L'editoriale
L'arduo compito di Anna Vacca
Riflessioni su opportunità ed ostacoli che potrebbe incontrare la neo-Assessore alla Cultura e Turismo
giovedì 29 marzo 2018
06.00
Volitiva, con uno sguardo rivolto al medio-lungo periodo, apprezzata anche da alcuni settori delle opposizioni in Consiglio comunale.
Anna Vacca, nuova Assessore alla Cultura ed al Turismo del Comune di Giovinazzo, ha già lanciato le sue sfide per il prossimo futuro nei settori di sua competenza: mettere insieme più associazioni per un percorso condiviso ed una razionalizzazione degli eventi culturali in calendario, soprattutto in estate; diminuire il numero degli stessi, spalmandoli lungo tutto l'anno aumentandone il tasso qualitativo; "brandizzare" in chiave turistica Giovinazzo.
Sembrano tre obiettivi apparentemente separati, figli di un percorso differente, ma in realtà sono tutti strettamente collegati e tutti estremamente difficili da raggiungere, non perché l'Assessore non ne abbia le capacità (si tratta di persona che conosce benissimo il mondo della cultura ed il settore turistico ed ha parecchia esperienza), ma perché andranno a toccare alcune corde scoperte di questa cittadina, tanto bella ma a volte tanto provinciale.
Ed è proprio questa la meta unica da raggiungere: "sprovincializzare" la mentalità giovinazzese, anche di taluni (non di tutti, si badi!) operatori culturali e turistici locali. Quel fare gruppo, fare sistema, stare uniti, che Anna Vacca ha giustamente indicato sin dal suo insediamento come conditio per crescere, sarà il più difficile da raggiungere.
Sta facendo bene, come aveva fatto in passato, soprattutto nei primi due anni del suo mandato, Marianna Paladino, a dialogare con tutti, ponendo però sul tavolo del confronto la necessità di lavorare in comunione fornendo prodotti di qualità a visitatori e turisti. Parlare con le associazioni, puntare a far conoscere Giovinazzo fuori dai confini regionali (non è casuale il suo recente viaggio in Romagna) rappresentano la via da percorrere senza indugi.
Purtroppo, ne siamo piuttosto convinti, una parte di questo associazionismo, quello più intransigente, quello più autoreferenziale, porgerà per poco la guancia, ma appena non otterrà quanto cerca, si schiererà contro qualsiasi iniziativa. È storia lunga, vecchia, fatta di faide e ripicche, sia tra operatori culturali sia tra quelli turistici, lo ribadiamo fino alla noia.
E Anna Vacca dovrà farsi largo tra gli egoismi che vedrà emergere nel corso dei suoi imminenti incontri, quegli egoismi portati avanti da persone che non hanno mai voluto il bene della città, ma solo visibilità e contributi pubblici per i loro progetti.
A lei va il nostro augurio di buon lavoro, perché la strada è irta, ma una donna di carattere come lei (così ce la descrive chi ben la conosce) saprà far fronte alle asperità che le si parranno dinanzi. O almeno è questo ciò che ci auguriamo, perché i flussi turistici in Puglia sono in continua ascesa e Giovinazzo non può più limitarsi a restare confinata nell'alveo del bel borgo di provincia.
Anna Vacca, nuova Assessore alla Cultura ed al Turismo del Comune di Giovinazzo, ha già lanciato le sue sfide per il prossimo futuro nei settori di sua competenza: mettere insieme più associazioni per un percorso condiviso ed una razionalizzazione degli eventi culturali in calendario, soprattutto in estate; diminuire il numero degli stessi, spalmandoli lungo tutto l'anno aumentandone il tasso qualitativo; "brandizzare" in chiave turistica Giovinazzo.
Sembrano tre obiettivi apparentemente separati, figli di un percorso differente, ma in realtà sono tutti strettamente collegati e tutti estremamente difficili da raggiungere, non perché l'Assessore non ne abbia le capacità (si tratta di persona che conosce benissimo il mondo della cultura ed il settore turistico ed ha parecchia esperienza), ma perché andranno a toccare alcune corde scoperte di questa cittadina, tanto bella ma a volte tanto provinciale.
Ed è proprio questa la meta unica da raggiungere: "sprovincializzare" la mentalità giovinazzese, anche di taluni (non di tutti, si badi!) operatori culturali e turistici locali. Quel fare gruppo, fare sistema, stare uniti, che Anna Vacca ha giustamente indicato sin dal suo insediamento come conditio per crescere, sarà il più difficile da raggiungere.
Sta facendo bene, come aveva fatto in passato, soprattutto nei primi due anni del suo mandato, Marianna Paladino, a dialogare con tutti, ponendo però sul tavolo del confronto la necessità di lavorare in comunione fornendo prodotti di qualità a visitatori e turisti. Parlare con le associazioni, puntare a far conoscere Giovinazzo fuori dai confini regionali (non è casuale il suo recente viaggio in Romagna) rappresentano la via da percorrere senza indugi.
Purtroppo, ne siamo piuttosto convinti, una parte di questo associazionismo, quello più intransigente, quello più autoreferenziale, porgerà per poco la guancia, ma appena non otterrà quanto cerca, si schiererà contro qualsiasi iniziativa. È storia lunga, vecchia, fatta di faide e ripicche, sia tra operatori culturali sia tra quelli turistici, lo ribadiamo fino alla noia.
E Anna Vacca dovrà farsi largo tra gli egoismi che vedrà emergere nel corso dei suoi imminenti incontri, quegli egoismi portati avanti da persone che non hanno mai voluto il bene della città, ma solo visibilità e contributi pubblici per i loro progetti.
A lei va il nostro augurio di buon lavoro, perché la strada è irta, ma una donna di carattere come lei (così ce la descrive chi ben la conosce) saprà far fronte alle asperità che le si parranno dinanzi. O almeno è questo ciò che ci auguriamo, perché i flussi turistici in Puglia sono in continua ascesa e Giovinazzo non può più limitarsi a restare confinata nell'alveo del bel borgo di provincia.