NarraVita
John Turturro sempre fiero delle sue origini
L'attore originario di Giovinazzo intervistato dal magazine "Style"
sabato 2 maggio 2015
12.39
John Turturro, attore statunitense di origini giovinazzesi, è il protagonista della copertina del numero di maggio di "Style", il magazine di moda maschile del Corriere della Sera.
Elegantissimo, vestito da una nota griffe italiana, l'attore, regista e sceneggiatore ha rilasciato un'intervista di grande impatto, in cui ha ripercorso la sua vita e le sue origini. «Ricorda il suo primo viaggio in Italia?» è stata la domanda rivoltagli e lui si è lasciato andare ai ricordi. «Certo che rammento l'incontro con questo vostro Paese (l'Italia n.d.r.) che ha dato i natali in quel di Govinazzo, in provincia di Bari, a mio padre». Miglior spot per la nostra cittadina non poteva esserci nell'anno dell'Esposizione Universale in quel di Milano.
Ogni volta che si parla delle sue origini italo-americane lui nomina Giovinazzo, il paese natale di suo padre Nicola, emigrato a New York da piccolo con la famiglia e divenuto poi carpentiere, mentre sua madre, siciliana, era una cantante jazz. Di John Turturro si ricorda il primo arrivo a Giovinazzo che risale al 1983 ma ci sono state altre visite per saluti veloci ai suoi cugini con cui è in contatto. Per esempio nel luglio 2010 per incontrare i parenti in forma privata. Fu in quella circostanza che chiese di fare un giretto nel centro storico. Per circa due ore fu accompagnato da Michele Bonserio, storico e archivista di Giovinazzo, che ci ha raccontato di averlo accompagnato in Cattedrale dove il celebre attore si commosse guardando l'edicola che racchiude l'icona di Maria SS. di Corsignano ed esclamò nel suo italiano incerto: «La Madonna di papà!».
In pochi sanno di quella passeggiata interessata e della curiosità mista a gioia nel passare dallo stretto vico del Soccorso. John Turturro pose diverse domande per scoprire le origini della sua famiglia e lo storico giovinazzese gli spiegò che in origine, nel '600, il cognome era staccato Tur Tur, soprannome dato ad un addetto alla sorveglianza della costa da una torre all'altra per vigilare e dare tempestivo avviso di eventuale incursione dei turchi dal mare.
Michele Bonserio si emoziona ancora oggi nel ricordare quel momento indimenticabile, che si concluse quando l'attore gli disse che, appena possibile, sarebbe ritornato a Giovinazzo e tra le cose da fare avrebbe voluto visitare l'Archivio della Cattedrale. Ed anche noi lo abbiamo incontrato quell'anno, quando al Cineporto di Bari, John Turturro presentò il suo bellissimo film-documentario "Passione", girato a Napoli e dedicato alla tradizione musicale partenopea. Anche in quella circostanza non lesinò ricordi delle sue origini giovinazzesi, esattamente come ha fatto nell'intervista del magazine di via Solferino.
In questi giorni John Turturro è sul grande schermo nei film "Tempo instabile con probabili schiarite" di Marco Pontecorvo e in "Mia Madre" di Nanni Moretti, uno dei tre film rappresentanti l'Italia al Festival di Cannes. La speranza è questa pellicola possa essere premiata nella rassegna transalpina, portando ulteriore notorietà al figlio di una Giovinazzo mai dimenticata e che mai lo ha dimenticato.
Elegantissimo, vestito da una nota griffe italiana, l'attore, regista e sceneggiatore ha rilasciato un'intervista di grande impatto, in cui ha ripercorso la sua vita e le sue origini. «Ricorda il suo primo viaggio in Italia?» è stata la domanda rivoltagli e lui si è lasciato andare ai ricordi. «Certo che rammento l'incontro con questo vostro Paese (l'Italia n.d.r.) che ha dato i natali in quel di Govinazzo, in provincia di Bari, a mio padre». Miglior spot per la nostra cittadina non poteva esserci nell'anno dell'Esposizione Universale in quel di Milano.
Ogni volta che si parla delle sue origini italo-americane lui nomina Giovinazzo, il paese natale di suo padre Nicola, emigrato a New York da piccolo con la famiglia e divenuto poi carpentiere, mentre sua madre, siciliana, era una cantante jazz. Di John Turturro si ricorda il primo arrivo a Giovinazzo che risale al 1983 ma ci sono state altre visite per saluti veloci ai suoi cugini con cui è in contatto. Per esempio nel luglio 2010 per incontrare i parenti in forma privata. Fu in quella circostanza che chiese di fare un giretto nel centro storico. Per circa due ore fu accompagnato da Michele Bonserio, storico e archivista di Giovinazzo, che ci ha raccontato di averlo accompagnato in Cattedrale dove il celebre attore si commosse guardando l'edicola che racchiude l'icona di Maria SS. di Corsignano ed esclamò nel suo italiano incerto: «La Madonna di papà!».
In pochi sanno di quella passeggiata interessata e della curiosità mista a gioia nel passare dallo stretto vico del Soccorso. John Turturro pose diverse domande per scoprire le origini della sua famiglia e lo storico giovinazzese gli spiegò che in origine, nel '600, il cognome era staccato Tur Tur, soprannome dato ad un addetto alla sorveglianza della costa da una torre all'altra per vigilare e dare tempestivo avviso di eventuale incursione dei turchi dal mare.
Michele Bonserio si emoziona ancora oggi nel ricordare quel momento indimenticabile, che si concluse quando l'attore gli disse che, appena possibile, sarebbe ritornato a Giovinazzo e tra le cose da fare avrebbe voluto visitare l'Archivio della Cattedrale. Ed anche noi lo abbiamo incontrato quell'anno, quando al Cineporto di Bari, John Turturro presentò il suo bellissimo film-documentario "Passione", girato a Napoli e dedicato alla tradizione musicale partenopea. Anche in quella circostanza non lesinò ricordi delle sue origini giovinazzesi, esattamente come ha fatto nell'intervista del magazine di via Solferino.
In questi giorni John Turturro è sul grande schermo nei film "Tempo instabile con probabili schiarite" di Marco Pontecorvo e in "Mia Madre" di Nanni Moretti, uno dei tre film rappresentanti l'Italia al Festival di Cannes. La speranza è questa pellicola possa essere premiata nella rassegna transalpina, portando ulteriore notorietà al figlio di una Giovinazzo mai dimenticata e che mai lo ha dimenticato.