In vino veritas

"Vinum Regum-Rex Vinorum, Vino dei Re-Re dei vini"

Scopriamo insieme un grande vino ungherese prodotto da uve piene di muffa

"Vinum Regum- Rex Vinorum, Vino dei re- re dei vini". Così definì Luigi XIV di Francia, uno dei vini più leggendari e nobili al mondo, il Tokaji.

La coltivazione della vite in Ungheria fu probabilmente importata dai romani, che si stabilirono nella regione tra il 35 e il 9 a.C. In un freddo autunno ungherese attorno all'a.D. 1960, i turchi premevano ai confini della regione Tokaj-Hegyalja, nelle tenute Zssuzsanna Lorántfly. Gli uomini ed i contadini del villaggio furono costretti, durante la vendemmia, ad abbandonare i propri ruoli per imbracciare le armi contro i turchi, mentre il prete della tenuta, don Máté Szepsi Laczkó, che era anche il responsabile della produzione del vino (senza vino non si può celebrare la Santa Messa), lasciò che le uve purtroppo ammuffissero.

Qualcuno dice in cantina, altri invece ritengono più plausibile che le uve ammuffirono ancora sugli alberi. Al ritorno dei contadini, il prete volle che la vendemmia fosse portata a termine nonostante la muffa avesse ormai completamente intaccato l'uva. Durante le celebrazioni pasquali, il vino prodotto dalle uve ammuffite fu assaggiato e, con gran stupore dei presenti, risultò essere dolce e buonissimo.

Da quel momento il Tokaji divenne un vino apprezzato da Papi, Cardinali e Re. Il Tokaji rientra nella categoria dei vini muffati o vini botritizzati, ovvero vini prodotti da uve che vengono attaccate dalla Botrytis cinerea, funghi nobili che si depositano sulla buccia degli acini, trasportati dal vento, dando vita ad un processo di trasformazione dell'uva in cui gli acini perdono circa il 50% dell'acqua contenuta al loro interno. Questo processo, unito ad una lunga fermentazione, in alcuni casi dura un anno, e a un lungo affinamento in botti (circa tre anni) conferisce al vino aromi rotondi e raffinatissimi.

L'Ungheria vanta la prima classificazione dei vigneti di Tokaj-Hegyalja, che risale al 1700, oltre ottant'anni prima dei famosi grands crus classés del Médoc, vini dolci botritizzati, prodotti intenzionalmente muffati almeno due secoli prima del sauternes.

NOME: Tokaji szamorodni
AZIENDA PRODUTTRICE: St. Stephan's Crown
VITIGNO: Furmint
GRADAZIONE ALCOLICA: 12,5%
ANNATA: Vendemmia 2007
CATEGORIA DI PREZZO: 10-12€

Il Tokaji szamorodni (dal polacco, così come viene) è solo una delle tipologie di Tokaji prodotte in Ungheria. Esso viene prodotto da uve Furmint, non completamente attaccate dalla Botrytis cinerea e la nostra versione "Edes" (abboccato) viene prodotta facendo bloccare la fermentazione del mosto, facendo sì che nel vino rimangano importanti residui zuccherini. Questo Tokaji è fatto affinare per almeno due anni in botti lasciate scolme, in modo tale da favorire l'ossidazione del vino e quindi aromi rotondi e di frutta tostata.
COLORE: Il colore è un prezioso ambrato opaco.
NOTE OLFATTIVE: al naso ha un ingresso complesso, che denota la grandezza di questo vino, con leggere e del tutto corrispondenti note piacevoli di umidità. Accarezzano le nostre narici, ricercati toni di miele appena prodotto, burro fresco, uva sultanina, arancia, cedro candito e bergamotto, accompagnate delicatamente da note mandorlate.
GUSTO: In bocca ha un ingresso dolce, sembra quasi di gustare pappa reale. Toni agrumati e canditi tornano a fare capolino come aromi retronasali nella perfetta corrispondenza con l'esame olfattivo. Una lunga e piacevole *persistenza accompagna questo vino, facendolo diventare un ottimo vino da meditazione.
ABBINAMENTI: L'abbinamento che consiglio è su delicati dolci di pasta di mandorla, KÜRTŐSKALÁCS (nella foto sotto l'articolo), un dolce tipico ungherese arrotolato su mattarelli di legno e cotto sui carboni ardenti. Provatelo a fine pasto su formaggi morbidi alle noci e gorgonzola, coccolatevi accompagnandolo ad un pezzo di cioccolata fondente 60% con fior di sale, oppure godetevelo da solo, vicino ad un camino, leggendo un buon libro e fumando un ottimo sigaro di antica tradizione italica.

In conclusione il Tokaji è un ottimo vino da meditazione ed ogni bicchiere saprà certamente sorprendervi in maniera differente. Volete un consiglio? Se andate a Budapest, acquistate una bottiglia nel mercato Nagycsarnok, dopo aver assaggiato un'ottima anatra arrosto, e poi godetevi il vostro bottino tra un bagno e l'altro nelle calde acque termali di Széchenyi, nei pressi di Piazza degli Eroi.




Il dolce tipico unghereseCioccolata e vino magiaro
*PERSISTENZA: La persistenza è uno dei più importanti paramatri di degustazione in un vino, ma allo stesso tempo forse è il più facile da determinare. Dopo aver deglutito il vino, letteralmente si contano i secondi della durata dello stesso, ma soprattutto delle precise sensazioni gustative. Ad esempio, se nella fase di degustazione avete avvertito il preciso sentore di liquirizia, per calcolare esattamente la persistenza dovrete avvertire lo stesso sentore dopo la deglutizione del vino. Superati i dieci secondi di persistenza, sicuramente ci troviamo di fronte ad un ottimo vino.
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