NarraVita
La meglio gioventù
I ragazzi della Diocesi ospitati in un villaggio polacco prima della Gmg di Cracovia
venerdì 29 luglio 2016
13.48
La Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia rappresenta una risposta meravigliosa all'odio che si respira in Europa nelle ultime settimane. È una risposta convinta che arriva da milioni di ragazzi che stanno mostrando l'unica via possibile per uscire da una logica di morte: il dialogo, l'interazione, la conoscenza, l'amore reciproco ed anche e soprattutto una fede forte, che non si arrende al relativismo.
Anche diciassette ragazzi giovinazzesi sono partiti alla volta della Polonia, accompagnati dal seminarista Giuseppe Illuzzi, per vivere un'esperienza che porteranno con loro per tutta la vita. Nelle scorse giornate sono giunti, insieme ad altri giovani della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, nel paesino di Nidek, facente parte della Diocesi polacca di Bielsko, con cui la nostra ha stretto una sorta di gemellaggio.
Il viaggio lunghissimo, trenta ore di pullman, non ha scalfito la voglia di far festa insieme alla gente del posto, rivelatasi sin da subito meravigliosamente accogliente. Sono partiti in cinque dalla parrocchia San Domenico, stesso numero di quelli provenienti da Sant'Agostino, mentre uno solo è giunto in Polonia dalla Concattedrale, tre dall'Immacolata ed altri tre da San Giuseppe.
Il viaggio polacco è anche occasione di un itinerario di conoscenza a tutto tondo del Paese che li ospita. Così, accompagnati dai nuovi amici del posto, i ragazzi della Diocesi hanno fatto visita a luoghi suggestivi, come Auschwitz, Wadovice, Czestochova, Calvaria, veri e propri grandi templi del binomio fede e dolore. Un binomio che il popolo polacco, prima sotto il nazismo e poi sotto il comunismo, ha sperimentato sulla propria carne.
Eppure, ci ha raccontato proprio il seminarista Giuseppe Illuzzi, quella gente è maestra di amore, di rispetto ed è pronta a condividere un percorso di fede comune che sta entusiasmando i nostri giovani, instillando in loro la voglia di cambiare un mondo fatto di contrapposizione etniche e religiose, in un mondo pronto al dialogo, alla convivenza, al rispetto, basato su una nuova civiltà che guardi direttamente all'insegnamento di Gesù Cristo.
Nelle ultime ore altri figli della nostra terra hanno raggiunto la Polonia, dove tra sabato e domenica notte ci sarà la veglia di preghiera prima della grande celebrazione eucaristica di domenica 31 luglio.
La meglio gioventù, parafrasando il titolo di un film di Marco Tullio Giordana, è presente anche a Giovinazzo. Ama l'altro, non specula sulle differenze culturali e linguistiche e si avvicina al prossimo portando con sé i valori profondi del cattolicesimo praticante.
Anche diciassette ragazzi giovinazzesi sono partiti alla volta della Polonia, accompagnati dal seminarista Giuseppe Illuzzi, per vivere un'esperienza che porteranno con loro per tutta la vita. Nelle scorse giornate sono giunti, insieme ad altri giovani della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, nel paesino di Nidek, facente parte della Diocesi polacca di Bielsko, con cui la nostra ha stretto una sorta di gemellaggio.
Il viaggio lunghissimo, trenta ore di pullman, non ha scalfito la voglia di far festa insieme alla gente del posto, rivelatasi sin da subito meravigliosamente accogliente. Sono partiti in cinque dalla parrocchia San Domenico, stesso numero di quelli provenienti da Sant'Agostino, mentre uno solo è giunto in Polonia dalla Concattedrale, tre dall'Immacolata ed altri tre da San Giuseppe.
Il viaggio polacco è anche occasione di un itinerario di conoscenza a tutto tondo del Paese che li ospita. Così, accompagnati dai nuovi amici del posto, i ragazzi della Diocesi hanno fatto visita a luoghi suggestivi, come Auschwitz, Wadovice, Czestochova, Calvaria, veri e propri grandi templi del binomio fede e dolore. Un binomio che il popolo polacco, prima sotto il nazismo e poi sotto il comunismo, ha sperimentato sulla propria carne.
Eppure, ci ha raccontato proprio il seminarista Giuseppe Illuzzi, quella gente è maestra di amore, di rispetto ed è pronta a condividere un percorso di fede comune che sta entusiasmando i nostri giovani, instillando in loro la voglia di cambiare un mondo fatto di contrapposizione etniche e religiose, in un mondo pronto al dialogo, alla convivenza, al rispetto, basato su una nuova civiltà che guardi direttamente all'insegnamento di Gesù Cristo.
Nelle ultime ore altri figli della nostra terra hanno raggiunto la Polonia, dove tra sabato e domenica notte ci sarà la veglia di preghiera prima della grande celebrazione eucaristica di domenica 31 luglio.
La meglio gioventù, parafrasando il titolo di un film di Marco Tullio Giordana, è presente anche a Giovinazzo. Ama l'altro, non specula sulle differenze culturali e linguistiche e si avvicina al prossimo portando con sé i valori profondi del cattolicesimo praticante.