Il Commento
Giovinazzo nel consiglio Metropolitano: una illusione
Nonostante la candidatura di Arbore le speranze sono ridotte al lumicino
giovedì 25 settembre 2014
23.50
Il consigliere comunale Alfonso Arbore si candida a rappresentare Giovinazzo nel consiglio Metropolitano.
Una città, quella di Giovinazzo, che assai probabilmente mai sarà rappresentata nel nuovo organo sovracomunale. E non per colpa o per incapacità di Arbore, ma il per il farraginoso metodo individuato per eleggere i rappresentanti che governeranno la ex provincia. Di certo , ma solo perché lo prevedono le norme che accompagnano la nascita delle città metropolitane, a guidare l'ente sarà il sindaco della città capoluogo. Antonio Decaro nel caso della provincia di Bari. Dai 41 comuni dovranno essere scelti solo in 18 a comporre il consiglio metropolitano. Attraverso un meccanismo farraginoso che prevede la consistenza numerica della popolazione delle singole città.
In sintesi più popolosa è la città, più possibilità esistono che un proprio rappresentante venga eletto nel consiglio metropolitano. Bari da solo potrebbe eleggere 3 consiglieri, per esempio. A questo punto diventerebbe logico che alcune città tra di loro si alleassero, è probabile che alcune realtà lo abbiano fatto o lo stiano facendo. E Giovinazzo? Già il partito di maggioranza relativa, il Pd locale, pare snobbare questa tornata elettorale che, ricordiamo, coinvolgerà solo i sindaci e i consiglieri comunali. L'unico partito che per il suo radicamento e per la sua consistenza potrebbe tessere alleanze sovracomunali. Immaginiamo poi le altre forze politiche presenti in città. È spuntata però la candidatura di Arbore, in una compagine che raccoglie le liste civiche di tutta la Provincia. Gruppi politici che, come è ovvio, sono molto localiste, di diverse estrazioni politiche e soprattutto trasversali. Quali speranze quindi per l'unico candidato giovinazzese? Praticamente nessuna.
La sua appare come un semplice atto di presenza. Ma quel che è peggio, Giovinazzo, o forse la politica giovinazzese, si dimostra essere ancora una volta suddita, incapace cioè di esprimere personalità forti che possano rappresentare la città al di fuori dei suoi confini. Giovinazzo è sempre l'ultima ruota del carro.
Una città, quella di Giovinazzo, che assai probabilmente mai sarà rappresentata nel nuovo organo sovracomunale. E non per colpa o per incapacità di Arbore, ma il per il farraginoso metodo individuato per eleggere i rappresentanti che governeranno la ex provincia. Di certo , ma solo perché lo prevedono le norme che accompagnano la nascita delle città metropolitane, a guidare l'ente sarà il sindaco della città capoluogo. Antonio Decaro nel caso della provincia di Bari. Dai 41 comuni dovranno essere scelti solo in 18 a comporre il consiglio metropolitano. Attraverso un meccanismo farraginoso che prevede la consistenza numerica della popolazione delle singole città.
In sintesi più popolosa è la città, più possibilità esistono che un proprio rappresentante venga eletto nel consiglio metropolitano. Bari da solo potrebbe eleggere 3 consiglieri, per esempio. A questo punto diventerebbe logico che alcune città tra di loro si alleassero, è probabile che alcune realtà lo abbiano fatto o lo stiano facendo. E Giovinazzo? Già il partito di maggioranza relativa, il Pd locale, pare snobbare questa tornata elettorale che, ricordiamo, coinvolgerà solo i sindaci e i consiglieri comunali. L'unico partito che per il suo radicamento e per la sua consistenza potrebbe tessere alleanze sovracomunali. Immaginiamo poi le altre forze politiche presenti in città. È spuntata però la candidatura di Arbore, in una compagine che raccoglie le liste civiche di tutta la Provincia. Gruppi politici che, come è ovvio, sono molto localiste, di diverse estrazioni politiche e soprattutto trasversali. Quali speranze quindi per l'unico candidato giovinazzese? Praticamente nessuna.
La sua appare come un semplice atto di presenza. Ma quel che è peggio, Giovinazzo, o forse la politica giovinazzese, si dimostra essere ancora una volta suddita, incapace cioè di esprimere personalità forti che possano rappresentare la città al di fuori dei suoi confini. Giovinazzo è sempre l'ultima ruota del carro.