Hockey
AFP, missione compiuta. «Adesso pensiamo al futuro»
Tante le alternative: continuare sulla strada percorsa, puntare sui soli giovinazzesi o ripartire dal vivaio?
Giovinazzo - mercoledì 4 maggio 2016
9.18
L'AFP Giovinazzo ce l'ha fatta, resta in A1.
Una salvezza molto sofferta a seguito di accentuati contrasti nella tifoseria, a causa di gravi infortuni ad alcuni atleti e soprattutto per l'assenza dagli allenamenti dei giocatori locali che hanno determinato un ambiente assolutamente negativo. A riprova di ciò, basti ricordare l'addio di Franco Amato, le dimissioni poi rientrate di alcuni dirigenti (su tutte quelle del diesse Vito Favuzzi) e quelle del capitano Angelo Depalma.
In tanti, l'8 marzo, dopo il pareggio casalingo con il Thiene penultimo in classifica, ma avanti all'AFP Giovinazzo in quel momento, hanno cantato il de-profundis. Invece il club del presidente Corrado de Bari compiuto un nuovo miracolo contro tutto e tutti, quando ormai nessuno le dava più alcun credito.
«"Missione compiuta". Era questo il commento che più ci era piaciuto a fine campionato perché racchiudeva in modo semplice l'essenza di questa stagione - scrive la società in una nota indirizzata alla stampa -. Salvezza ottenuta, con grande sacrificio, a denti stretti, in un mare di difficoltà, grazie soltanto alla caparbietà e alla determinazione di tutti i protagonisti. Obiettivo raggiunto ed AFP di nuova a testa alta nell'hockey che conta!
I ringraziamenti.
In primis mister Gianni Massari e Angelo Depalma, condottieri coraggiosi e competenti. Senza di loro bisogna ammetterlo non sarebbe stata una "missione compiuta".
Gli atleti: sotto una guida serie e attenta hanno dato dimostrazione di grande passione, di esser pronti al sacrificio per la nostra maglia e di avere le qualità necessarie per disputare un campionato di serie A1.
I collaboratori dell'AFP: tante persone umili e silenziose, che svolgono il loro lavoro in modo volontario, senza alcuna retribuzione, ma in modo assolutamente competente e professionale. Senza il loro contributo la macchina organizzativa non funzionerebbe.
Adesso per la nostra società è arrivato il momento più difficile dopo 9 anni di serie A!: quello delle scelte strategiche per il futuro a medio e lungo termine per l'hockey giovinazzese. Il dibattito si è già aperto e le linee di pensiero sono tante e diverse. Intanto l'obiettivo finale è unico per tutti: continuare a fare hockey, con qualità elevata, disputando un campionato di massima serie.
Le modalità per raggiungerlo e mantenerlo sono però diverse.
La più semplice: aumentare il capitale da investire sulla squadra (600-700 mila euro in tre anni) con l'ingresso in società di energie fresche che consentano di attingere al mercato italiano per completare una rosa di giocatori che per vari motivi (studio e lavoro in primis) si va sempre più assottigliando. Solo così si riuscirebbe a mettere su un team competitivo capace di duplicare il miracolo che sta avvenendo in questi giorni nella vicina Matera.
Davanti a questa ipotesi l'intero consiglio di amministrazione è pronto a confrontarsi velocemente con chiunque dimostri queste possibilità. Le alternative sono tante invece ed hanno come comune denominatore il sacrificio, il lavoro duro, il sudore e la passione.
C'è chi vorrebbe continuare sulla strada percorsa in questi ultimi anni con campionati svolti grazie al contributo di atleti stranieri, chi vorrebbe puntare tutto sugli atleti giovinazzesi, chi ipotizza l'unione delle squadre del sud Italia e chi ancora vorrebbe ripartire dal settore giovanile sul quale riversare tutte le energie disponibili per dare una prospettiva di medio termine che consenta di arrivare ad una squadra autoctona come avvenuto negli anni '80.
Il dibattito è molto serio, di quelli che appassionano e richiede tanta intelligenza, lungimiranza, e capacità di prendere decisioni.
Chi ha voglia di partecipare, di dire la propria e di incidere sulle decisioni che verranno prese è assolutamente il benvenuto. C'è solo una regola da rispettare: chi parla deve garantire la sua fattiva collaborazione (e ci riferiamo all'aspetto economico e non) nel lungo periodo.
Altrimenti - conclude il sodalizio biancoverde - si abbia almeno la decenza di tacere e portare rispetto per il lavoro altrui. Forza AFP».
Una salvezza molto sofferta a seguito di accentuati contrasti nella tifoseria, a causa di gravi infortuni ad alcuni atleti e soprattutto per l'assenza dagli allenamenti dei giocatori locali che hanno determinato un ambiente assolutamente negativo. A riprova di ciò, basti ricordare l'addio di Franco Amato, le dimissioni poi rientrate di alcuni dirigenti (su tutte quelle del diesse Vito Favuzzi) e quelle del capitano Angelo Depalma.
In tanti, l'8 marzo, dopo il pareggio casalingo con il Thiene penultimo in classifica, ma avanti all'AFP Giovinazzo in quel momento, hanno cantato il de-profundis. Invece il club del presidente Corrado de Bari compiuto un nuovo miracolo contro tutto e tutti, quando ormai nessuno le dava più alcun credito.
«"Missione compiuta". Era questo il commento che più ci era piaciuto a fine campionato perché racchiudeva in modo semplice l'essenza di questa stagione - scrive la società in una nota indirizzata alla stampa -. Salvezza ottenuta, con grande sacrificio, a denti stretti, in un mare di difficoltà, grazie soltanto alla caparbietà e alla determinazione di tutti i protagonisti. Obiettivo raggiunto ed AFP di nuova a testa alta nell'hockey che conta!
I ringraziamenti.
In primis mister Gianni Massari e Angelo Depalma, condottieri coraggiosi e competenti. Senza di loro bisogna ammetterlo non sarebbe stata una "missione compiuta".
Gli atleti: sotto una guida serie e attenta hanno dato dimostrazione di grande passione, di esser pronti al sacrificio per la nostra maglia e di avere le qualità necessarie per disputare un campionato di serie A1.
I collaboratori dell'AFP: tante persone umili e silenziose, che svolgono il loro lavoro in modo volontario, senza alcuna retribuzione, ma in modo assolutamente competente e professionale. Senza il loro contributo la macchina organizzativa non funzionerebbe.
Adesso per la nostra società è arrivato il momento più difficile dopo 9 anni di serie A!: quello delle scelte strategiche per il futuro a medio e lungo termine per l'hockey giovinazzese. Il dibattito si è già aperto e le linee di pensiero sono tante e diverse. Intanto l'obiettivo finale è unico per tutti: continuare a fare hockey, con qualità elevata, disputando un campionato di massima serie.
Le modalità per raggiungerlo e mantenerlo sono però diverse.
La più semplice: aumentare il capitale da investire sulla squadra (600-700 mila euro in tre anni) con l'ingresso in società di energie fresche che consentano di attingere al mercato italiano per completare una rosa di giocatori che per vari motivi (studio e lavoro in primis) si va sempre più assottigliando. Solo così si riuscirebbe a mettere su un team competitivo capace di duplicare il miracolo che sta avvenendo in questi giorni nella vicina Matera.
Davanti a questa ipotesi l'intero consiglio di amministrazione è pronto a confrontarsi velocemente con chiunque dimostri queste possibilità. Le alternative sono tante invece ed hanno come comune denominatore il sacrificio, il lavoro duro, il sudore e la passione.
C'è chi vorrebbe continuare sulla strada percorsa in questi ultimi anni con campionati svolti grazie al contributo di atleti stranieri, chi vorrebbe puntare tutto sugli atleti giovinazzesi, chi ipotizza l'unione delle squadre del sud Italia e chi ancora vorrebbe ripartire dal settore giovanile sul quale riversare tutte le energie disponibili per dare una prospettiva di medio termine che consenta di arrivare ad una squadra autoctona come avvenuto negli anni '80.
Il dibattito è molto serio, di quelli che appassionano e richiede tanta intelligenza, lungimiranza, e capacità di prendere decisioni.
Chi ha voglia di partecipare, di dire la propria e di incidere sulle decisioni che verranno prese è assolutamente il benvenuto. C'è solo una regola da rispettare: chi parla deve garantire la sua fattiva collaborazione (e ci riferiamo all'aspetto economico e non) nel lungo periodo.
Altrimenti - conclude il sodalizio biancoverde - si abbia almeno la decenza di tacere e portare rispetto per il lavoro altrui. Forza AFP».