Ciclismo
Federciclismo Puglia, Calabrese: «Dichiarazioni Depalma mi lasciano basito»
Risposta a distanza alle dichiarazioni del Sindaco di Giovinazzo, candidato anch'egli alla presidenza regionale
Giovinazzo - lunedì 21 dicembre 2020
Risponde a distanza Giuseppe Calabrese, Presidente rieletto della Federciclismo Puglia.
Risponde a Tommaso Depalma il quale, pur accettando la sconfitta elettorale, aveva voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa con un post pubblico apparso su Facebook, marcando una distanza netta tra il suo modo di intendere questo sport e quello dell'avversario ( qui il link ).
Di prospettive tuttavia parla anche il Presidente Calabrese, che noi abbiamo sentito telefonicamente. Questo ciò che ci ha raccontato in una chiacchierata.
Presidente, intanto grazie per la disponibilità. Le dichiarazioni di Tommaso Depalma sono state decise. Cosa sente di replicare a quanto dichiarato all'indomani delle elezioni per il Comitato regionale?
Parto dal presupposto che, personalmente, premetto essere uno dei concetti imprescindibili per una persona che svolge seriamente una attività, cioè quello della coerenza, così come ho avuto modo di ritrovare in diverse persone che mi circondano.
Detto questo, le dichiarazioni dell'avverso candidato Depalma mi lasciano basito da una parte ma non sorpreso dall'altra in quanto una delle condizioni indispensabili e necessarie per la candidatura a Presidente di un CR in FCI è proprio quella della presentazione, tra l'altro, di un Programma.
Quindi le affermazioni «…che esiste una Puglia ciclistica migliore di quella attualmente governata senza idee, senza visioni e senza anima» credo che siano sibilline e strumentali per scopi denigratori.
Per lei è stata una dura campagna elettorale. Ci vuole raccontare perché?
Ho dovuto misurarmi con un avversario, quale Tommaso Depalma, che è già Sindaco di Giovinazzo da vario tempo, molto attivo e da anni in politica, addentrato in un sistema istituzionale molto articolato e che, con molta probabilità, ha saputo sfruttare a suo vantaggio, certo non manca di dialettica e di carisma.
Lei viene da una famiglia che ha vissuto e vive di ciclismo. Che stato di salute ha questo sport, a suo avviso, in un momento storico come questo, segnato da una terribile pandemia?
Innanzitutto preciso che vivo per il ciclismo, così come per la famiglia, ma il ciclismo non mi dà da vivere nel senso che non guadagno dal ciclismo. Svolgo la mia professione di infermiere nel sistema 118 ASL Bari e svolgo anche funzioni di Dirigente Sindacale presso la F.P. CGIL Bari.
Il nostro Sport, pur essendo tra gli sport più seguiti in Europa e nel mondo, non è tra quelli maggiormente sostenuti e finanziati, oggi reso ancora più difficile dal contesto storico che la pandemia ha provocato.
Certamente abbiamo, in Italia, una grande storia da raccontare oltre che una tradizione storica.
C'è un aspetto su cui il suo avversario batteva ed era quello dei settori giovanili intesi come palestra di vita e possibilità di riscatto in quartieri difficili. Crediamo che su questo possiate lavorare insieme, ci sbagliamo?
Io ed il mio gruppo di lavoro non siamo per la preclusione, quindi tutto ciò che potrà servire, e sottolineo "servire", per la crescita di tutto il movimento attorno al ciclismo e delle due ruote in genere, a partire da quello giovanile, verrà preso nelle dovute considerazioni.
Ci dice in pochi righi quali sono le sfide principali da vincere non a lungo termine, ma già nel 2021, per rilanciare il ciclismo pugliese?
Raddoppiare le Scuole di ciclismo, che attualmente ammontano a 7, allo scopo di avvicinare i bambini a questo meraviglioso sport.
Creare un calendario regionale dedicato all'attività femminile giovanile.
Dare continuità e sviluppare il Progetto già avviato dal nostro Gruppo di Lavoro denominato Stage "Tecnici itineranti".
Infine una domanda per appassionati: ma il Giro d'Italia tornerà in Puglia anche l'anno prossimo?
È risaputo che il Grande Giro è una scatola blindata nel senso che la FCI si rimette a quanto concorda RCS e le Pubbliche Amministrazioni, ergo Regioni e Comuni. Saremo ben lieti di poter essere coinvolti se ve ne fosse l'opportunità.
Risponde a Tommaso Depalma il quale, pur accettando la sconfitta elettorale, aveva voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa con un post pubblico apparso su Facebook, marcando una distanza netta tra il suo modo di intendere questo sport e quello dell'avversario ( qui il link ).
Di prospettive tuttavia parla anche il Presidente Calabrese, che noi abbiamo sentito telefonicamente. Questo ciò che ci ha raccontato in una chiacchierata.
Presidente, intanto grazie per la disponibilità. Le dichiarazioni di Tommaso Depalma sono state decise. Cosa sente di replicare a quanto dichiarato all'indomani delle elezioni per il Comitato regionale?
Parto dal presupposto che, personalmente, premetto essere uno dei concetti imprescindibili per una persona che svolge seriamente una attività, cioè quello della coerenza, così come ho avuto modo di ritrovare in diverse persone che mi circondano.
Detto questo, le dichiarazioni dell'avverso candidato Depalma mi lasciano basito da una parte ma non sorpreso dall'altra in quanto una delle condizioni indispensabili e necessarie per la candidatura a Presidente di un CR in FCI è proprio quella della presentazione, tra l'altro, di un Programma.
Quindi le affermazioni «…che esiste una Puglia ciclistica migliore di quella attualmente governata senza idee, senza visioni e senza anima» credo che siano sibilline e strumentali per scopi denigratori.
Per lei è stata una dura campagna elettorale. Ci vuole raccontare perché?
Ho dovuto misurarmi con un avversario, quale Tommaso Depalma, che è già Sindaco di Giovinazzo da vario tempo, molto attivo e da anni in politica, addentrato in un sistema istituzionale molto articolato e che, con molta probabilità, ha saputo sfruttare a suo vantaggio, certo non manca di dialettica e di carisma.
Lei viene da una famiglia che ha vissuto e vive di ciclismo. Che stato di salute ha questo sport, a suo avviso, in un momento storico come questo, segnato da una terribile pandemia?
Innanzitutto preciso che vivo per il ciclismo, così come per la famiglia, ma il ciclismo non mi dà da vivere nel senso che non guadagno dal ciclismo. Svolgo la mia professione di infermiere nel sistema 118 ASL Bari e svolgo anche funzioni di Dirigente Sindacale presso la F.P. CGIL Bari.
Il nostro Sport, pur essendo tra gli sport più seguiti in Europa e nel mondo, non è tra quelli maggiormente sostenuti e finanziati, oggi reso ancora più difficile dal contesto storico che la pandemia ha provocato.
Certamente abbiamo, in Italia, una grande storia da raccontare oltre che una tradizione storica.
C'è un aspetto su cui il suo avversario batteva ed era quello dei settori giovanili intesi come palestra di vita e possibilità di riscatto in quartieri difficili. Crediamo che su questo possiate lavorare insieme, ci sbagliamo?
Io ed il mio gruppo di lavoro non siamo per la preclusione, quindi tutto ciò che potrà servire, e sottolineo "servire", per la crescita di tutto il movimento attorno al ciclismo e delle due ruote in genere, a partire da quello giovanile, verrà preso nelle dovute considerazioni.
Ci dice in pochi righi quali sono le sfide principali da vincere non a lungo termine, ma già nel 2021, per rilanciare il ciclismo pugliese?
Raddoppiare le Scuole di ciclismo, che attualmente ammontano a 7, allo scopo di avvicinare i bambini a questo meraviglioso sport.
Creare un calendario regionale dedicato all'attività femminile giovanile.
Dare continuità e sviluppare il Progetto già avviato dal nostro Gruppo di Lavoro denominato Stage "Tecnici itineranti".
Infine una domanda per appassionati: ma il Giro d'Italia tornerà in Puglia anche l'anno prossimo?
È risaputo che il Grande Giro è una scatola blindata nel senso che la FCI si rimette a quanto concorda RCS e le Pubbliche Amministrazioni, ergo Regioni e Comuni. Saremo ben lieti di poter essere coinvolti se ve ne fosse l'opportunità.