Il Commento
La festa della Prysmian è festa di una comunità
L'azienda giovinazzese celebra oggi i suoi 50 anni
sabato 12 dicembre 2015
16.39
Cinquanta anni e non volerli sentire.
Cinquanta anni di storia, di vita vissuta, di gente che è passata e di chi è rimasto. Storie di persone che l'hanno resa grande e di chi è stato sempre nell'ombra, dando ugualmente il suo contributo fondamentale.
A loro, a tutti loro, dal primo dirigente all'ultimo operaio, è dedicata la festa che aprirà questa mattina i cancelli della Prysmian. L'azienda di contrada Torre del Tuono, in agro di Giovinazzo, sulla strada che collega Bitonto a Molfetta, ha dato lavoro a migliaia di persone dal 1965 ad oggi, cambiando quattro volte denominazione, ma restando un punto di riferimento importante nel settore della produzione di cavi elettrici.
A tutti, dipendenti vecchi e nuovi, è dedicata questa giornata che si aprirà con la celebrazione della Santa Messa alle ore 09.30 e che proseguirà con la visita alla fabbrica. Una fabbrica sinonimo di produttività, di ricchezza per tante famiglie, di quelle stesse famiglie che potranno entrarvici ed osservare i luoghi della produzione, a loro in genere preclusi.
Inaugurata nel 1965 da Aldo Moro (in foto l'edizione dell'epoca de "Il tocco del Bombaun", ndr), con un capitale misto tra Breda e Pirelli e con la denominazione Me.Ca. (Meridionale Cavi) su licenza della stessa Pirelli, l'azienda in cui lavorano tanti giovinazzesi, molfettesi, terlizzesi, biscegliesi, baresi e bitontini, passò tre anni dopo totalmente in mano a quest'ultima. Nel 1989 assunse la denominazione Industrie Cavi Sud fino a divenire Pirelli nel 1992. Furono quelli gli anni dei premi a livello internazionale, come quello che la riconobbe come "miglior stabilimento produttore di cavi elettrici del mondo". Nel 1977 il punto più alto come numero di operai: ben 293.
Dal 2005 divenne Prysmian, capitale di maggioranza statunitense, ed oggi conta circa un centinaio di lavoratori, restando un polo produttivo di fondamentale importanza per l'economia giovinazzese e di tutto il circondario, con commesse da varie nazioni.
La festa di oggi vuol ribadire l'unità di intenti tra gruppo dirigente ed operai, in un'azienda che ha saputo superare anche momenti assai difficili, ma che è rimasta in Puglia a garantire posti di lavoro. E quella di oggi è una festa di una comunità intera, orfana delle sue Ferriere, che ha trovato in quella fabbrica la forza per sentirsi ancora viva dal punto di vista industriale.
I volti dei lavoratori ormai in pensione, solcati dalle rughe, sorrideranno a quelli dei più giovani, ripercorrendo momenti, racconti, vicende e storie di vita vissuta che si sono intrecciati con quei luoghi, come in una matassa inestricabile, quella del tempo che trascorre.
Trascorre per tutti, non per la Prysmian ex Pirelli, da 50 anni là, in agro di Giovinazzo, a testimoniare la bontà di un progetto iniziato nel lontano 1965. Auguri ai lavoratori, alle loro famiglie ed ai dirigenti.
Cinquanta anni di storia, di vita vissuta, di gente che è passata e di chi è rimasto. Storie di persone che l'hanno resa grande e di chi è stato sempre nell'ombra, dando ugualmente il suo contributo fondamentale.
A loro, a tutti loro, dal primo dirigente all'ultimo operaio, è dedicata la festa che aprirà questa mattina i cancelli della Prysmian. L'azienda di contrada Torre del Tuono, in agro di Giovinazzo, sulla strada che collega Bitonto a Molfetta, ha dato lavoro a migliaia di persone dal 1965 ad oggi, cambiando quattro volte denominazione, ma restando un punto di riferimento importante nel settore della produzione di cavi elettrici.
A tutti, dipendenti vecchi e nuovi, è dedicata questa giornata che si aprirà con la celebrazione della Santa Messa alle ore 09.30 e che proseguirà con la visita alla fabbrica. Una fabbrica sinonimo di produttività, di ricchezza per tante famiglie, di quelle stesse famiglie che potranno entrarvici ed osservare i luoghi della produzione, a loro in genere preclusi.
Inaugurata nel 1965 da Aldo Moro (in foto l'edizione dell'epoca de "Il tocco del Bombaun", ndr), con un capitale misto tra Breda e Pirelli e con la denominazione Me.Ca. (Meridionale Cavi) su licenza della stessa Pirelli, l'azienda in cui lavorano tanti giovinazzesi, molfettesi, terlizzesi, biscegliesi, baresi e bitontini, passò tre anni dopo totalmente in mano a quest'ultima. Nel 1989 assunse la denominazione Industrie Cavi Sud fino a divenire Pirelli nel 1992. Furono quelli gli anni dei premi a livello internazionale, come quello che la riconobbe come "miglior stabilimento produttore di cavi elettrici del mondo". Nel 1977 il punto più alto come numero di operai: ben 293.
Dal 2005 divenne Prysmian, capitale di maggioranza statunitense, ed oggi conta circa un centinaio di lavoratori, restando un polo produttivo di fondamentale importanza per l'economia giovinazzese e di tutto il circondario, con commesse da varie nazioni.
La festa di oggi vuol ribadire l'unità di intenti tra gruppo dirigente ed operai, in un'azienda che ha saputo superare anche momenti assai difficili, ma che è rimasta in Puglia a garantire posti di lavoro. E quella di oggi è una festa di una comunità intera, orfana delle sue Ferriere, che ha trovato in quella fabbrica la forza per sentirsi ancora viva dal punto di vista industriale.
I volti dei lavoratori ormai in pensione, solcati dalle rughe, sorrideranno a quelli dei più giovani, ripercorrendo momenti, racconti, vicende e storie di vita vissuta che si sono intrecciati con quei luoghi, come in una matassa inestricabile, quella del tempo che trascorre.
Trascorre per tutti, non per la Prysmian ex Pirelli, da 50 anni là, in agro di Giovinazzo, a testimoniare la bontà di un progetto iniziato nel lontano 1965. Auguri ai lavoratori, alle loro famiglie ed ai dirigenti.