Cronaca
Xylella su ulivi giovinazzesi: «Esami negativi»
Le analisi sono state fatte svolgere dalla Procura della Repubblica di Lecce
Giovinazzo - mercoledì 23 dicembre 2015
10.47
La Procura della Repubblica di Lecce ha messo sotto sequestro tutti gli ulivi da abbattere e ha inviato un avviso di garanzia a dieci persone coinvolte nell'inchiesta sulla diffusione del batterio Xylella fastidiosa. Tra loro c'è anche Giuseppe Silletti, commissario straordinario per l'emergenza fitosanitaria.
Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, le analisi, fatte svolgere dalla Procura salentina su alcuni ulivi di San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto, e Giovinazzo, con gli stessi sintomi delle piante salentine hanno dato esito negativo.
E per gli inquirenti questa è la prova per cui «la sintomatologia del grave disseccamento degli alberi di ulivo non è necessariamente associata alla presenza del batterio, così come d'altronde non è, ancora allo stato, dimostrato che sia il batterio, e solo il batterio, la causa del disseccamento».
Secondo i pm che seguono l'inchiesta, Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, gli indagati risponderebbero dei reati di diffusione colposa di una malattia delle piante, inquinamento ambientale colposo, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, getto pericoloso di cose, distruzione o deturpamento di bellezze naturali.
Sotto chiave sono finiti anche tutti gli ulivi interessati dalla richiesta di rimozione volontaria «sulla base del verbale dell'ispettore fitosanitario, in cui si rileva la presenza di sintomi ascrivibili a Xylella fastidiosa», in esecuzione alle previsioni della nota di Silletti del 3 novembre scorso.
Inoltre, sono sequestrate tutte le piante di olivo già destinatarie dei provvedimenti di ingiunzione e prescrizione di estirpazione di piante infette emessi dall'Osservatorio Fitosanitario regionale. Su quei terreni, ad ogni modo, si consente qualunque intervento colturale che non sia il taglio degli alberi al colletto del tronco o la loro eradicazione.
Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, le analisi, fatte svolgere dalla Procura salentina su alcuni ulivi di San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto, e Giovinazzo, con gli stessi sintomi delle piante salentine hanno dato esito negativo.
E per gli inquirenti questa è la prova per cui «la sintomatologia del grave disseccamento degli alberi di ulivo non è necessariamente associata alla presenza del batterio, così come d'altronde non è, ancora allo stato, dimostrato che sia il batterio, e solo il batterio, la causa del disseccamento».
Secondo i pm che seguono l'inchiesta, Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, gli indagati risponderebbero dei reati di diffusione colposa di una malattia delle piante, inquinamento ambientale colposo, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, getto pericoloso di cose, distruzione o deturpamento di bellezze naturali.
Sotto chiave sono finiti anche tutti gli ulivi interessati dalla richiesta di rimozione volontaria «sulla base del verbale dell'ispettore fitosanitario, in cui si rileva la presenza di sintomi ascrivibili a Xylella fastidiosa», in esecuzione alle previsioni della nota di Silletti del 3 novembre scorso.
Inoltre, sono sequestrate tutte le piante di olivo già destinatarie dei provvedimenti di ingiunzione e prescrizione di estirpazione di piante infette emessi dall'Osservatorio Fitosanitario regionale. Su quei terreni, ad ogni modo, si consente qualunque intervento colturale che non sia il taglio degli alberi al colletto del tronco o la loro eradicazione.