Il Commento
Ritirata l’ordinanza, i rifiuti rimangono
Per due mesi centinaia di camion hanno raggiunto San Pietro Pago
venerdì 9 gennaio 2015
20.32
E adesso chi porterà via i rifiuti depositati sui lotti I, II e III della discarica di San Pietro Pago, quelli arrivati in questi due mesi, da quando cioè il 6 novembre scorso il sito è stato aperto a 20 comuni? Era proprio necessario firmare così in fretta l'ordinanza sindacale che ha consentito nuovi abbancamenti di rifiuti? Era così necessario firmare quell'atto in soli due giorni sapendo che l'Arpa e l'Asl avevano rilasciato pareri favorevoli ma con prescrizioni che poi si sono rivelate fondamentali per la sospensione degli stessi, tanto da indurre l'intero consiglio comunale ad approvare un ordine del giorno con la richiesta formale di ritiro di quella ordinanza?
Sono gli interrogativi che rimangono ai margini di una vicenda che ha visto la mobilitazione dei cittadini, con 3.974 firme raccolte in una petizione popolare, un corteo che ha visto la partecipazione di otre mille manifestanti. Alla fine i dubbi, le perplessità di chi ha contestato sin dai primi giorni quell'ordinanza hanno avuto riscontro. Alla fine tutti, persino la maggioranza, sindaco in testa, si sono detti contrari a quel provvedimento, ma… «Abbiamo dovuto accettare l'ordinanza anche se non ci piaceva. Per senso di responsabilità nei confronti di una possibile emergenza rifiuti», le motivazioni portate nella massima assise cittadina da "Città del Sole", ma espresse solo dopo che l'Arpa ha ufficialmente dichiarato di voler sospendere la sua autorizzazione. Già il senso di responsabilità. Ma nei confronti di chi? Nei confronti di un bacino vasto che non ha visto l'ora di arrivare a scaricare i propri rifiuti a Giovinazzo per risparmiare sui costi di trasporto, e su questo Bari è in testa. La città del sindaco Antonio Decaro, presidente dell'Ato, che ha disertato il consiglio comunale di Giovinazzo.
E il senso di responsabilità nei confronti dei giovinazzesi? Di chi per 30 anni ha dovuto sopportare un carico ambientale così grande le cui conseguenze non sono neanche immaginabili? Quel senso di responsabilità sembra essere proprio mancato. Sullo sfondo però rimane la legittimità dell'ordinanza sindacale. Su questo punto non si è fatta piena luce. Ci sarà ancora da discutere.
Sono gli interrogativi che rimangono ai margini di una vicenda che ha visto la mobilitazione dei cittadini, con 3.974 firme raccolte in una petizione popolare, un corteo che ha visto la partecipazione di otre mille manifestanti. Alla fine i dubbi, le perplessità di chi ha contestato sin dai primi giorni quell'ordinanza hanno avuto riscontro. Alla fine tutti, persino la maggioranza, sindaco in testa, si sono detti contrari a quel provvedimento, ma… «Abbiamo dovuto accettare l'ordinanza anche se non ci piaceva. Per senso di responsabilità nei confronti di una possibile emergenza rifiuti», le motivazioni portate nella massima assise cittadina da "Città del Sole", ma espresse solo dopo che l'Arpa ha ufficialmente dichiarato di voler sospendere la sua autorizzazione. Già il senso di responsabilità. Ma nei confronti di chi? Nei confronti di un bacino vasto che non ha visto l'ora di arrivare a scaricare i propri rifiuti a Giovinazzo per risparmiare sui costi di trasporto, e su questo Bari è in testa. La città del sindaco Antonio Decaro, presidente dell'Ato, che ha disertato il consiglio comunale di Giovinazzo.
E il senso di responsabilità nei confronti dei giovinazzesi? Di chi per 30 anni ha dovuto sopportare un carico ambientale così grande le cui conseguenze non sono neanche immaginabili? Quel senso di responsabilità sembra essere proprio mancato. Sullo sfondo però rimane la legittimità dell'ordinanza sindacale. Su questo punto non si è fatta piena luce. Ci sarà ancora da discutere.