Hockey
AFP distratta dai problemi societari, il derby va al Matera
I biancoverdi perdono 2-3 davanti a pochi intimi. Amato, giocatori e dirigenti in silenzio stampa
Giovinazzo - domenica 20 dicembre 2015
10.43
C'era una volta l'AFP Giovinazzo che dominava in Italia e incuteva timore agli avversari. Adesso non c'è più. Al suo posto c'è una AFP Giovinazzo che arranca in coda al torneo di serie A1 e non sa più sorridere: sette punti dopo tredici partite, solo una vittoria nelle ultime nove giornate, terza sconfitta consecutiva.
E così il sodalizio del presidente Corrado de Bari, nel tredicesimo turno di campionato, chiude in un PalaPansini per pochi intimi (non meno di 150 spettatori, ndr), perdendo 2-3 con la Sinus Matera degli ex Grimalt, Antezza, Santeramo e Belgiovine, il girone d'andata più deprimente degli ultimi 8 anni di serie A1 (appena 7 punti al giro di boa, erano 11 lo scorso anno, ndr), mentre il tecnico Franco Amato, i giocatori ed i dirigenti si chiudono in silenzio stampa.
Già, Amato. Domanda assai complicata: che cosa ne sarà di lui nei prossimi giorni? I punti di domanda sono tanti e di enorme spessore. Probabilmente uno dei motivi per cui i biancoverdi sono scesi sul parquet, nel primo tempo, senza la testa. Hai voglia a dire che le questioni extra-campo non influiscono sulla parte sportiva. In pratica l'AFP Giovinazzo è rimasta negli spogliatoi, incapace di dare un guizzo alla manovra e di ricevere un minimo segnale da chi potrebbe fare la differenza.
Nel concorso per il primo tempo più brutto di tutto il campionato giovinazzese, quello di ieri merita un posto di assoluto rilievo. Senz'altro da podio. L'AFP Giovinazzo è di una pochezza imbarazzante, e ciò che fa effetto non è tanto la cosa in sé per sé quanto la mancanza di stimoli. Nulla: il nulla più assoluto. E non è un modo di dire. Nei primi venticinque minuti i padroni di casa non tirano mai in porta, se escludiamo un diagonale di Dagostino e due occasioni sciupate da Ranieri e Bavaro.
Il Matera, di fronte ad un avversario senza testa, va in vantaggio al 3' con Antezza, raddoppia al 7' con Romero e mette sul nostro taccuino altre tre azioni degne di nota: una botta di Lopez deviata dal portiere Torres, una traversa di Antezza ed un palo colpito da Lopez. Nella ripresa l'inerzia del derby meridionale non cambia: il Matera accelera e triplica con Cellura al 13', mentre Romero va vicino al poker lucano con ben quattro tentativi che sibilano tutti vicini al sette.
È qui che l'AFP Giovinazzo prova a reagire con Dagostino (rigore neutralizzato dal suo ex compagno di squadra Grimalt) e con Rodriguez che al 18' sigla l'1-3, tra il palo di Romero e quello colpito da Dagostino. Ghirardello e Antezza spaventano ancora Torres, poi Bavaro riapre il derby al 23'. Il Matera ha ben due occasioni per chiudere la partita, ma Torres para il rigore di Lopez e Antezza colpisce il palo.
L'AFP Giovinazzo è viva e lo dimostra nei secondi finali (troppo tardi, però): Bavaro sciupa da buona posizione, infine nessuno, proprio sull'ultima sirena, riesce a risolvere una mischia in area ospite. Va dunque al Matera il derby del sud Italia, su cui i lampi di Dagostino e Bavaro non hanno avuto alcun potere rivitalizzante. A fine gara bocche cucite con il primo silenzio stampa stagionale e da quest'oggi in avanti la scena se la prenderà totalmente il futuro societario.
E così il sodalizio del presidente Corrado de Bari, nel tredicesimo turno di campionato, chiude in un PalaPansini per pochi intimi (non meno di 150 spettatori, ndr), perdendo 2-3 con la Sinus Matera degli ex Grimalt, Antezza, Santeramo e Belgiovine, il girone d'andata più deprimente degli ultimi 8 anni di serie A1 (appena 7 punti al giro di boa, erano 11 lo scorso anno, ndr), mentre il tecnico Franco Amato, i giocatori ed i dirigenti si chiudono in silenzio stampa.
Già, Amato. Domanda assai complicata: che cosa ne sarà di lui nei prossimi giorni? I punti di domanda sono tanti e di enorme spessore. Probabilmente uno dei motivi per cui i biancoverdi sono scesi sul parquet, nel primo tempo, senza la testa. Hai voglia a dire che le questioni extra-campo non influiscono sulla parte sportiva. In pratica l'AFP Giovinazzo è rimasta negli spogliatoi, incapace di dare un guizzo alla manovra e di ricevere un minimo segnale da chi potrebbe fare la differenza.
Nel concorso per il primo tempo più brutto di tutto il campionato giovinazzese, quello di ieri merita un posto di assoluto rilievo. Senz'altro da podio. L'AFP Giovinazzo è di una pochezza imbarazzante, e ciò che fa effetto non è tanto la cosa in sé per sé quanto la mancanza di stimoli. Nulla: il nulla più assoluto. E non è un modo di dire. Nei primi venticinque minuti i padroni di casa non tirano mai in porta, se escludiamo un diagonale di Dagostino e due occasioni sciupate da Ranieri e Bavaro.
Il Matera, di fronte ad un avversario senza testa, va in vantaggio al 3' con Antezza, raddoppia al 7' con Romero e mette sul nostro taccuino altre tre azioni degne di nota: una botta di Lopez deviata dal portiere Torres, una traversa di Antezza ed un palo colpito da Lopez. Nella ripresa l'inerzia del derby meridionale non cambia: il Matera accelera e triplica con Cellura al 13', mentre Romero va vicino al poker lucano con ben quattro tentativi che sibilano tutti vicini al sette.
È qui che l'AFP Giovinazzo prova a reagire con Dagostino (rigore neutralizzato dal suo ex compagno di squadra Grimalt) e con Rodriguez che al 18' sigla l'1-3, tra il palo di Romero e quello colpito da Dagostino. Ghirardello e Antezza spaventano ancora Torres, poi Bavaro riapre il derby al 23'. Il Matera ha ben due occasioni per chiudere la partita, ma Torres para il rigore di Lopez e Antezza colpisce il palo.
L'AFP Giovinazzo è viva e lo dimostra nei secondi finali (troppo tardi, però): Bavaro sciupa da buona posizione, infine nessuno, proprio sull'ultima sirena, riesce a risolvere una mischia in area ospite. Va dunque al Matera il derby del sud Italia, su cui i lampi di Dagostino e Bavaro non hanno avuto alcun potere rivitalizzante. A fine gara bocche cucite con il primo silenzio stampa stagionale e da quest'oggi in avanti la scena se la prenderà totalmente il futuro societario.