NarraVita
Quando Argiro da Bari riconquistò Giovinazzo
Sabato scorso un corteo storico a Santo Spirito per celebrare l'evento
martedì 6 settembre 2016
06.00
Un corteo storico per celebrare la riconquista di Giovinazzo da parte di Argiro da Bari avvenuta, secondo fonti attendibili, nel 1042 d.C. .
Sabato scorso, 3 settembre, nel vicino quartiere barese di Santo Spirito è andata in scena una rievocazione organizzata dalla locale Pro Loco guidata dal prof. Vincenzo Colonna, frutto delle ricerche del prof.Vito Lozito, scomparso qualche anno fa, e delle storiografe e scrittrici Adele Pulice ed Antonella Musitano, colei che in passato aveva collaborato anche con la Pro Loco giovinazzese.
Con loro l'attrice e regista Caterina Firinu (in tanti ricordano la sua voce come speaker di Radio e TeleNorba), i "Figuranti di San Nicola", i timpanisti della "Militia Sancti Nicolai", presente a Giovinazzo per la rievocazione storica del culto della Madonna di Corsignano, andata in scena il 20 agosto scorso, ed i rievocatori dell'associazione "Impuratus".
Un evento che ha riproposto all'attenzione delle comunità costiere un accadimento che ha lasciato traccia nella storia e si inserisce nella lunga lotta per la conquista di queste terre tra normanni e bizantini. Tutto ebbe inizio nell'VIII secolo, quando i Saraceni distrussero una rocca, probabilmente di avvistamento, posta lungo la litoranea santospiritese. In una versione poi tradotta in un italiano arcaico della Istoria della città di Giovenazzo, Ludovico Paglia, cronista giovinazzese del secolo XVI, scriveva, in riferimento alle devastazioni ed agli attacchi saraceni ai nostri centri costieri, che: «(…) fu abbruciato da quegli un nostro castello, che oggi viene detto dei Saraceni. Veggonsi le reliquie di questo castello dentro il nostro territorio verso Bari nella spiaggia, che dicono di Santo Spirito (…), dalle quali può scorgersi che fosse a modo di fortezza edificato a forma rotonda, e di mediocre grandezza; in quel tempo riputato fortissimo, in modo che vi si rifugiavano gli homini de' casali vicini per essere sicuri dalle scorrerie a' tempi di guerre (...)» (*fonte www.mondimedievali.net).
Questo castello rimase al centro delle dispute tra chi voleva mantenere la propria influenza in Terra di Bari. Il corteo storico santospiritese, quindi, si riferisce ad un periodo tra il 1029 ed il 1042 d.C., quando Argiro da Bari, figlio di Melo, rientrò dalle nostre parti dopo la sua prigionia a Costantinopoli per mano dei bizantini. Egli voleva vendicare l'affronto e la sconfitta subita dal padre nel 1018. Con il titolo di Duca di Puglia, Argiro decise di fare del castello santospiritese la sua base per assediare e riprendersi Giovinazzo. Lo ristrutturò e venne rinominato "Castello di Archirio", una sorta di avamposto da cui i suoi soldati poterono raggiungere e riprendere possesso della vicina Iuvenatium.
Nel 1042 Giovinazzo, secondo alcuni studiosi, sarebbe dunque ritornata in mano Normanna, e le celebrazioni santospiritesi di sabato scorso ricordano questo evento. Tutta la costa fino all'attuale capoluogo divenne territorio di Argiro da Bari.
Un frammento di storia che vi riproponiamo con la consapevolezza delle difficoltà che ci sono per reperire informazioni complete su di un'epoca lontana mille anni. Un periodo in cui Giovinazzo era legata al destino di Bari e delle comunità viciniore (Molfetta e Bitonto su tutte), in una sorta di Città Metropolitana ante litteram, tutta normanna, tornata così di moda negli ultimi tempi.
Sabato scorso, 3 settembre, nel vicino quartiere barese di Santo Spirito è andata in scena una rievocazione organizzata dalla locale Pro Loco guidata dal prof. Vincenzo Colonna, frutto delle ricerche del prof.Vito Lozito, scomparso qualche anno fa, e delle storiografe e scrittrici Adele Pulice ed Antonella Musitano, colei che in passato aveva collaborato anche con la Pro Loco giovinazzese.
Con loro l'attrice e regista Caterina Firinu (in tanti ricordano la sua voce come speaker di Radio e TeleNorba), i "Figuranti di San Nicola", i timpanisti della "Militia Sancti Nicolai", presente a Giovinazzo per la rievocazione storica del culto della Madonna di Corsignano, andata in scena il 20 agosto scorso, ed i rievocatori dell'associazione "Impuratus".
Un evento che ha riproposto all'attenzione delle comunità costiere un accadimento che ha lasciato traccia nella storia e si inserisce nella lunga lotta per la conquista di queste terre tra normanni e bizantini. Tutto ebbe inizio nell'VIII secolo, quando i Saraceni distrussero una rocca, probabilmente di avvistamento, posta lungo la litoranea santospiritese. In una versione poi tradotta in un italiano arcaico della Istoria della città di Giovenazzo, Ludovico Paglia, cronista giovinazzese del secolo XVI, scriveva, in riferimento alle devastazioni ed agli attacchi saraceni ai nostri centri costieri, che: «(…) fu abbruciato da quegli un nostro castello, che oggi viene detto dei Saraceni. Veggonsi le reliquie di questo castello dentro il nostro territorio verso Bari nella spiaggia, che dicono di Santo Spirito (…), dalle quali può scorgersi che fosse a modo di fortezza edificato a forma rotonda, e di mediocre grandezza; in quel tempo riputato fortissimo, in modo che vi si rifugiavano gli homini de' casali vicini per essere sicuri dalle scorrerie a' tempi di guerre (...)» (*fonte www.mondimedievali.net).
Questo castello rimase al centro delle dispute tra chi voleva mantenere la propria influenza in Terra di Bari. Il corteo storico santospiritese, quindi, si riferisce ad un periodo tra il 1029 ed il 1042 d.C., quando Argiro da Bari, figlio di Melo, rientrò dalle nostre parti dopo la sua prigionia a Costantinopoli per mano dei bizantini. Egli voleva vendicare l'affronto e la sconfitta subita dal padre nel 1018. Con il titolo di Duca di Puglia, Argiro decise di fare del castello santospiritese la sua base per assediare e riprendersi Giovinazzo. Lo ristrutturò e venne rinominato "Castello di Archirio", una sorta di avamposto da cui i suoi soldati poterono raggiungere e riprendere possesso della vicina Iuvenatium.
Nel 1042 Giovinazzo, secondo alcuni studiosi, sarebbe dunque ritornata in mano Normanna, e le celebrazioni santospiritesi di sabato scorso ricordano questo evento. Tutta la costa fino all'attuale capoluogo divenne territorio di Argiro da Bari.
Un frammento di storia che vi riproponiamo con la consapevolezza delle difficoltà che ci sono per reperire informazioni complete su di un'epoca lontana mille anni. Un periodo in cui Giovinazzo era legata al destino di Bari e delle comunità viciniore (Molfetta e Bitonto su tutte), in una sorta di Città Metropolitana ante litteram, tutta normanna, tornata così di moda negli ultimi tempi.