Giovinazzo C5, la ciliegina è Cutrignelli
Il laterale si lega ai biancoverdi sino al 2017: «Fondamentale la riconferma di Chiereghin»
Giovinazzo - martedì 26 luglio 2016
0.29
Il mercato, almeno in entrata, è ufficialmente chiuso, il Giovinazzo C5 è pronto e risponde alle esigenze di Roberto Chiereghin.
È soddisfatto il tecnico barlettano dopo gli arrivi di Sabino Sardella, Oscar Morgade e Rafael Augusto Lanziotti, in arte Rafinha. E adesso ritrova anche un suo pupillo, Nicola Cutrignelli, nuovamente in riva all'Adriatico, ma stavolta a titolo definitivo. «Sì, ed è per questo che ringrazio il Futsal Bisceglie – specifica il ds Gianni Lasorsa – una società solida, una piazza importante e che, per i colpi messi a segno dal collega Nicolò Abbattista, meriterebbe già ben altri palcoscenici».
Cutrignelli, laterale barese classe '92, s'è legato ai biancoverdi del patron Antonio Carlucci sino al 2017, rinunciando anche ad alcune offerte di club di serie A2: «Ho rinunciato al Futsal Bisceglie perché e giusto così: io lascio un bel ricordo a loro e loro lasciano un super ricordo a me, ovvero la vittoria del campionato di serie B. Le nostre strade si sono divise, la grande stima resterà per sempre».
«Se sono contento di essere la ciliegina di questo Giovinazzo C5? Assolutamente sì - risponde -. Sono arrivato a dicembre scorso, non sapendo nulla di cosa mi sarebbe capitato. E invece ho trovato dei compagni favolosi ed una società seria, pronta a sostenermi in tutto e per tutto. Quest'estate, poi, sono state tante le squadre che mi hanno cercato, ma io ho pazientemente atteso che il Giovinazzo C5 si muovesse sul mercato per costruire una squadra competitiva. E così è stato».
Ad avere un ruolo chiave nell'operazione anche la riconferma di Chiereghin sulla panchina biancoverde: «La considerazione del ds Lasorsa e del presidente Carlucci sono importantissime, - confessa Cutrignelli - ma avere la riconferma da un grande allenatore come Chereghin è per me fondamentale. Sì, è vero sono stato cercato da più di una squadra di serie A2 ma quando hai la possibilità di essere allenato da un tecnico che ha fatto tanta A1, per me è già un grande successo».
Insomma, con l'ingaggio di Cutrignelli, il Giovinazzo C5 si presenta ai nastri di partenza come un team quadrato, compatto, roccioso, una squadra rognosa da affrontare, che ha già nel Dna le peculiarità di grinta e determinazione messe in evidenza dallo stesso Cutrignelli nei suoi mesi in biancoverde: «Io cercherò di dare sempre il massimo a questi colori e al pubblico di Giovinazzo. Obiettivi? Al momento non ce li poniamo, vivremo alla giornata, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, anche se dopo il mio grandioso girone di ritorno non metto limiti alla provvidenza».
Cutrignelli, però, sa che stavolta la posta in palio sarà diversa: «C'è molta grinta, volontà e voglia di ricominciare. Le ambizioni sono ottime: vogliamo disputare un ottimo campionato, magari da protagonisti, riportare il Giovinazzo C5 ad essere una grande squadra e far divertire questa città. Se lo meritano i tifosi, che l'anno scorso ci hanno sempre sostenuti», conclude Cutrignelli, un acquisto prezioso.
D'altronde uno come lui, con le sue qualità e la sua incidenza, sarebbe stato assai difficile da sostituire.
È soddisfatto il tecnico barlettano dopo gli arrivi di Sabino Sardella, Oscar Morgade e Rafael Augusto Lanziotti, in arte Rafinha. E adesso ritrova anche un suo pupillo, Nicola Cutrignelli, nuovamente in riva all'Adriatico, ma stavolta a titolo definitivo. «Sì, ed è per questo che ringrazio il Futsal Bisceglie – specifica il ds Gianni Lasorsa – una società solida, una piazza importante e che, per i colpi messi a segno dal collega Nicolò Abbattista, meriterebbe già ben altri palcoscenici».
Cutrignelli, laterale barese classe '92, s'è legato ai biancoverdi del patron Antonio Carlucci sino al 2017, rinunciando anche ad alcune offerte di club di serie A2: «Ho rinunciato al Futsal Bisceglie perché e giusto così: io lascio un bel ricordo a loro e loro lasciano un super ricordo a me, ovvero la vittoria del campionato di serie B. Le nostre strade si sono divise, la grande stima resterà per sempre».
«Se sono contento di essere la ciliegina di questo Giovinazzo C5? Assolutamente sì - risponde -. Sono arrivato a dicembre scorso, non sapendo nulla di cosa mi sarebbe capitato. E invece ho trovato dei compagni favolosi ed una società seria, pronta a sostenermi in tutto e per tutto. Quest'estate, poi, sono state tante le squadre che mi hanno cercato, ma io ho pazientemente atteso che il Giovinazzo C5 si muovesse sul mercato per costruire una squadra competitiva. E così è stato».
Ad avere un ruolo chiave nell'operazione anche la riconferma di Chiereghin sulla panchina biancoverde: «La considerazione del ds Lasorsa e del presidente Carlucci sono importantissime, - confessa Cutrignelli - ma avere la riconferma da un grande allenatore come Chereghin è per me fondamentale. Sì, è vero sono stato cercato da più di una squadra di serie A2 ma quando hai la possibilità di essere allenato da un tecnico che ha fatto tanta A1, per me è già un grande successo».
Insomma, con l'ingaggio di Cutrignelli, il Giovinazzo C5 si presenta ai nastri di partenza come un team quadrato, compatto, roccioso, una squadra rognosa da affrontare, che ha già nel Dna le peculiarità di grinta e determinazione messe in evidenza dallo stesso Cutrignelli nei suoi mesi in biancoverde: «Io cercherò di dare sempre il massimo a questi colori e al pubblico di Giovinazzo. Obiettivi? Al momento non ce li poniamo, vivremo alla giornata, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, anche se dopo il mio grandioso girone di ritorno non metto limiti alla provvidenza».
Cutrignelli, però, sa che stavolta la posta in palio sarà diversa: «C'è molta grinta, volontà e voglia di ricominciare. Le ambizioni sono ottime: vogliamo disputare un ottimo campionato, magari da protagonisti, riportare il Giovinazzo C5 ad essere una grande squadra e far divertire questa città. Se lo meritano i tifosi, che l'anno scorso ci hanno sempre sostenuti», conclude Cutrignelli, un acquisto prezioso.
D'altronde uno come lui, con le sue qualità e la sua incidenza, sarebbe stato assai difficile da sostituire.