Ars Vincit Omnia
Il trasporto delle opere d'arte
Il procedimento e la specializzazione per la loro tutela
sabato 12 marzo 2016
Come penso sia ormai chiaro, un museo non è solo mera arte. Dietro c'è molto di più, una miriade di elementi prettamente tecnici, che superano di gran lunga il concetto di opera nella sua sfera storica ed emotiva.
Il museo deve soddisfare degli standard conservativi altissimi e rigorosi, soprattutto quando si tratta delle mostre temporanee: bisogna assicurarsi che l'opera parta e ritorni nel suo luogo perfettamente conservata. È sempre un rischio muovere un'opera, persino la più stabile. Infatti alcune non vengono mai spostate proprio per la loro delicatezza. Oltretutto, oltre che per le mostre, possono esserci spostamenti anche dovuti a manutenzione delle strutture.
Di questi spostamenti se ne occupano le ditte per la movimentazione di opere d'arte.
Non molto conosciuta, questa attività è molto tecnica e richiede personale specializzato. Gli operatori fanno in modo che durante il trasporto da una struttura all'altra, l'opera rimanga stabile e conservata secondo i criteri adatti alla sua composizione fisico-chimica. Richiede regole molto strette per quanto riguarda il maneggiamento delle opere, l'uso di attrezzature e perfino dell'abbigliamento.
Queste aziende non garantiscono solo il trasporto in sé, ma anche il montaggio, smontaggio e imballaggio delle opere.
Rendiamoci conto del fatto che durante un viaggio, le variazioni di umidità e temperatura subite dall'opera sono alte, quindi bisogna mettere in atto tutte le tecniche necessarie affinchè l'oggetto non si danneggi.
L'imballaggio quindi richiede molta cura. Sono utilizzate delle casse di legno su misura. Il legno è impermeabilizzato e ignifugo; alcune casse sono zincate all'interno (specialmente per i trasporti su nave). All'interno si alternano strati di polietilene espanso, tagliato in base alla forma dell'oggetto, e sopra di esso viene stesa della carta deacidificata. Per regolare l'umidità viene inserito un foglio di "silica gel" (simile alla bustina che si trova nelle borse e nelle scatole di scarpe), che trattiene e rilascia umidità a seconda del bisogno. Una volta posizionata l'opera si ricopre di carta velina e altro polietilene e si sigilla la cassa. Tutti gli elementi inseriti nella cassa non danneggiano in alcun modo l'oggetto da un punto di vista sia fisico che chimico. L'opera poi sarà trasportata nella posizione in cui è generalmente esposta (un dipinto verrà trasportato in piedi).
Ci sono vari tipi di imballaggio, a seconde del materiale, della delicatezza e del tipo di trasporto che verrà effettuato.
Per le opere estremamente delicate, ad esempio i dipinti su tavola, si utilizza una "controcassa", ovvero due casse una dentro l'altra, per una maggiore stabilità. Esistono anche delle casse in cui si possono inserire più oggetti insieme, con appositi divisori: si tratta per esempio del trasporto di disegni (con cornice passepartout).
Per le sculture i discorso si fa più interessante. Sono imballate con un sistema a "ghigliottina": l'oggetto ricoperto di velina viene bloccato dal polietilene in 3 o 4 punti, poi si inserisce un secondo pannello di polietilene e viene chiusa a cassa.
Per quanto riguarda il trasporto, tendenzialmente si preferisce quello su camion, rigorosamente coibentato (rivestito con materiale isolante), ma in caso di trasporti oltreoceano si predilige il trasporto aereo.
Il carico e lo scarico vengono sempre supervisionati da un "accompagnatore", il conservatore mandato dal museo per controllare che l'opera sia nelle stesse condizioni di partenza e arrivo).
Il montaggio richiede estrema accuratezza. Le misure devono essere prese esattamente e bisogna maneggiare le opere con cura. Per questo, al momento dell'allestimento e del disallestimento, alla ditta di trasporti viene affiancato un responsabile della Sovrintendenza, un architetto o addetto all'allestimento, uno o più restauratori e il registrar per le procedure burocratiche.
Il lavoro termina nel momento in cui tutte e opere ritornano nel loro luogo d'origine, finchè quindi l'ultima cassa non esce dal museo.
A volte la movimentazione delle opere è vista in maniera negativa, proprio perché rischiosa, e su questo siamo tutti d'accordo. Non si è mai troppo previdenti quando si tratta di arte. Ma, se i presupposti lo consentono, non c'è niente di male, anzi!
È importante valorizzare l'arte nostrana e di tutto il mondo, dare la possibilità di vedere ciò che in una vita non si potrebbe vedere. Altrimenti come potremmo mai imparare a conoscere? Le foto nei libri non saranno mai un buon compromesso all'arte dal vivo.
Perciò, se c'è la possibilità, si valorizzi più che mai.
Il museo deve soddisfare degli standard conservativi altissimi e rigorosi, soprattutto quando si tratta delle mostre temporanee: bisogna assicurarsi che l'opera parta e ritorni nel suo luogo perfettamente conservata. È sempre un rischio muovere un'opera, persino la più stabile. Infatti alcune non vengono mai spostate proprio per la loro delicatezza. Oltretutto, oltre che per le mostre, possono esserci spostamenti anche dovuti a manutenzione delle strutture.
Di questi spostamenti se ne occupano le ditte per la movimentazione di opere d'arte.
Non molto conosciuta, questa attività è molto tecnica e richiede personale specializzato. Gli operatori fanno in modo che durante il trasporto da una struttura all'altra, l'opera rimanga stabile e conservata secondo i criteri adatti alla sua composizione fisico-chimica. Richiede regole molto strette per quanto riguarda il maneggiamento delle opere, l'uso di attrezzature e perfino dell'abbigliamento.
Queste aziende non garantiscono solo il trasporto in sé, ma anche il montaggio, smontaggio e imballaggio delle opere.
Rendiamoci conto del fatto che durante un viaggio, le variazioni di umidità e temperatura subite dall'opera sono alte, quindi bisogna mettere in atto tutte le tecniche necessarie affinchè l'oggetto non si danneggi.
L'imballaggio quindi richiede molta cura. Sono utilizzate delle casse di legno su misura. Il legno è impermeabilizzato e ignifugo; alcune casse sono zincate all'interno (specialmente per i trasporti su nave). All'interno si alternano strati di polietilene espanso, tagliato in base alla forma dell'oggetto, e sopra di esso viene stesa della carta deacidificata. Per regolare l'umidità viene inserito un foglio di "silica gel" (simile alla bustina che si trova nelle borse e nelle scatole di scarpe), che trattiene e rilascia umidità a seconda del bisogno. Una volta posizionata l'opera si ricopre di carta velina e altro polietilene e si sigilla la cassa. Tutti gli elementi inseriti nella cassa non danneggiano in alcun modo l'oggetto da un punto di vista sia fisico che chimico. L'opera poi sarà trasportata nella posizione in cui è generalmente esposta (un dipinto verrà trasportato in piedi).
Ci sono vari tipi di imballaggio, a seconde del materiale, della delicatezza e del tipo di trasporto che verrà effettuato.
Per le opere estremamente delicate, ad esempio i dipinti su tavola, si utilizza una "controcassa", ovvero due casse una dentro l'altra, per una maggiore stabilità. Esistono anche delle casse in cui si possono inserire più oggetti insieme, con appositi divisori: si tratta per esempio del trasporto di disegni (con cornice passepartout).
Per le sculture i discorso si fa più interessante. Sono imballate con un sistema a "ghigliottina": l'oggetto ricoperto di velina viene bloccato dal polietilene in 3 o 4 punti, poi si inserisce un secondo pannello di polietilene e viene chiusa a cassa.
Per quanto riguarda il trasporto, tendenzialmente si preferisce quello su camion, rigorosamente coibentato (rivestito con materiale isolante), ma in caso di trasporti oltreoceano si predilige il trasporto aereo.
Il carico e lo scarico vengono sempre supervisionati da un "accompagnatore", il conservatore mandato dal museo per controllare che l'opera sia nelle stesse condizioni di partenza e arrivo).
Il montaggio richiede estrema accuratezza. Le misure devono essere prese esattamente e bisogna maneggiare le opere con cura. Per questo, al momento dell'allestimento e del disallestimento, alla ditta di trasporti viene affiancato un responsabile della Sovrintendenza, un architetto o addetto all'allestimento, uno o più restauratori e il registrar per le procedure burocratiche.
Il lavoro termina nel momento in cui tutte e opere ritornano nel loro luogo d'origine, finchè quindi l'ultima cassa non esce dal museo.
A volte la movimentazione delle opere è vista in maniera negativa, proprio perché rischiosa, e su questo siamo tutti d'accordo. Non si è mai troppo previdenti quando si tratta di arte. Ma, se i presupposti lo consentono, non c'è niente di male, anzi!
È importante valorizzare l'arte nostrana e di tutto il mondo, dare la possibilità di vedere ciò che in una vita non si potrebbe vedere. Altrimenti come potremmo mai imparare a conoscere? Le foto nei libri non saranno mai un buon compromesso all'arte dal vivo.
Perciò, se c'è la possibilità, si valorizzi più che mai.