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Tumore del Colon retto: un enzima "l’osservato speciale"
Il dott. Dario Sannino ci illustra la scoperta e il perché questa apre a nuove prospettive di prevenzione e di cura
giovedì 14 marzo 2024
Uno dei fattori alla base dell'insorgenza di questa tipologia di tumore sarebbe l'enzima E.coli pks+, presente nel batterio Escherichia coli. Lo rivela una ricerca congiunta di Milano-Bicocca, Human Technopole e Istituto di ricerca sul cancro di Londra. Il dott. Dario Sannino attivo nel settore delle biotecnologie ci illustra la scoperta e il perché questa apre a nuove prospettive di prevenzione e di cura.
La sequenza cromosomica pks+, presente nel batterio Escherichia Coli (E.Coli), sembrerebbe contribuire allo sviluppo del tumore al colon. In particolare, vi sarebbe un legame tra le mutazioni associate alla sua presenza e le alterazioni in alcuni geni distintivi di questa tipologia di tumore. Questa scoperta potrebbe fornire opportunità innovative per strategie preventive e terapie personalizzate, specialmente considerando l'incremento dei tumori del colon, soprattutto tra i giovani adulti.
Questo è il risultato dello studio dal titolo "Contribution of pks + E.coli mutations to colorectal carcinogenesis", appena pubblicato sulla rivista Nature Communications, realizzato grazie alla collaborazione tra l'Istituto di Ricerca sul Cancro (Londra), Human Technopole e Università degli studi di Milano-Bicocca.
La ricerca si è focalizzata sulla formazione dei tumori del colon-retto, analizzando il ruolo del batterio Escherichia coli (E.coli) nell'insorgenza del tumore. Alcuni ceppi di Escherichia coli, infatti, possono contenere un enzima chiamato polichetide sintetasi (E. coli pks+), che codifica per la molecola colibactina, un composto tossico per il DNA. In particolare, dallo studio è emerso che le mutazioni associate alla presenza di E. coli pks+ sono correlate a specifiche alterazioni in alcuni geni chiave del cancro colon-retto.
Le analisi del genoma della mucosa sana nei pazienti affetti da cancro, inoltre, hanno rivelato firme mutazionali distintive, in linea con l'azione genotossica del batterio. Questo fenomeno, finora poco esplorato nella mucosa normale dei pazienti con cancro, emerge come un potenziale iniziatore di mutazioni che contribuiscono allo sviluppo dei tumori del colon-retto.
«Questi risultati mostrano come l'E.coli pks+ potrebbe rappresentare un elemento chiave nella carcinogenesi del colon - spiega il dott. Sannino -. Ciò non solo offre una nuova prospettiva sulla complessità dell'insorgenza del cancro del colon-retto, ma potrebbe anche aprire la strada allo sviluppo di nuovi biomarcatori di rischio per questa patologia. Approfondire infatti, la connessione tra il microbiota intestinale e la formazione di tumori potrebbe offrire opportunità innovative per strategie preventive e terapeutiche personalizzate, specialmente considerando l'incremento dei tumori del colon, soprattutto tra i giovani adulti».
La sequenza cromosomica pks+, presente nel batterio Escherichia Coli (E.Coli), sembrerebbe contribuire allo sviluppo del tumore al colon. In particolare, vi sarebbe un legame tra le mutazioni associate alla sua presenza e le alterazioni in alcuni geni distintivi di questa tipologia di tumore. Questa scoperta potrebbe fornire opportunità innovative per strategie preventive e terapie personalizzate, specialmente considerando l'incremento dei tumori del colon, soprattutto tra i giovani adulti.
Questo è il risultato dello studio dal titolo "Contribution of pks + E.coli mutations to colorectal carcinogenesis", appena pubblicato sulla rivista Nature Communications, realizzato grazie alla collaborazione tra l'Istituto di Ricerca sul Cancro (Londra), Human Technopole e Università degli studi di Milano-Bicocca.
La ricerca si è focalizzata sulla formazione dei tumori del colon-retto, analizzando il ruolo del batterio Escherichia coli (E.coli) nell'insorgenza del tumore. Alcuni ceppi di Escherichia coli, infatti, possono contenere un enzima chiamato polichetide sintetasi (E. coli pks+), che codifica per la molecola colibactina, un composto tossico per il DNA. In particolare, dallo studio è emerso che le mutazioni associate alla presenza di E. coli pks+ sono correlate a specifiche alterazioni in alcuni geni chiave del cancro colon-retto.
Le analisi del genoma della mucosa sana nei pazienti affetti da cancro, inoltre, hanno rivelato firme mutazionali distintive, in linea con l'azione genotossica del batterio. Questo fenomeno, finora poco esplorato nella mucosa normale dei pazienti con cancro, emerge come un potenziale iniziatore di mutazioni che contribuiscono allo sviluppo dei tumori del colon-retto.
«Questi risultati mostrano come l'E.coli pks+ potrebbe rappresentare un elemento chiave nella carcinogenesi del colon - spiega il dott. Sannino -. Ciò non solo offre una nuova prospettiva sulla complessità dell'insorgenza del cancro del colon-retto, ma potrebbe anche aprire la strada allo sviluppo di nuovi biomarcatori di rischio per questa patologia. Approfondire infatti, la connessione tra il microbiota intestinale e la formazione di tumori potrebbe offrire opportunità innovative per strategie preventive e terapeutiche personalizzate, specialmente considerando l'incremento dei tumori del colon, soprattutto tra i giovani adulti».