Giovinazzo nella bufera, Leali annuncia le dimissioni
«Struttura insufficiente e settore giovanile mai decollato, non vedo futuro»
Giovinazzo - mercoledì 11 novembre 2015
18.20
Terzultimi in classifica e senza più un direttore tecnico: morale a terra tra le fila del Giovinazzo, quattordicesimo e in piena zona play-out, tra il cambio d'allenatore (Gianni De Bellis, due sconfitte in altrettante gare, ha sostituito il dimissionario Amedeo Savoni) e l'addio di Gianni Leali.
Una decisione a sorpresa, «ma che covavo da tempo», ammette Leali, e che ovviamente mette in fibrillazione tutto l'ambiente. In un primo momento sembrava che la scelta assunta dall'allenatore, preparatore atletico, scrittore e docente sportivo giovinazzese, fosse legata agli ultimi deludenti risultati in campo. Da quanto appreso, però, la decisione di Leali non è legata direttamente (o indirettamente) a tale situazione.
Quali sono, allora, le motivazioni poste alla base del disimpegno da parte dell'ormai ex dt biancoverde? «Mi sento quasi inutile - afferma Leali - ai fini di un progetto societario che prevedeva un settore giovanile all'avanguardia attraverso la stipula di accordi di gemellaggio con società professionistiche. Soltanto quattro mesi dopo tutto questo è svanito a causa di un campo, letteralmente, di patate!».
Sono questi, dunque, i motivi che l'hanno spinta a porre fine alla sua esperienza da direttore tecnico del Giovinazzo? «Il fondo disconnesso del Raffaele De Pergola - attacca Leali - è causa di continui infortuni e non consente affatto allenamenti tecnici. Ho accettato l'incarico con entusiasmo, quest'estate, per gli interessanti progetti del vivaio ed i programmi di allenamento. Avrei dovuto fare da trait d'union tra la prima squadra e l'under 18, avrei dovuto incidere in maniera importante, ma ciò è rimasto solo un sogno».
E adesso che futuro sarà per il club di Corrado Azzollini e Fiorello Folino Gallo? «La presidenza del club - rivela Leali - ha perso un po' d'entusiasmo ed ha rivisto il proprio impegno finanziario. Il calcio per me è passione, non ho interessi e scopi extracalcistici, ma a Giovinazzo, tra una struttura insufficiente ed un settore giovanile mai decollato, non vedo futuro e sono pessimista per i prossimi mesi, se le cose dovessero rimanere tali».
«Non ho mai visto nessuno - assicura l'ex allenatore delle squadre giovanili della Fiorentina e preparatore atletico del Foggia - fare del buon calcio senza avere a disposizione strutture adeguate. Questa mia decisione spero sia da sprone all'Amministrazione comunale per migliorare un bell'impianto sportivo, adesso abbandonato a se stesso e fatiscente».
«Amo la città, rispetto i dirigenti, i giocatori e i tifosi. Ma chi fa politica - termina Leali - deve risolvere definitivamente il problema del Raffaele De Pergola e investire denaro pubblico in maniera efficace».
Una decisione a sorpresa, «ma che covavo da tempo», ammette Leali, e che ovviamente mette in fibrillazione tutto l'ambiente. In un primo momento sembrava che la scelta assunta dall'allenatore, preparatore atletico, scrittore e docente sportivo giovinazzese, fosse legata agli ultimi deludenti risultati in campo. Da quanto appreso, però, la decisione di Leali non è legata direttamente (o indirettamente) a tale situazione.
Quali sono, allora, le motivazioni poste alla base del disimpegno da parte dell'ormai ex dt biancoverde? «Mi sento quasi inutile - afferma Leali - ai fini di un progetto societario che prevedeva un settore giovanile all'avanguardia attraverso la stipula di accordi di gemellaggio con società professionistiche. Soltanto quattro mesi dopo tutto questo è svanito a causa di un campo, letteralmente, di patate!».
Sono questi, dunque, i motivi che l'hanno spinta a porre fine alla sua esperienza da direttore tecnico del Giovinazzo? «Il fondo disconnesso del Raffaele De Pergola - attacca Leali - è causa di continui infortuni e non consente affatto allenamenti tecnici. Ho accettato l'incarico con entusiasmo, quest'estate, per gli interessanti progetti del vivaio ed i programmi di allenamento. Avrei dovuto fare da trait d'union tra la prima squadra e l'under 18, avrei dovuto incidere in maniera importante, ma ciò è rimasto solo un sogno».
E adesso che futuro sarà per il club di Corrado Azzollini e Fiorello Folino Gallo? «La presidenza del club - rivela Leali - ha perso un po' d'entusiasmo ed ha rivisto il proprio impegno finanziario. Il calcio per me è passione, non ho interessi e scopi extracalcistici, ma a Giovinazzo, tra una struttura insufficiente ed un settore giovanile mai decollato, non vedo futuro e sono pessimista per i prossimi mesi, se le cose dovessero rimanere tali».
«Non ho mai visto nessuno - assicura l'ex allenatore delle squadre giovanili della Fiorentina e preparatore atletico del Foggia - fare del buon calcio senza avere a disposizione strutture adeguate. Questa mia decisione spero sia da sprone all'Amministrazione comunale per migliorare un bell'impianto sportivo, adesso abbandonato a se stesso e fatiscente».
«Amo la città, rispetto i dirigenti, i giocatori e i tifosi. Ma chi fa politica - termina Leali - deve risolvere definitivamente il problema del Raffaele De Pergola e investire denaro pubblico in maniera efficace».