione ed abbia numerosi estimatori in tutta Italia. Non lo scopro certo io, il suo curriculum parla da solo».
Con ben 31 marcature, Palermo conquista le copertine dei giornali locali e la ribalta web «perché a Mantova - racconta - ho ritrovato un equilibrio che avevo un po' perso». Ovviamente, l'esperienza lombarda non si è limitata solo alla prima squadra: «Ho gestito e diretto anche l'Under 21 del Mantova C5, conquistando un più che onorevole nono posto posto in campionato».
In estate si rincorrono le voci sul suo possibile rientro in Puglia. Le offerte non mancano. Ma il ritorno a casa non s'ha da fare e Palermo prosegue la propria avventura a Mantova, ancora una volta con mister Milella: «Ringrazio tutti i club pugliesi che in questo periodo estivo mi hanno cercato, ma quando il Mantova C5 mi ha chiamato - ha evidenziato Palermo - ho detto subito sì».
Una domanda sorge spontanea: come si vive in Lombardia? E che città è Mantova? «È una città bellissima, ricca di tesori d'arte e luoghi culturali, dove mi sono trovato benissimo e ho incontrato gente di grandissima disponibilità. Con chi ho legato maggiormente? Con il capitano Alex Baratti, davvero un esempio da seguire in campo e fuori, con Denis Alushani, con Aissam Louanda che tutti conoscono per aver giocato a Giovinazzo e con Cristiano Rondelli».
Nel giro di un anno la vita di Palermo è cambiata totalmente. Giocare lontano da Giovinazzo gli ha consentito di uscire dalla routine del futsal di casa nostra per abbracciare una dimensione nuova, fatta di esperienze che lo hanno arricchito anche sotto il profilo umano: «In quest'ultimo anno - racconta - la mia vita è cambiata. Vivere lontano da casa ti responsabilizza rispetto a tutto ciò che ti circonda, ti aiuta a farti diventare uomo».
Intanto Palermo pensa solo al presente. Quando gli chiedi in che squadra vorrebbe andare a giocare, preferisce non rispondere. «Per il momento - conclude - gioco con il Mantova C5 e penso solo a fare molto bene con la mia squadra». D'accordo le ambizioni, ma questo ragazzo ha la testa sulle spalle.
Per realizzare i propri sogni, per fare il calciatore di futsal, questo 30enne ha sfidato la paura del diverso volando in Lombardia, a Mantova. Dove ha vinto il primo campionato della sua vita, in serie C1: «Nessuna paura - ci tiene subito a precisare - anche perché non era la prima volta. Ho già giocato lontano da casa, prima a Trento, in Trentino Alto Adige, e poi a Quartu Sant'Elena, in Sardegna».
Con il Mantova C5 di Pino Milella, l'atleta giovinazzese si è tolto la soddisfazione più grande della sua carriera («per il momento sì - risponde - visto che si tratta del mio primo successo ai play-off», nda), che si è sviluppata in formazioni di categoria superiore: Giovinazzo C5 (A2 e B), Real Molfetta (B), Futsal Tridentina (A2) e Atiesse C5 (B), in un continuo girovagare da un Paese all'altro.
Infatti, il curriculum di questo pivot classe 1987 si è arricchito negli ultimi anni di un ruolino di esperienze nazionali unico nel suo genere. Una vita su e giù per lo Stivale, cominciata come tutti in un campetto di periferia. Il solito copione: «Ho iniziato a giocare da ragazzino sul campo della chiesa Immacolata - ricorda - grazie ad Angelo Marolla. È l'allenatore che più ha creduto in me».
Nel 2015, il ritorno a Giovinazzo. Un anno dopo la partenza verso l'ambiziosa piazza biancorossa. Mantova, che sorge sulla sponda del fiume Mincio, è una delle più belle città della Lombardia, ricche di arte e cultura. La società, invece, «ha compiuto un vero miracolo - dice Palermo -. In così poco tempo ha vinto due campionati, in serie C2 e C1, e adesso sta costruendo una rosa che potrà dire la sua anche in serie B».
Tra i protagonisti dell'ultima promozione (quella dalla serie C1 alla B) c'è anche e soprattutto Pino Milella, al secondo salto di categoria consecutivo: «Penso che lui - dice ancora il pivot giovinazzese - sia uno dei migliori allenatori di calcio a cinque in circolazione ed abbia numerosi estimatori in tutta Italia. Non lo scopro certo io, il suo curriculum parla da solo».
Con ben 31 marcature, Palermo conquista le copertine dei giornali locali e la ribalta web «perché a Mantova - racconta - ho ritrovato un equilibrio che avevo un po' perso». Ovviamente, l'esperienza lombarda non si è limitata solo alla prima squadra: «Ho gestito e diretto anche l'Under 21 del Mantova C5, conquistando un più che onorevole nono posto posto in campionato».
In estate si rincorrono le voci sul suo possibile rientro in Puglia. Le offerte non mancano. Ma il ritorno a casa non s'ha da fare e Palermo prosegue la propria avventura a Mantova, ancora una volta con mister Milella: «Ringrazio tutti i club pugliesi che in questo periodo estivo mi hanno cercato, ma quando il Mantova C5 mi ha chiamato - ha evidenziato Palermo - ho detto subito sì».
Una domanda sorge spontanea: come si vive in Lombardia? E che città è Mantova? «È una città bellissima, ricca di tesori d'arte e luoghi culturali, dove mi sono trovato benissimo e ho incontrato gente di grandissima disponibilità. Con chi ho legato maggiormente? Con il capitano Alex Baratti, davvero un esempio da seguire in campo e fuori, con Denis Alushani, con Aissam Louanda che tutti conoscono per aver giocato a Giovinazzo e con Cristiano Rondelli».
Nel giro di un anno la vita di Palermo è cambiata totalmente. Giocare lontano da Giovinazzo gli ha consentito di uscire dalla routine del futsal di casa nostra per abbracciare una dimensione nuova, fatta di esperienze che lo hanno arricchito anche sotto il profilo umano: «In quest'ultimo anno - racconta - la mia vita è cambiata. Vivere lontano da casa ti responsabilizza rispetto a tutto ciò che ti circonda, ti aiuta a farti diventare uomo».
Intanto Palermo pensa solo al presente. Quando gli chiedi in che squadra vorrebbe andare a giocare, preferisce non rispondere. «Per il momento - conclude - gioco con il Mantova C5 e penso solo a fare molto bene con la mia squadra». D'accordo le ambizioni, ma questo ragazzo ha la testa sulle spalle.