Hockey
L'Italia femminile si tiene il bronzo, Francia battuta
Le azzurre di Pino Marzella soffrono un tempo e dilagano nella ripresa contro le transalpine. Finisce 6-1
Giovinazzo - domenica 30 agosto 2015
14.24
L'obiettivo era il terzo posto e la medaglia di bronzo è puntualmente arrivata. Le azzurre del giovinazzese Pino Marzella (nella foto di HockeyPista.it) non tradiscono le attese e chiudono l'Europeo di Matera sul gradino più basso del podio.
È lo stesso risultato di Mieres 2013, ma a Matera c'era una squadra in più (la Germania) e ben tre squadre su quattro avevano fatto meglio dell'Italia all'ultimo Mondiale. Il successo finale è andato, come da pronostico, alla Spagna.
Il terzo posto di Matera conferma che la strada iniziata da Gianni Massari prima e proseguita da Pino Marzella poi è quella giusta ed è destinata a portare a risultati brillanti in futuro. Mai dimenticare, infatti, che la giocatrice italiana più "vecchia" ha appena 24 anni e che queste ragazze hanno alle spalle soltanto tre competizioni internazionali (l'Europeo di Mieres 2013, il Mondiale di Tourcoing 2014 e l'Europeo di Matera 2015) dato che per anni la Nazionale femminile non ha partecipato ad alcuna competizione.
Se Massari ha lavorato moltissimo sulla tecnica individuale, ponendo ottime basi su cui costruire, Marzella ha portato una mentalità vincente che in pista si percepisce in modo evidente. Al centro c'è stato un gruppo di ragazze, più ampio rispetto alle 10 che si sono guadagnate la convocazione finale, disposto a lavorare e a sacrificarsi, a sudare a ad apprendere.
L'Italia femminile ha giocato ad un buon livello; soltanto la Spagna è stata nettamente superiore alle azzurre, ma parliamo di un hockey di un altro pianeta, almeno per ora. Il Portogallo ha sofferto e se fosse entrato quel rigore a 10" dalla fine sarebbe probabilmente finito dietro. La Germania e la Francia hanno tenuto sulla corda le azzurre nel primo tempo, ma alla distanza l'Italia è sempre riuscita ad uscire alla grande.
Chiusa la parentesi internazionale, l'hockey femminile deve riuscire a fare passi avanti a livello nazionale. Sono appena sei le squadre iscritte al campionato italiano, il minimo indispensabile per poter assegnare lo scudetto. I club, anche quelli che ci provano, faticano a reclutare nuove leve e l'attività, seppure in crescita, è ancora troppo blanda per poter sperare che la nazionale diventi competitiva ai massimi livelli.
Lo ha detto chiaramente anche Marzella nelle numerose interviste rilasciate nel corso dell'Europeo di Matera.
È lo stesso risultato di Mieres 2013, ma a Matera c'era una squadra in più (la Germania) e ben tre squadre su quattro avevano fatto meglio dell'Italia all'ultimo Mondiale. Il successo finale è andato, come da pronostico, alla Spagna.
Il terzo posto di Matera conferma che la strada iniziata da Gianni Massari prima e proseguita da Pino Marzella poi è quella giusta ed è destinata a portare a risultati brillanti in futuro. Mai dimenticare, infatti, che la giocatrice italiana più "vecchia" ha appena 24 anni e che queste ragazze hanno alle spalle soltanto tre competizioni internazionali (l'Europeo di Mieres 2013, il Mondiale di Tourcoing 2014 e l'Europeo di Matera 2015) dato che per anni la Nazionale femminile non ha partecipato ad alcuna competizione.
Se Massari ha lavorato moltissimo sulla tecnica individuale, ponendo ottime basi su cui costruire, Marzella ha portato una mentalità vincente che in pista si percepisce in modo evidente. Al centro c'è stato un gruppo di ragazze, più ampio rispetto alle 10 che si sono guadagnate la convocazione finale, disposto a lavorare e a sacrificarsi, a sudare a ad apprendere.
L'Italia femminile ha giocato ad un buon livello; soltanto la Spagna è stata nettamente superiore alle azzurre, ma parliamo di un hockey di un altro pianeta, almeno per ora. Il Portogallo ha sofferto e se fosse entrato quel rigore a 10" dalla fine sarebbe probabilmente finito dietro. La Germania e la Francia hanno tenuto sulla corda le azzurre nel primo tempo, ma alla distanza l'Italia è sempre riuscita ad uscire alla grande.
Chiusa la parentesi internazionale, l'hockey femminile deve riuscire a fare passi avanti a livello nazionale. Sono appena sei le squadre iscritte al campionato italiano, il minimo indispensabile per poter assegnare lo scudetto. I club, anche quelli che ci provano, faticano a reclutare nuove leve e l'attività, seppure in crescita, è ancora troppo blanda per poter sperare che la nazionale diventi competitiva ai massimi livelli.
Lo ha detto chiaramente anche Marzella nelle numerose interviste rilasciate nel corso dell'Europeo di Matera.