Certi amori non finiscono. Palermo al Giovinazzo C5
Il pivot torna in biancoverde: «Ritrovo una società seria e tanti vecchi amici»
Giovinazzo - giovedì 4 febbraio 2021
Chissà quante volte Nicola Palermo avrà ascoltato Antonello Venditti. Chissà se, almeno per qualche istante, gli sono saltate alla mente le parole più famose di "Amici mai". Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi.
Passano per Molfetta, Trento, Quartu Sant'Elena, Mantova, Cavezzo, ancora Molfetta, Modena. E poi ritornano. Al punto esatto da cui la storia ha avuto inizio. Chissà se in questi giorni il pivot giovinazzese classe '87, inatteso colpo di mercato del Giovinazzo C5 messo a segno dal direttore sportivo Gianni Lasorsa, ha pensato a come tutto ha avuto inizio.
«A Giovinazzo - esordisce il nuovo pivot biancoverde - ritrovo tanti amici e compagni di squadra, fra cui Angelo Piscitelli ed Ernesto Di Capua, con cui ho condiviso momenti bellissimi della mia lunga attività sportiva», iniziata nel lontano 2005 proprio con l'under 21 del club del presidente Antonio Carlucci con cui è arrivato sino alla semifinale scudetto.
Una carriera, quella di Palermo, proseguita, nel 2016, a Mantova, con Pino Milella in panchina: un triennio magico, il punto più alto della sua vita sportiva, in cui ha vinto ben tre campionati di fila approdando in serie A e mettendo a segno complessivamente 46 reti. L'ormai ex atleta del Modena Cavezzo (dopo la parentesi a Molfetta, con le Aquile), come forse mai nella sua carriera, per età, situazione, circostanze, ha scelto con il cuore.
Una scelta romantica, la sua. Quella di tornare a casa, dove «trovo, anzi ritrovo, una società seria, sana e della quale ho sempre sentito parlare benissimo. Chiunque ha gravitato intorno alla famiglia del Giovinazzo C5 ha sempre espresso parole di elogio. Avevo altre offerte, ma quando è arrivata la chiamata del direttore sportivo ho detto subito di sì».
E sì, perché certi amori veramente non finiscono e dopo aver fatto dei giri immensi, come cantava Venditti, tornano. «Cosa m'ha spinto a tornare? Sarà stato - risponde - il forte senso di appartenenza che ho sempre nutrito negli anni della mia permanenza a Giovinazzo. Obiettivi? I miei sono sempre quelli di dare un contributo importante quando sarò chiamato in causa dal tecnico Miki Grassi». per provare a riconfermarsi in serie A2.
«L'obiettivo a medio termine è la salvezza, quello a lungo termine, Covid-19 permettendo, sarà quello di riaccendere l'ardore passionale che questa città ha sempre nutrito per questa disciplina sportiva. E questo rappresenta sicuramente una forza in più per conquistare l'obiettivo per il quale noi tutti lavoreremo duro», ha detto ancora Palermo.
«Puntiamo, attraverso una continuità di prestazioni e soprattutto di risultati, alla riconferma della categoria, tutto quello che arriverà in più sarà positivo, sarà straordinario». E se certi amori non finiscono, figuratevi i sogni.
Passano per Molfetta, Trento, Quartu Sant'Elena, Mantova, Cavezzo, ancora Molfetta, Modena. E poi ritornano. Al punto esatto da cui la storia ha avuto inizio. Chissà se in questi giorni il pivot giovinazzese classe '87, inatteso colpo di mercato del Giovinazzo C5 messo a segno dal direttore sportivo Gianni Lasorsa, ha pensato a come tutto ha avuto inizio.
«A Giovinazzo - esordisce il nuovo pivot biancoverde - ritrovo tanti amici e compagni di squadra, fra cui Angelo Piscitelli ed Ernesto Di Capua, con cui ho condiviso momenti bellissimi della mia lunga attività sportiva», iniziata nel lontano 2005 proprio con l'under 21 del club del presidente Antonio Carlucci con cui è arrivato sino alla semifinale scudetto.
Una carriera, quella di Palermo, proseguita, nel 2016, a Mantova, con Pino Milella in panchina: un triennio magico, il punto più alto della sua vita sportiva, in cui ha vinto ben tre campionati di fila approdando in serie A e mettendo a segno complessivamente 46 reti. L'ormai ex atleta del Modena Cavezzo (dopo la parentesi a Molfetta, con le Aquile), come forse mai nella sua carriera, per età, situazione, circostanze, ha scelto con il cuore.
Una scelta romantica, la sua. Quella di tornare a casa, dove «trovo, anzi ritrovo, una società seria, sana e della quale ho sempre sentito parlare benissimo. Chiunque ha gravitato intorno alla famiglia del Giovinazzo C5 ha sempre espresso parole di elogio. Avevo altre offerte, ma quando è arrivata la chiamata del direttore sportivo ho detto subito di sì».
E sì, perché certi amori veramente non finiscono e dopo aver fatto dei giri immensi, come cantava Venditti, tornano. «Cosa m'ha spinto a tornare? Sarà stato - risponde - il forte senso di appartenenza che ho sempre nutrito negli anni della mia permanenza a Giovinazzo. Obiettivi? I miei sono sempre quelli di dare un contributo importante quando sarò chiamato in causa dal tecnico Miki Grassi». per provare a riconfermarsi in serie A2.
«L'obiettivo a medio termine è la salvezza, quello a lungo termine, Covid-19 permettendo, sarà quello di riaccendere l'ardore passionale che questa città ha sempre nutrito per questa disciplina sportiva. E questo rappresenta sicuramente una forza in più per conquistare l'obiettivo per il quale noi tutti lavoreremo duro», ha detto ancora Palermo.
«Puntiamo, attraverso una continuità di prestazioni e soprattutto di risultati, alla riconferma della categoria, tutto quello che arriverà in più sarà positivo, sarà straordinario». E se certi amori non finiscono, figuratevi i sogni.