NarraVita
Marinella Falca, la farfalla tricolore
Il 16 gennaio torna a casa l'olimpionica di Atene 2004
venerdì 8 gennaio 2016
«Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano», cantava Antonello Venditti. Ed è così per Marinella Falca e la sua Giovinazzo.
Un amore vero, che ha visto anche delle incomprensioni, come all'indomani delle Olimpiadi di Pechino del 2008, quando la ginnasta non ricevette «nemmeno una telefonata dalle istituzioni locali dell'epoca». Eppure era una delle poche atlete italiane a vantare una doppia presenza in pedana ad una rassegna a cinque cerchi. Lei fece spallucce ed andò avanti.
L'amore con la cittadina che l'ha vista crescere, lei che è di nascita terlizzese e di famiglia molfettese, non lo ha però mai messo da parte. Il 16 gennaio torna, lo avete letto su altri media locali, per una giornata dedicata all'Aeronautica Militare, Arma di cui oggi lei è Sergente. Torna a Giovinazzo, nella "sua" Giovinazzo, per una esibizione al PalaPansini, in cui saranno con lei le "Farfalle azzurre", formate, oltre che dalla Falca, dalle formidabili Elena Santoni, Elisa Blanchi e dall'italo-ucraina Angelica Savrayuk, formazione creata ad hoc per propagandare questo meraviglioso sport in tutta la penisola.
Una giornata voluta dall'Amministrazione Comunale guidata da Tommaso Depalma (con cui la Falca è in foto, ndr) per consolidare il legame con l'unica Arma che non ha, ad oggi, nessun riferimento nella toponomastica cittadina. All'importante cerimonia parteciperà anche la Fanfara dell'Aeronautica Militare e le sorprese saranno, promettono da Palazzo di Città, dietro l'angolo oltre che numerose.
La farfalla tricolore ritorna nella sua terra dopo averla lasciata da piccola per far esplodere il suo talento e aver deciso di vivere a Bracciano, lungo le rive dell'omonimo lago laziale, alla fine della carriera. Oggi ha una sua scuola di ritmica e ringrazia l'Aeronautica per averle dato l'opportunità di realizzarsi a pieno dopo aver smesso con le competizioni.
È più donna, Marinella, lo si intuisce da quello che ci ha raccontato, è più consapevole delle sue qualità ed ha finalmente una vita piena e soddisfacente fuori dalle pedane di gara. Non ama illudere le giovanissime che si approcciano a questo sport attraverso la sua scuola. Non ama illudere loro ed i loro genitori: dove c'è talento lo si vede sin da subito. Elogia il lavoro dell'Iris, la squadra giovinazzese che l'ha scoperta ed in cui è cresciuta, sottolineandone l'importanza strategica per far crescere l'intero movimento pugliese. Ed ammette: «la giovane Anna Paola Cantatore, che sta emergendo a livello nazionale, ha più talento di quanto ne avessi io alla sua età».
Non ha dimenticato da dove viene né cosa ha dovuto fare per raggiungere un argento olimpico ed è per questo che sente dentro di sé la grande voglia di trasmettere quel fuoco, quella passionaccia che ti fa andar via di casa a soli 13 anni per arrivare in alto.
Così, il 16 gennaio, la farfalla tricolore o azzurra, fate voi, orgoglio non solo di questa terra, ma di una nazione intera, come le sue compagne all'epoca della spedizione in terra ellenica, incrocerà chi le farfalle le ama davvero e vuole istituire un Parco naturale nella Lama Castello. Si tratta di Giovanni Volpicella, Presidente dell'Associazione Naturalistica Amici dell'Ambiente della Flora e della Fauna, che chiuderà l'evento, illustrando il progetto del Parco stesso, svolta definitiva per un'area di questa città per troppo tempo confinata nell'oblio.
Quell'oblio che la farfalla Marinella non patirà mai. Perché un medagliato olimpico resta, nella memoria collettiva, immortale.
Un amore vero, che ha visto anche delle incomprensioni, come all'indomani delle Olimpiadi di Pechino del 2008, quando la ginnasta non ricevette «nemmeno una telefonata dalle istituzioni locali dell'epoca». Eppure era una delle poche atlete italiane a vantare una doppia presenza in pedana ad una rassegna a cinque cerchi. Lei fece spallucce ed andò avanti.
L'amore con la cittadina che l'ha vista crescere, lei che è di nascita terlizzese e di famiglia molfettese, non lo ha però mai messo da parte. Il 16 gennaio torna, lo avete letto su altri media locali, per una giornata dedicata all'Aeronautica Militare, Arma di cui oggi lei è Sergente. Torna a Giovinazzo, nella "sua" Giovinazzo, per una esibizione al PalaPansini, in cui saranno con lei le "Farfalle azzurre", formate, oltre che dalla Falca, dalle formidabili Elena Santoni, Elisa Blanchi e dall'italo-ucraina Angelica Savrayuk, formazione creata ad hoc per propagandare questo meraviglioso sport in tutta la penisola.
Una giornata voluta dall'Amministrazione Comunale guidata da Tommaso Depalma (con cui la Falca è in foto, ndr) per consolidare il legame con l'unica Arma che non ha, ad oggi, nessun riferimento nella toponomastica cittadina. All'importante cerimonia parteciperà anche la Fanfara dell'Aeronautica Militare e le sorprese saranno, promettono da Palazzo di Città, dietro l'angolo oltre che numerose.
La farfalla tricolore ritorna nella sua terra dopo averla lasciata da piccola per far esplodere il suo talento e aver deciso di vivere a Bracciano, lungo le rive dell'omonimo lago laziale, alla fine della carriera. Oggi ha una sua scuola di ritmica e ringrazia l'Aeronautica per averle dato l'opportunità di realizzarsi a pieno dopo aver smesso con le competizioni.
È più donna, Marinella, lo si intuisce da quello che ci ha raccontato, è più consapevole delle sue qualità ed ha finalmente una vita piena e soddisfacente fuori dalle pedane di gara. Non ama illudere le giovanissime che si approcciano a questo sport attraverso la sua scuola. Non ama illudere loro ed i loro genitori: dove c'è talento lo si vede sin da subito. Elogia il lavoro dell'Iris, la squadra giovinazzese che l'ha scoperta ed in cui è cresciuta, sottolineandone l'importanza strategica per far crescere l'intero movimento pugliese. Ed ammette: «la giovane Anna Paola Cantatore, che sta emergendo a livello nazionale, ha più talento di quanto ne avessi io alla sua età».
Non ha dimenticato da dove viene né cosa ha dovuto fare per raggiungere un argento olimpico ed è per questo che sente dentro di sé la grande voglia di trasmettere quel fuoco, quella passionaccia che ti fa andar via di casa a soli 13 anni per arrivare in alto.
Così, il 16 gennaio, la farfalla tricolore o azzurra, fate voi, orgoglio non solo di questa terra, ma di una nazione intera, come le sue compagne all'epoca della spedizione in terra ellenica, incrocerà chi le farfalle le ama davvero e vuole istituire un Parco naturale nella Lama Castello. Si tratta di Giovanni Volpicella, Presidente dell'Associazione Naturalistica Amici dell'Ambiente della Flora e della Fauna, che chiuderà l'evento, illustrando il progetto del Parco stesso, svolta definitiva per un'area di questa città per troppo tempo confinata nell'oblio.
Quell'oblio che la farfalla Marinella non patirà mai. Perché un medagliato olimpico resta, nella memoria collettiva, immortale.