Giovinazzo C5, rimonta d’orgoglio: Zago salva il derby, finisce 4-4
Sotto 2-4, i biancoverdi trovano il pari a 64 secondi dal gong. Espulsi Lopopolo e Bellaver
Giovinazzo - domenica 24 ottobre 2021
12.20
8 gol (doppiette di Alves e Koseky), 2 espulsioni (Bellaver e Lopopolo), le Aquile Molfetta che spiccano il volo sino al 2-4, la rimonta del Giovinazzo C5 e il 4-4 di Zago a 64 secondi dall'ultima sirena.
Il primo derby della stagione - prima volta in serie A2 - butta ingredienti nel pentolone a manciate e alla fine partorisce un 4-4 che lascia entrambe le società e le due tifoserie con qualcosa da ricordare e da apprezzare. Gli ospiti sembrano dominare dopo il the caldo (2-4), sembrano avere più birra. E invece, nel finale, proprio all'ultimo respiro, incassano il gol dell'indomabile Zago per il 4-4 finale che folgora il PalaPansini.
Un gol che allunga a tre la striscia di risultati utili di fila della squadra di casa (due vittorie e un pareggio, nda) e vale il secondo posto nel girone D (a 7 punti, in condominio con il Melilli). Sul parquet nessuna sorpresa rispetto alla vigilia: Foletto e Faele, privi di Menini, Mongelli e Restaino, scelgono Di Capua, Bellaver, Ferreira Praciano, Binetti e Saponara, mentre dall'altra parte Rutigliani risponde con Lopopolo, Adami, Ortiz (recuperato), Dell'Olio e Koseky.
Dopo lo spettacolo delle tifoserie (rivalità, ma grande correttezza, nda), inizia quello dei calciatori sotto gli occhi attenti del commissario tecnico della Nazionale italiana, Massimiliano Bellarte. I biancoverdi si mettono subito in luce, ma la prima parata è di Di Capua su Dell'Olio, costretto ad abdicare quando Koseky, sugli sviluppi di un corner di Ortiz, non gli lascia scampo: è 0-1.
Poi bastano due lampi di Giovinazzo e il mondo cambia: la gran girata mancina di Alves, su assist di Ferreira Praciano, vale l'1-1, l'uscita di Lopopolo appena fuori area lascia i suoi in inferiorità numerica. Il portiere, in uscita, stoppa con le mani, poco fuori la propria area di rigore, un'iniziativa di Saponara servito da Di Capua: rosso diretto, ospiti in quattro e Rafanelli (appena 16 anni!) chiamato a difendere i pali biancorossi.
Ma il Molfetta, come un gatto dalle sette vite, oppure nove, dipende dalle scuole di pensiero, quando il gioco si fa duro, sale in cattedra: Rafanelli chiude la saracinesca e Dell'Olio, dopo, s'inventa un destro fantastico sotto l'incrocio dei pali, 1-2. Ma dura poco perché Alves (doppietta per lui) brucia Dell'Olio sul binario di sinistra e riporta la gara in equilibrio con un piattone chirurgico sul palo più lontano: 2-2. Squadre negli spogliatoi, dopo il palo di Ortiz, in perfetta parità.
Si ricomincia con il secondo giallo a Bellaver (locali in inferiorità numerica) e il gol di Ortiz (2-3), favorito da una deviazione, che manda in tilt Di Capua. Il derby, a questo punto, s'infiamma: Koseky è fermato dalla traversa da una parte, Zago dal palo dall'altra, subito dopo è ancora Koseky a firmare la sua personale doppietta con il gol del 2-4. Roselli, servito sul secondo palo da Ferreira Praciano, accorcia il gap (3-4), ma per pareggiare bisogna creare occasioni.
Il baby Rafanelli respinge quel che può, mentre un altro palo ferma Ferreira Praciano. È un assedio. Foletto e Faele mettono mano alla panchina, dentro Zago come quinto di movimento. Gli ultimi minuti sono facilmente prevedibili: biancoverdi intenti a guardare solo avanti, biancorossi pazienti ad aspettare gli spazi per ripartire.
La corrida, alla fine, partorisce il definitivo pari: assist di Ferreira Praciano per Zago che tutto solo, da due passi dalla riga bianca, sigla il pareggio. È 4-4, è finita, una rimonta piena d'orgoglio.
Il primo derby della stagione - prima volta in serie A2 - butta ingredienti nel pentolone a manciate e alla fine partorisce un 4-4 che lascia entrambe le società e le due tifoserie con qualcosa da ricordare e da apprezzare. Gli ospiti sembrano dominare dopo il the caldo (2-4), sembrano avere più birra. E invece, nel finale, proprio all'ultimo respiro, incassano il gol dell'indomabile Zago per il 4-4 finale che folgora il PalaPansini.
Un gol che allunga a tre la striscia di risultati utili di fila della squadra di casa (due vittorie e un pareggio, nda) e vale il secondo posto nel girone D (a 7 punti, in condominio con il Melilli). Sul parquet nessuna sorpresa rispetto alla vigilia: Foletto e Faele, privi di Menini, Mongelli e Restaino, scelgono Di Capua, Bellaver, Ferreira Praciano, Binetti e Saponara, mentre dall'altra parte Rutigliani risponde con Lopopolo, Adami, Ortiz (recuperato), Dell'Olio e Koseky.
Dopo lo spettacolo delle tifoserie (rivalità, ma grande correttezza, nda), inizia quello dei calciatori sotto gli occhi attenti del commissario tecnico della Nazionale italiana, Massimiliano Bellarte. I biancoverdi si mettono subito in luce, ma la prima parata è di Di Capua su Dell'Olio, costretto ad abdicare quando Koseky, sugli sviluppi di un corner di Ortiz, non gli lascia scampo: è 0-1.
Poi bastano due lampi di Giovinazzo e il mondo cambia: la gran girata mancina di Alves, su assist di Ferreira Praciano, vale l'1-1, l'uscita di Lopopolo appena fuori area lascia i suoi in inferiorità numerica. Il portiere, in uscita, stoppa con le mani, poco fuori la propria area di rigore, un'iniziativa di Saponara servito da Di Capua: rosso diretto, ospiti in quattro e Rafanelli (appena 16 anni!) chiamato a difendere i pali biancorossi.
Ma il Molfetta, come un gatto dalle sette vite, oppure nove, dipende dalle scuole di pensiero, quando il gioco si fa duro, sale in cattedra: Rafanelli chiude la saracinesca e Dell'Olio, dopo, s'inventa un destro fantastico sotto l'incrocio dei pali, 1-2. Ma dura poco perché Alves (doppietta per lui) brucia Dell'Olio sul binario di sinistra e riporta la gara in equilibrio con un piattone chirurgico sul palo più lontano: 2-2. Squadre negli spogliatoi, dopo il palo di Ortiz, in perfetta parità.
Si ricomincia con il secondo giallo a Bellaver (locali in inferiorità numerica) e il gol di Ortiz (2-3), favorito da una deviazione, che manda in tilt Di Capua. Il derby, a questo punto, s'infiamma: Koseky è fermato dalla traversa da una parte, Zago dal palo dall'altra, subito dopo è ancora Koseky a firmare la sua personale doppietta con il gol del 2-4. Roselli, servito sul secondo palo da Ferreira Praciano, accorcia il gap (3-4), ma per pareggiare bisogna creare occasioni.
Il baby Rafanelli respinge quel che può, mentre un altro palo ferma Ferreira Praciano. È un assedio. Foletto e Faele mettono mano alla panchina, dentro Zago come quinto di movimento. Gli ultimi minuti sono facilmente prevedibili: biancoverdi intenti a guardare solo avanti, biancorossi pazienti ad aspettare gli spazi per ripartire.
La corrida, alla fine, partorisce il definitivo pari: assist di Ferreira Praciano per Zago che tutto solo, da due passi dalla riga bianca, sigla il pareggio. È 4-4, è finita, una rimonta piena d'orgoglio.