Giovinazzo C5: dopo l’addio di Foletto, Faele promosso allenatore
54 anni, il nuovo responsabile tecnico biancoverde guiderà il club nella prossima stagione in serie A2
Giovinazzo - martedì 19 luglio 2022
06.00
Nei fatti non è cambiato proprio nulla. In pochi giorni Francesco Faele è passato dall'incarico di responsabile tecnico del Giovinazzo C5 in tandem con Darci Foletto (un ruolo, quest'ultimo, che condivideva proprio con il brasiliano prima del suo addio, nda) a quello di responsabile tecnico.
Un cambio radicale certo, ma soltanto nella forma, non nella sostanza. Sì, perché il 54enne allenatore, newyorkese di nascita e giovinazzese d'adozione, ha realizzato finalmente il suo sogno, allenando la sua squadra del suo cuore e della sua città, dove ci è arrivato dodici anni fa, nel 2010, prima come semplice e infaticabile dirigente, poi come allenatore dell'under 21 con cui ha raggiunto risultati a dir poco sbalorditivi, infine, fra serie B e A2, come secondo dei vari Roberto Chiereghin, Francesco Masi, Marcelo Magalhaes, Miki Grassi e Darci Foletto.
«Sì, finalmente dopo tanti anni di lavoro è arrivata quest'opportunità - le prime parole di Faele -. In questa società, grazie alla mia passione per questa disciplina sportiva e alla stima di ogni singolo componente, ho imparato tanto e adesso non vedo l'ora di dare tutto me stesso per portare gioia ai nostri tifosi a cui, sin da subito, giuro amore e impegno» in un lungo percorso che passerà attraverso la stagione 2022/2023 per poi approdare alla nuova formazione della categoria, che prevederà una serie A2 d'Elite e una serie A2.
Fra le novità di quest'anno, l'abbattimento dell'impiego dei calciatori non formati: «È una regola che accettiamo - dice Faele -. Avrò a disposizione un organico compatto e unito dagli stessi ideali. Si tratta di un roster importante». Mancava solo il pivot: «E il pivot, Silon Junior, è arrivato. Ed è proprio quello che avevo chiesto», sorride Faele.
Il nuovo responsabile tecnico biancoverde, dunque, ha avuto la grande occasione della sua vita: promosso da coach in tandem ad allenatore capo per la prima volta nella sua carriera «anche se - ricorda - ho già diretto questa squadra, in maniera autonoma, per sei gare durante la gestione di Miki Grassi, a causa del Covid-19.
I ringraziamenti vanno al presidente Antonio Carlucci e al direttore sportivo Gianni Lasorsa per la fiducia infinita che hanno riposto in me, per avermi affidato la panchina dopo dodici anni al loro servizio: per me allenare il Giovinazzo C5 sarà un onore. Amo il mio lavoro, lo svolgo con infinita passione. Lo faccio e lo farò ancora per la squadra della mia città, la squadra del mio cuore».
Come lo vede Faele il suo esordio in panchina in serie A2? «Sarà un esordio molto competitivo - risponde -. Io proverò a curare in prima persona ogni minimo dettaglio di quella che sarà la gestione della squadra da cui spero di ottenere un grande spirito di gruppo. Gli obiettivi? Noi dobbiamo solo pensare a pedalare, a non lasciare nulla al caso e a portare più in alto possibile la squadra».
Nel 2010, Faele era un semplice dirigente. 12 anni dopo sarà il responsabile tecnico dei biancoverdi in serie A2. «Stiamo parlando di oltre un decennio fa - spiega Faele - quando il Giovinazzo C5 era ancora un qualcosa di completamente diverso rispetto ad ora. Si sono fatti dei progressi più che evidenti, in primis sull'assetto societario. Rifarei questa scelta altre diecimila volte, oggi più di allora, senza ombra di dubbio».
«Si percepivano già all'epoca sensazioni positive: adesso si sono concretizzate. Ormai il PalaPansini è diventata la mia seconda casa. Ci sono molto legato. Spero di rimanere il più a lungo possibile sulla panchina della mia città - conclude Faele - con l'obiettivo di crescere e di valorizzare i giovani».
Un cambio radicale certo, ma soltanto nella forma, non nella sostanza. Sì, perché il 54enne allenatore, newyorkese di nascita e giovinazzese d'adozione, ha realizzato finalmente il suo sogno, allenando la sua squadra del suo cuore e della sua città, dove ci è arrivato dodici anni fa, nel 2010, prima come semplice e infaticabile dirigente, poi come allenatore dell'under 21 con cui ha raggiunto risultati a dir poco sbalorditivi, infine, fra serie B e A2, come secondo dei vari Roberto Chiereghin, Francesco Masi, Marcelo Magalhaes, Miki Grassi e Darci Foletto.
«Sì, finalmente dopo tanti anni di lavoro è arrivata quest'opportunità - le prime parole di Faele -. In questa società, grazie alla mia passione per questa disciplina sportiva e alla stima di ogni singolo componente, ho imparato tanto e adesso non vedo l'ora di dare tutto me stesso per portare gioia ai nostri tifosi a cui, sin da subito, giuro amore e impegno» in un lungo percorso che passerà attraverso la stagione 2022/2023 per poi approdare alla nuova formazione della categoria, che prevederà una serie A2 d'Elite e una serie A2.
Fra le novità di quest'anno, l'abbattimento dell'impiego dei calciatori non formati: «È una regola che accettiamo - dice Faele -. Avrò a disposizione un organico compatto e unito dagli stessi ideali. Si tratta di un roster importante». Mancava solo il pivot: «E il pivot, Silon Junior, è arrivato. Ed è proprio quello che avevo chiesto», sorride Faele.
Il nuovo responsabile tecnico biancoverde, dunque, ha avuto la grande occasione della sua vita: promosso da coach in tandem ad allenatore capo per la prima volta nella sua carriera «anche se - ricorda - ho già diretto questa squadra, in maniera autonoma, per sei gare durante la gestione di Miki Grassi, a causa del Covid-19.
I ringraziamenti vanno al presidente Antonio Carlucci e al direttore sportivo Gianni Lasorsa per la fiducia infinita che hanno riposto in me, per avermi affidato la panchina dopo dodici anni al loro servizio: per me allenare il Giovinazzo C5 sarà un onore. Amo il mio lavoro, lo svolgo con infinita passione. Lo faccio e lo farò ancora per la squadra della mia città, la squadra del mio cuore».
Come lo vede Faele il suo esordio in panchina in serie A2? «Sarà un esordio molto competitivo - risponde -. Io proverò a curare in prima persona ogni minimo dettaglio di quella che sarà la gestione della squadra da cui spero di ottenere un grande spirito di gruppo. Gli obiettivi? Noi dobbiamo solo pensare a pedalare, a non lasciare nulla al caso e a portare più in alto possibile la squadra».
Nel 2010, Faele era un semplice dirigente. 12 anni dopo sarà il responsabile tecnico dei biancoverdi in serie A2. «Stiamo parlando di oltre un decennio fa - spiega Faele - quando il Giovinazzo C5 era ancora un qualcosa di completamente diverso rispetto ad ora. Si sono fatti dei progressi più che evidenti, in primis sull'assetto societario. Rifarei questa scelta altre diecimila volte, oggi più di allora, senza ombra di dubbio».
«Si percepivano già all'epoca sensazioni positive: adesso si sono concretizzate. Ormai il PalaPansini è diventata la mia seconda casa. Ci sono molto legato. Spero di rimanere il più a lungo possibile sulla panchina della mia città - conclude Faele - con l'obiettivo di crescere e di valorizzare i giovani».