Giovinazzo C5, ritorna Giancola: «Non si può rifiutare questa piazza»
Il centrale difensivo e laterale arriva dalla Diaz: «Mi auguro di vincere il campionato»
Giovinazzo - venerdì 20 dicembre 2019
20.08
Col Giovinazzo C5 impegnato a preparare l'ultima gara del triangolare del gruppo 7 della Coppa Italia con il Playled Canosa, in programma sabato pomeriggio alle ore 16.00 sul parquet del PalaPansini, il direttore sportivo Gianni Lasorsa riporta in riva all'Adriatico Luigi Giancola, centrale difensivo e laterale classe '90, già in biancoverde nel 2015, prelevandolo dalla Diaz Bisceglie, club che ringrazia per la buona riuscita della trattativa.
Da quando ha iniziato la sua carriera sportiva, nel 2007 a soli 17 anni a Molfetta con la maglia delle Aquile, non ha mai cambiato maglia. E non s'è più fermato: s'è laureato campione regionale under 18, ha disputato la successiva fase nazionale ed ha ricevuto la prima ed unica chiamata in azzurro, nella rappresentativa under 21. Nel suo curriculum anche un quinquennio in serie B, un anno in serie C1 (con la doppia vittoria di Coppa Puglia e Supercoppa) ed un altro in serie C2 (con un'altra Coppa Puglia alzata al cielo), prima di girovagare fra Giovinazzo (in serie B), Andria e Bitonto (in serie C1).
«Chi sono? Mi conoscete già - risponde Giancola -. Sono un centrale difensivo e laterale, cerco sempre di recuperare palloni, fare pressing ed aiutare la squadra, sempre e comunque». Ricordate il brano di Ligabue, "Una vita da mediano, a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni. Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo, a chi finalizza il gioco"?
Giancola è uno di questi: gioca nelle retrovie, è sempre a servizio dei compagni, corre fino a farsi scoppiare i polmoni e quando riesce a passare una buona palla all'attaccante che la infila in porta, non si prende neanche uno straccio di applauso.
«Mi ha convinto il Giovinazzo C5 - le prime parole di Giancola - e con la Diaz Bisceglie, società che ringrazio per aver compreso le mie motivazioni, è finita proprio perché non ho potuto resistere alla chiamata del Giovinazzo C5. Questa piazza non si può rifiutare, aspettavo una chiamata da quando sono tornato a giocare dopo la sosta lavorativa».
«Mi ha chiamato il direttore sportivo Gianni Lasorsa che già mi conosceva e il giorno dopo ero già sul parquet ad allenarmi con i miei nuovi compagni di squadra a dimostrazione che avevo le idee chiare. E poi, come ho già detto, questa è una piazza che non si può rifiutare, al di là della categoria. Daremo tutto in campo perché Giovinazzo merita altri palcoscenici».
La serie A2, ad esempio: «Certo - risponde -. Io mi auguro che il Giovinazzo C5 possa raggiungere l'obiettivo prefissato: vincere il campionato di serie B. Per me, poi, che non ho mai vinto un campionato di serie B, sarebbe bellissimo traguardare questo obiettivo per il presidente Antonio Carlucci e per gli splendidi tifosi».
«Io, dal mio canto - conclude Giancola -, cercherò di inserirmi il prima possibile negli schemi di gioco di Marcello Magalhaes e farò tutto il possibile per ritagliarmi il mio spazio ed essere d'aiuto alla squadra».
Da quando ha iniziato la sua carriera sportiva, nel 2007 a soli 17 anni a Molfetta con la maglia delle Aquile, non ha mai cambiato maglia. E non s'è più fermato: s'è laureato campione regionale under 18, ha disputato la successiva fase nazionale ed ha ricevuto la prima ed unica chiamata in azzurro, nella rappresentativa under 21. Nel suo curriculum anche un quinquennio in serie B, un anno in serie C1 (con la doppia vittoria di Coppa Puglia e Supercoppa) ed un altro in serie C2 (con un'altra Coppa Puglia alzata al cielo), prima di girovagare fra Giovinazzo (in serie B), Andria e Bitonto (in serie C1).
«Chi sono? Mi conoscete già - risponde Giancola -. Sono un centrale difensivo e laterale, cerco sempre di recuperare palloni, fare pressing ed aiutare la squadra, sempre e comunque». Ricordate il brano di Ligabue, "Una vita da mediano, a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni. Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo, a chi finalizza il gioco"?
Giancola è uno di questi: gioca nelle retrovie, è sempre a servizio dei compagni, corre fino a farsi scoppiare i polmoni e quando riesce a passare una buona palla all'attaccante che la infila in porta, non si prende neanche uno straccio di applauso.
«Mi ha convinto il Giovinazzo C5 - le prime parole di Giancola - e con la Diaz Bisceglie, società che ringrazio per aver compreso le mie motivazioni, è finita proprio perché non ho potuto resistere alla chiamata del Giovinazzo C5. Questa piazza non si può rifiutare, aspettavo una chiamata da quando sono tornato a giocare dopo la sosta lavorativa».
«Mi ha chiamato il direttore sportivo Gianni Lasorsa che già mi conosceva e il giorno dopo ero già sul parquet ad allenarmi con i miei nuovi compagni di squadra a dimostrazione che avevo le idee chiare. E poi, come ho già detto, questa è una piazza che non si può rifiutare, al di là della categoria. Daremo tutto in campo perché Giovinazzo merita altri palcoscenici».
La serie A2, ad esempio: «Certo - risponde -. Io mi auguro che il Giovinazzo C5 possa raggiungere l'obiettivo prefissato: vincere il campionato di serie B. Per me, poi, che non ho mai vinto un campionato di serie B, sarebbe bellissimo traguardare questo obiettivo per il presidente Antonio Carlucci e per gli splendidi tifosi».
«Io, dal mio canto - conclude Giancola -, cercherò di inserirmi il prima possibile negli schemi di gioco di Marcello Magalhaes e farò tutto il possibile per ritagliarmi il mio spazio ed essere d'aiuto alla squadra».