Hockey
La grande gioia dopo la sofferenza
L’AFP resta in serie A1 grazie alla vittoria di ieri in un PalaPansini infuocato
Giovinazzo - domenica 23 aprile 2017
11.58
Era tanta la tensione ieri sera al PalaPansini: si disputava la 26esima nonché ultima giornata di campionato ed AFP Giovinazzo e Cremona Hockey si ritrovavano per puro caso ad affrontarsi in quello che a tutti gli effetti era diventato un vero scontro salvezza. Con i lombardi avanti di un punto e i pugliesi penultimi, i padroni di casa erano costretti a vincere per non retrocedere. E così fortunatamente è stato.
Nella prima fase della gara Sanchez fa buona guardia della sua porta, i tiri dell'AFP vengono puntualmente sporcati ma Depalma e Antezza hanno ghiotte occasioni per ferire gli avversari. Al 18' arriva il gol su punizione di Dagostino, che fino ad allora aveva sbagliato più di un passaggio. Romero colpisce anche il palo interno e i 1.800 spettatori del PalaPansini iniziano a credere sempre più nel risultato sperato.
Nell'intervallo c'è ancora modo di ricordare l'ultras Onofrio Altomare, scomparso recentemente ma sempre vivo nell'impianto da lui tanto frequentato: nella serata ad ingresso gratuito c'era la possibilità di lasciare un'offerta per la sua famiglia e così tra primo e secondo tempo il presidente Dino Camporeale ha consegnato alla vedova la somma raccolta.
Ad inizio ripresa, il pareggio di Cacau riaccende le paure ma Dagostino non sbaglia il rigore concesso per tocco col pattino e tira di prima quando Romero lo serve dal centro dell'area. È 3-1 per i biancoverdi, con tripletta per "il mastino" ma le emozioni non sono finite. Eccelsi e Di Domenico annullano un gol a Lopez fatto col piede e invece convalidano la rete di Romero nonostante il caos della difesa rossoblu, che sposta la porta di un metro e come se non bastasse contesta.
Il puntero argentino comincia a portarsi a spasso la difesa ma Sergio Silva accorcia le distanze. I padroni di casa allora cercano ancora il gol ma nel finale, quando Pablito commette il decimo fallo, Romero perde l'attimo nella punizione di prima. Il tempo però scorre e la sirena congela il risultato sul 4-2 e sancisce la permanenza in A1 del Giovinazzo.
La curva, tornata a ripopolarsi dopo anni, invade la pista per far festa con i propri eroi. La tribuna, stracolma come nelle stagioni più gloriose e incorniciata dalla scritta "La nostra passione non avrà mai fine", è tutta in piedi ad applaudire.
Tra le lacrime e la gioia incontenibile, Antonio Dagostino, l'eroe di giornata, ha solo modo di confermare che è stata una vittoria arrivata soprattutto per il cuore messo in campo dai giovinazzesi e che per lui non c'è mai stata una soddisfazione personale più grande di quella di ieri.
Il tecnico Angelo Depalma, travolto dall'emozione e dall'abbraccio collettivo, ringrazia il pubblico che ha dato una grossa mano incitando i biancoverdi e scoraggiando fragorosamente gli ospiti, ma si rammarica perché, se si fosse giocato sempre con la stessa determinazione, forse sarebbero arrivati persino i play-off.
Emiliano Romero, corso negli spogliatoi per sbarbarsi così come aveva promesso, perde il titolo di capocannoniere perché il suo rivale Marinho si è scatenato nell'ultima gara ma è felice ugualmente. Alla domanda sul suo futuro però risponde: «Devo valutare cosa accadrà. Occorre uno sforzo societario per allestire una squadra più competitiva. Per chi, come me, viene da lontano, è importante giocare per traguardi più ambiziosi e con un adeguato compenso». Resta il fatto che 49 gol realizzati in una squadra salvatasi in extremis sono davvero tanti, per cui la sua partenza sarebbe difficile da accettare. Ma per il futuro è ancora prestissimo.
Il direttore sportivo Vito Favuzzi commenta solo dicendo: «Abbiamo vinto con pazienza e umiltà, ingredienti fondamentali. Non appena cincischiamo veniamo puniti». E quando gli ricordiamo che il problema della stagione è stato forse la panchina corta, risponde: «Per allungare la panchina servono 3-4 giocatori italiani, ovvero trovare 400.000 euro. Facile a dirsi, meno a farsi».
Ora però è tempo solo di godersi la permanenza che, per come è arrivata, equivale ad un trofeo di quelli importanti.
Nella prima fase della gara Sanchez fa buona guardia della sua porta, i tiri dell'AFP vengono puntualmente sporcati ma Depalma e Antezza hanno ghiotte occasioni per ferire gli avversari. Al 18' arriva il gol su punizione di Dagostino, che fino ad allora aveva sbagliato più di un passaggio. Romero colpisce anche il palo interno e i 1.800 spettatori del PalaPansini iniziano a credere sempre più nel risultato sperato.
Nell'intervallo c'è ancora modo di ricordare l'ultras Onofrio Altomare, scomparso recentemente ma sempre vivo nell'impianto da lui tanto frequentato: nella serata ad ingresso gratuito c'era la possibilità di lasciare un'offerta per la sua famiglia e così tra primo e secondo tempo il presidente Dino Camporeale ha consegnato alla vedova la somma raccolta.
Ad inizio ripresa, il pareggio di Cacau riaccende le paure ma Dagostino non sbaglia il rigore concesso per tocco col pattino e tira di prima quando Romero lo serve dal centro dell'area. È 3-1 per i biancoverdi, con tripletta per "il mastino" ma le emozioni non sono finite. Eccelsi e Di Domenico annullano un gol a Lopez fatto col piede e invece convalidano la rete di Romero nonostante il caos della difesa rossoblu, che sposta la porta di un metro e come se non bastasse contesta.
Il puntero argentino comincia a portarsi a spasso la difesa ma Sergio Silva accorcia le distanze. I padroni di casa allora cercano ancora il gol ma nel finale, quando Pablito commette il decimo fallo, Romero perde l'attimo nella punizione di prima. Il tempo però scorre e la sirena congela il risultato sul 4-2 e sancisce la permanenza in A1 del Giovinazzo.
La curva, tornata a ripopolarsi dopo anni, invade la pista per far festa con i propri eroi. La tribuna, stracolma come nelle stagioni più gloriose e incorniciata dalla scritta "La nostra passione non avrà mai fine", è tutta in piedi ad applaudire.
Tra le lacrime e la gioia incontenibile, Antonio Dagostino, l'eroe di giornata, ha solo modo di confermare che è stata una vittoria arrivata soprattutto per il cuore messo in campo dai giovinazzesi e che per lui non c'è mai stata una soddisfazione personale più grande di quella di ieri.
Il tecnico Angelo Depalma, travolto dall'emozione e dall'abbraccio collettivo, ringrazia il pubblico che ha dato una grossa mano incitando i biancoverdi e scoraggiando fragorosamente gli ospiti, ma si rammarica perché, se si fosse giocato sempre con la stessa determinazione, forse sarebbero arrivati persino i play-off.
Emiliano Romero, corso negli spogliatoi per sbarbarsi così come aveva promesso, perde il titolo di capocannoniere perché il suo rivale Marinho si è scatenato nell'ultima gara ma è felice ugualmente. Alla domanda sul suo futuro però risponde: «Devo valutare cosa accadrà. Occorre uno sforzo societario per allestire una squadra più competitiva. Per chi, come me, viene da lontano, è importante giocare per traguardi più ambiziosi e con un adeguato compenso». Resta il fatto che 49 gol realizzati in una squadra salvatasi in extremis sono davvero tanti, per cui la sua partenza sarebbe difficile da accettare. Ma per il futuro è ancora prestissimo.
Il direttore sportivo Vito Favuzzi commenta solo dicendo: «Abbiamo vinto con pazienza e umiltà, ingredienti fondamentali. Non appena cincischiamo veniamo puniti». E quando gli ricordiamo che il problema della stagione è stato forse la panchina corta, risponde: «Per allungare la panchina servono 3-4 giocatori italiani, ovvero trovare 400.000 euro. Facile a dirsi, meno a farsi».
Ora però è tempo solo di godersi la permanenza che, per come è arrivata, equivale ad un trofeo di quelli importanti.