I gemelli della promozione in D: Fiorentino e Marolla
Daniele, 26 anni, ha trascinato il Nardò. Alessandro, 20 anni, è entrato nella storia del Francavilla centrando il triplete
Giovinazzo - venerdì 10 luglio 2015
12.40
Daniele Fiorentino e Alessandro Marolla, i centrocampisti gemelli della promozione in serie D. Il primo, 26 anni, indossando la maglia del Nardò, mentre il secondo, che di anni ne ha appena 20 e che dice di ispirarsi proprio all'ex atleta di Bari, Noicattaro, Martina Franca e Bisceglie, avendo addosso quella della Virtus Francavilla.
Il 14 giugno scorso, con la vittoria sullo Scordia nella finale di ritorno dei play-off nazionali, il Nardò ritorna in D. «Dopo l'anno di Bisceglie, la retrocessione a Metaponto e vari infortuni - racconta Fiorentino - ho scelto lo Sporting Altamura, in Eccellenza, per rimettermi in gioco. E lì ho passato due mesi bellissimi. Poi, a dicembre, ho ricevuto qualche offerta, tra cui quelle di Nardò e Virtus Francavilla, ma la mia scelta è ricaduta sui granata. Ho scelto il Nardò per la piazza, per il calore dei tifosi, per la rassicurante presenza di mister Nicola Ragno e per l'importante progetto societario. Perché nel calcio, come nella vita, bisogna avere ambizioni. Ed è stato in quel momento che ho capito, insieme ai miei amici di squadra, di avere buone possibilità di tagliare il traguardo della D».
Un traguardo, quello dei Dilettanti, che la Virtus Francavilla conquista virtualmente addirittura il 6 aprile, in virtù della vittoria del campionato della Bustese (nel girone A dell'Eccellenza lombarda). «A Francavilla, una squadra che ho scelto per mettermi in mostra e poter vincere qualcosa di importante, ho trovato un ambiente fantastico ed incontrato persone vincenti ed ho capito sin da subito che sarebbe stato il nostro anno - riferisce Marolla -. Nel gruppo, all'interno dello spogliatoio, durante gli allenamenti e le partite la parola sconfitta non è mai esistita. Siamo stati il risultato delle nostre abitudini. E proprio le nostre abitudini di successo ci hanno portato a diventare persone vincenti su ogni campo, dappertutto. Nel campionato di Eccellenza, in Coppa Puglia e in Coppa Italia».
Daniele Fiorentino, classe '88, è cresciuto nelle giovanili del Bari, squadra con la quale ha esordito a 18 anni in serie B nel corso della stagione 2006-2007 (i biancorossi erano allenati da Beppe Materazzi) collezionando sette presenze e mettendo a segno un gol prima di finire in serie C1 con la Pro Patria, il Venezia e la Paganese. Poi ancora Noicattaro e Andria (entrambe in serie C2), San Paolo Bari (Eccellenza), Martina Franca, Bisceglie e Real Metapontino (serie D) e Sporting Altamura (Eccellenza).
Centrocampista duttile, capace di ricoprire diverse posizioni in campo (innanzi alla difesa, nel cerchio di centrocampo, ma anche a supporto delle punte o su entrambe le fasce laterali) non è mai stato preso seriamente in considerazione dal grande calcio. Come mai? «Ho esordito in serie B in tenera età - ricorda Fiorentino -. Ero giovanissimo, avevo appena 18 anni. Un'età, purtroppo, nella quale è facile commettere determinanti errori di valutazione. Adesso, col senno di poi, posso affermare con certezza che se avessi fatto delle scelte giuste sarei rimasto ancora a grandi livelli. Nel calcio, però, bisogna avere anche tanta fortuna, oltre alla dote. Però, continuo sempre ad avere un sogno nel mio cassetto: quello di ritornarci».
Alessandro Marolla, invece, classe '95, dopo il triennio in serie D a Bisceglie è passato in prestito alla Virtus Francavilla. «Prima o poi arriverà il suo momento», affermano sicuri gli addetti ai lavori. Ma quando? «Sono ancora in fase ascendente - ammette Marolla -. Ogni anno punto a far meglio anche se i criteri di scelta sono diversi e la categoria potrebbe diventare di secondo piano nella logica delle scelte per quest'età».
Entrambi sono cresciuti nelle giovanili della Polisportiva Giovinazzo: «La Polisportiva - ricorda Fiorentino - mi ha preparato al grande salto al Bari dove ho trascorso tanti anni fatti di duri sacrifici. Ho fatto tutta la trafila: dai Pulcini sino all'esordio in serie B. E tutto questo anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre supportato». Una crescita giovanile, tra agonismo e formazione personale, definita «basilare» anche da Marolla: «E nella mia avventura nella Polisportiva Giovinazzo ha inciso molto anche la presenza di allenatori e persone competenti sempre disposti a tutto pur di farti migliorare».
Già, gli allenatori. Fiorentino e Marolla ne hanno avuti tanti. «Ho avuto vari tecnici che mi hanno dato tanto: Antonio Conte, che mi ha allenato solo per pochi mesi, Aldo Papagni, Giuseppe Di Meo, Francesco Bitetto, Raimondo Catalano, Ezio Capuano, Salvatore Ciullo e Nicola Ragno. Chi il mio preferito? Sicuramente Beppe Materazzi, che mi ha fatto esordire in serie B, lo ricordo con un affetto particolare». Per Marolla, invece, «molti sono stati gli allenatori importanti nella mia crescita. Il mio maestro? Senza dubbio Biagio Cianci che sin da subito m'ha insegnato le basi sulle quali costruire la mia carriera sportiva. Ed ha curato con attenzione e passione sia l'aspetto calcistico e sia quello caratteriale».
Dalla Polisportiva Giovinazzo alle vincenti piazze di Nardò e Francavilla. E il futuro? «Ancora non lo so - risponde schietto Fiorentino -. In questi giorni parlerò con il Nardò per il mio avvenire che spero continui ad essere granata. Ma se l'accordo non si dovesse materializzare mi guarderò altrove sperando di trovare un'altra società sana, proprio come il Nardò, che voglia ambire a traguardi importanti».
Traguardi importanti che Marolla, invece, spera di raggiungere nei prossimi mesi: «La mia più grande aspirazione - dice - è quella di realizzarmi nella vita e arrivare a giocare ad alti livelli, ma sogno un giorno di indossare la maglia della mia città per trascinare il vessillo biancoverde verso traguardi e categorie importanti».
Intanto Giovinazzo si coccola i gemelli della promozione in D, da Nardò a Francavilla. «Per me è stato l'anno del riscatto dopo una stagione travagliata. Sono contento di questa promozione che dedico a mio fratello Claudio che non c'è più e ai miei genitori», dice ancora Fiorentino. «Credo sia motivo di vanto e orgoglio per questa città avere persone vincenti», termina Marolla.
I successi a Nardò e Francavilla sono dei ricordi che, per entrambi, rimarranno indelebili. Ora, però, il difficile sarà confermarsi. «Vogliamo continuare a dire la nostra - conclude Fiorentino -. Continuando così, anche l'anno prossimo, potremmo toglierci belle soddisfazioni». Non resta che aspettare.
Il 14 giugno scorso, con la vittoria sullo Scordia nella finale di ritorno dei play-off nazionali, il Nardò ritorna in D. «Dopo l'anno di Bisceglie, la retrocessione a Metaponto e vari infortuni - racconta Fiorentino - ho scelto lo Sporting Altamura, in Eccellenza, per rimettermi in gioco. E lì ho passato due mesi bellissimi. Poi, a dicembre, ho ricevuto qualche offerta, tra cui quelle di Nardò e Virtus Francavilla, ma la mia scelta è ricaduta sui granata. Ho scelto il Nardò per la piazza, per il calore dei tifosi, per la rassicurante presenza di mister Nicola Ragno e per l'importante progetto societario. Perché nel calcio, come nella vita, bisogna avere ambizioni. Ed è stato in quel momento che ho capito, insieme ai miei amici di squadra, di avere buone possibilità di tagliare il traguardo della D».
Un traguardo, quello dei Dilettanti, che la Virtus Francavilla conquista virtualmente addirittura il 6 aprile, in virtù della vittoria del campionato della Bustese (nel girone A dell'Eccellenza lombarda). «A Francavilla, una squadra che ho scelto per mettermi in mostra e poter vincere qualcosa di importante, ho trovato un ambiente fantastico ed incontrato persone vincenti ed ho capito sin da subito che sarebbe stato il nostro anno - riferisce Marolla -. Nel gruppo, all'interno dello spogliatoio, durante gli allenamenti e le partite la parola sconfitta non è mai esistita. Siamo stati il risultato delle nostre abitudini. E proprio le nostre abitudini di successo ci hanno portato a diventare persone vincenti su ogni campo, dappertutto. Nel campionato di Eccellenza, in Coppa Puglia e in Coppa Italia».
Daniele Fiorentino, classe '88, è cresciuto nelle giovanili del Bari, squadra con la quale ha esordito a 18 anni in serie B nel corso della stagione 2006-2007 (i biancorossi erano allenati da Beppe Materazzi) collezionando sette presenze e mettendo a segno un gol prima di finire in serie C1 con la Pro Patria, il Venezia e la Paganese. Poi ancora Noicattaro e Andria (entrambe in serie C2), San Paolo Bari (Eccellenza), Martina Franca, Bisceglie e Real Metapontino (serie D) e Sporting Altamura (Eccellenza).
Centrocampista duttile, capace di ricoprire diverse posizioni in campo (innanzi alla difesa, nel cerchio di centrocampo, ma anche a supporto delle punte o su entrambe le fasce laterali) non è mai stato preso seriamente in considerazione dal grande calcio. Come mai? «Ho esordito in serie B in tenera età - ricorda Fiorentino -. Ero giovanissimo, avevo appena 18 anni. Un'età, purtroppo, nella quale è facile commettere determinanti errori di valutazione. Adesso, col senno di poi, posso affermare con certezza che se avessi fatto delle scelte giuste sarei rimasto ancora a grandi livelli. Nel calcio, però, bisogna avere anche tanta fortuna, oltre alla dote. Però, continuo sempre ad avere un sogno nel mio cassetto: quello di ritornarci».
Alessandro Marolla, invece, classe '95, dopo il triennio in serie D a Bisceglie è passato in prestito alla Virtus Francavilla. «Prima o poi arriverà il suo momento», affermano sicuri gli addetti ai lavori. Ma quando? «Sono ancora in fase ascendente - ammette Marolla -. Ogni anno punto a far meglio anche se i criteri di scelta sono diversi e la categoria potrebbe diventare di secondo piano nella logica delle scelte per quest'età».
Entrambi sono cresciuti nelle giovanili della Polisportiva Giovinazzo: «La Polisportiva - ricorda Fiorentino - mi ha preparato al grande salto al Bari dove ho trascorso tanti anni fatti di duri sacrifici. Ho fatto tutta la trafila: dai Pulcini sino all'esordio in serie B. E tutto questo anche grazie ai miei genitori che mi hanno sempre supportato». Una crescita giovanile, tra agonismo e formazione personale, definita «basilare» anche da Marolla: «E nella mia avventura nella Polisportiva Giovinazzo ha inciso molto anche la presenza di allenatori e persone competenti sempre disposti a tutto pur di farti migliorare».
Già, gli allenatori. Fiorentino e Marolla ne hanno avuti tanti. «Ho avuto vari tecnici che mi hanno dato tanto: Antonio Conte, che mi ha allenato solo per pochi mesi, Aldo Papagni, Giuseppe Di Meo, Francesco Bitetto, Raimondo Catalano, Ezio Capuano, Salvatore Ciullo e Nicola Ragno. Chi il mio preferito? Sicuramente Beppe Materazzi, che mi ha fatto esordire in serie B, lo ricordo con un affetto particolare». Per Marolla, invece, «molti sono stati gli allenatori importanti nella mia crescita. Il mio maestro? Senza dubbio Biagio Cianci che sin da subito m'ha insegnato le basi sulle quali costruire la mia carriera sportiva. Ed ha curato con attenzione e passione sia l'aspetto calcistico e sia quello caratteriale».
Dalla Polisportiva Giovinazzo alle vincenti piazze di Nardò e Francavilla. E il futuro? «Ancora non lo so - risponde schietto Fiorentino -. In questi giorni parlerò con il Nardò per il mio avvenire che spero continui ad essere granata. Ma se l'accordo non si dovesse materializzare mi guarderò altrove sperando di trovare un'altra società sana, proprio come il Nardò, che voglia ambire a traguardi importanti».
Traguardi importanti che Marolla, invece, spera di raggiungere nei prossimi mesi: «La mia più grande aspirazione - dice - è quella di realizzarmi nella vita e arrivare a giocare ad alti livelli, ma sogno un giorno di indossare la maglia della mia città per trascinare il vessillo biancoverde verso traguardi e categorie importanti».
Intanto Giovinazzo si coccola i gemelli della promozione in D, da Nardò a Francavilla. «Per me è stato l'anno del riscatto dopo una stagione travagliata. Sono contento di questa promozione che dedico a mio fratello Claudio che non c'è più e ai miei genitori», dice ancora Fiorentino. «Credo sia motivo di vanto e orgoglio per questa città avere persone vincenti», termina Marolla.
I successi a Nardò e Francavilla sono dei ricordi che, per entrambi, rimarranno indelebili. Ora, però, il difficile sarà confermarsi. «Vogliamo continuare a dire la nostra - conclude Fiorentino -. Continuando così, anche l'anno prossimo, potremmo toglierci belle soddisfazioni». Non resta che aspettare.