Corsivo
Omaggio alle mamme che non ci sono più
I nostri auguri a chi ha segnato la nostra vita ed ora ci guarda da lontano
domenica 12 maggio 2019
12.57
Tenere e talvolta severe, sempre dalla nostra parte anche quando ci dicevano un "no" secco.
Auguri a tutte le mamme, quelle di oggi e quelle di ieri, in una giornata bellissima dedicata a loro, solo a loro. Auguri certamente a quelle di oggi, ma un omaggio a quelle che non ci sono più è doveroso, è il minimo sindacale.
Omaggio ai loro sorrisi che ci hanno riempito anime e vite e che hanno orientato i nostri sogni di bambini, in cui immaginavamo mondi in cui loro ci sarebbero state sempre, immutate, immortali, luci perenni in fondo al tunnel.
Omaggio ed auguri alla loro tenacia, una volta in bianco e nero, poi a colori, ma sempre ben camuffata, perché mamma voleva dire amore e l'amore non contempla pugni chiusi e mascelle serrate a darsi forza quando le cose non andavano bene.
Auguri anche a loro, a quelle di cui le foto ingiallite non faranno svanire carisma e senso di protezione verso di noi, creature che da loro dipendevamo senza accorgercene. Auguri per il tempo spensierato, per le notti insonni quando stavamo male, per i silenzi dolci che ci seguivano disperarci dopo le prime delusioni d'amore. Auguri per tutte le volte in cui non le abbiamo ascoltate, non le abbiamo capite, a volte non le abbiamo pensate quando la gioventù esplodeva e non capivamo il senso delle loro premure e delle loro paure.
A dirla tutta, l'unico amore che davvero dà e mai chiede è solo il loro, delle mamme eterne, dalle acconciature che "non si usano più" e che più che donne erano giganti in mezzo ad una vita che spesso le strattonava forte come il vento di bora.
Auguri oggi come ieri al coraggio di sentirsi donna e di realizzarsi lavorativamente, al coraggio di esser donna nonostante la privazione di una carriera e la tanta fatica di esser madre e moglie e di sobbarcarsi pesi, paure e silenzi, ancora loro, in cui nessuno è entrato mai.
Auguri alle mamme, soprattutto per quelle mani fattesi rugose che hanno continuato ad accarezzarci e per i capelli divenuti fili bianchi prima che ce ne accorgessimo, prima che capissimo che il tempo inesorabile passava. Auguri alle mamme e nonne, per la tenerezza infinita negli sguardi e nelle premure, involucri dell'infanzia di almeno due generazioni che non tornerà più.
Auguri a tutte le mamme, alte o basse, magre o formose, more o bionde, che hanno permesso a tutti noi, con sacrificio, di essere ciò che siamo, qualunque cosa siamo. Auguri a tutte le mamme belle. Perché di brutte non c'è traccia.
Auguri a tutte le mamme che non ci sono più, che ci osservano da un Cielo lontano eppure così vicino, che provano a far sentire la loro voce anche quando non le sentiamo, proprio come quando la sera scendeva e ci chiedevano di salutar gli amici e di tornare a casa e noi esitavamo ignorandole.
Auguri a quelle mamme che non si vedono ma ci sono, che non si toccano ma ti accarezzano. Auguri ovunque voi siate.
E grazie.
Auguri a tutte le mamme, quelle di oggi e quelle di ieri, in una giornata bellissima dedicata a loro, solo a loro. Auguri certamente a quelle di oggi, ma un omaggio a quelle che non ci sono più è doveroso, è il minimo sindacale.
Omaggio ai loro sorrisi che ci hanno riempito anime e vite e che hanno orientato i nostri sogni di bambini, in cui immaginavamo mondi in cui loro ci sarebbero state sempre, immutate, immortali, luci perenni in fondo al tunnel.
Omaggio ed auguri alla loro tenacia, una volta in bianco e nero, poi a colori, ma sempre ben camuffata, perché mamma voleva dire amore e l'amore non contempla pugni chiusi e mascelle serrate a darsi forza quando le cose non andavano bene.
Auguri anche a loro, a quelle di cui le foto ingiallite non faranno svanire carisma e senso di protezione verso di noi, creature che da loro dipendevamo senza accorgercene. Auguri per il tempo spensierato, per le notti insonni quando stavamo male, per i silenzi dolci che ci seguivano disperarci dopo le prime delusioni d'amore. Auguri per tutte le volte in cui non le abbiamo ascoltate, non le abbiamo capite, a volte non le abbiamo pensate quando la gioventù esplodeva e non capivamo il senso delle loro premure e delle loro paure.
A dirla tutta, l'unico amore che davvero dà e mai chiede è solo il loro, delle mamme eterne, dalle acconciature che "non si usano più" e che più che donne erano giganti in mezzo ad una vita che spesso le strattonava forte come il vento di bora.
Auguri oggi come ieri al coraggio di sentirsi donna e di realizzarsi lavorativamente, al coraggio di esser donna nonostante la privazione di una carriera e la tanta fatica di esser madre e moglie e di sobbarcarsi pesi, paure e silenzi, ancora loro, in cui nessuno è entrato mai.
Auguri alle mamme, soprattutto per quelle mani fattesi rugose che hanno continuato ad accarezzarci e per i capelli divenuti fili bianchi prima che ce ne accorgessimo, prima che capissimo che il tempo inesorabile passava. Auguri alle mamme e nonne, per la tenerezza infinita negli sguardi e nelle premure, involucri dell'infanzia di almeno due generazioni che non tornerà più.
Auguri a tutte le mamme, alte o basse, magre o formose, more o bionde, che hanno permesso a tutti noi, con sacrificio, di essere ciò che siamo, qualunque cosa siamo. Auguri a tutte le mamme belle. Perché di brutte non c'è traccia.
Auguri a tutte le mamme che non ci sono più, che ci osservano da un Cielo lontano eppure così vicino, che provano a far sentire la loro voce anche quando non le sentiamo, proprio come quando la sera scendeva e ci chiedevano di salutar gli amici e di tornare a casa e noi esitavamo ignorandole.
Auguri a quelle mamme che non si vedono ma ci sono, che non si toccano ma ti accarezzano. Auguri ovunque voi siate.
E grazie.