NarraVita

Si chiama Nico Di Gioia il camionista eroe dell'A16

È lui che il 30 dicembre scorso ha soccorso la 63enne giovinazzese di ritorno da Assisi

Il camionista eroe ha un nome e un volto. Si chiama Nico Di Gioia ed è residente nella vicina Bisceglie l'uomo che il 30 dicembre scorso, sull'A16, ha soccorso la giovinazzese di 63 anni colpita da un improvviso malore nel tratto irpino del tracciato.

L'uomo, vedendo la donna ormai cianotica, distesa sull'asfalto della corsia di emergenza, ha fermato il proprio bilico (un tir lungo ben 13 metri), ha dato il suo cappello caldo per riscaldare le mani della donna in stato comatoso ed ha allertato il 118. L'arrivo dei soccorsi ha cambiato definitivamente il corso delle cose. Questi ultimi hanno trasportato la donna all'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, consentendo le cure del caso.

Una manovra compiuta in tempi record, con riflessi lampo, e prontezza di spirito. Una manovra che l'ha reso un eroe. Da rintracciare.

46 anni, biscegliese, sposato, Nico Di Gioia stava trasportando merce dalla Campania alla Puglia quando, a pochi chilometri da Avellino, si è trovato di fronte alla terribile scena. Dopo aver iniziato a far rallentare il traffico, indicato il mezzo fermo sulla corsia di emergenza e soccorso la donna, l'uomo è risalito sul camion, continuando il suo viaggio. Solo ieri, grazie al tam tam della rete si è riusciti a risalire all'eroe.

«Oggi - ha scritto su Facebook Gianluca Scivetti, figlio della 63enne - è stato un giorno in cui, per l'ennesima volta, ho riflettuto su quanto accaduto, in quel maledetto 30 dicembre scorso. Nulla avviene per caso. Penso che nella vita tutti siam messi alla prova, chi in un modo, chi nell'altro. Ritornando a quella sera fredda e gelida [...], l'unico rancore, oltre che la rabbia che ancora mi perseguita, è quello di aver visto dinanzi a me, oltre che una donna ai miei piedi senza vita seppur per attimi, le auto passarmi cosi vicine, cosi lontane... ».

«Ma non importa, - ha proseguito Scivetti sul popolare social network - perché quando ho alzato il braccio anche senza speranza, una luce, nel buio di quella strada, al bivio di Baiano, in Irpinia, che pochi conosciamo, se non per un'altro tragico evento, dove vi morirono 38 persone in un pullman, ho pensato che pregare è stato come reagire alla sorte che oramai ci attendeva».

«Ribadisco di esserti grato, - ha terminato - nella speranza che questo episodio possa sensibilizzare tutti coloro i quali osservavano la scena, senza nemmeno degnare di una sola parola o di un solo gesto come una semplice chiamata al 118».
  • Nico Di Gioia
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