Politica
Voto di scambio, Laricchia: «La politica non metta la testa sotto la sabbia»
La consigliera del Movimento 5 Stelle commenta la sentenza di condanna di 23 presunti affiliati ai Di Cosola
Giovinazzo - venerdì 1 giugno 2018
07.30
«Il dovere della politica è tutelare i cittadini o tutelare se stessa? Quante volte ancora la politica pugliese eviterà di occuparsi di seri problemi di criminalità e corruzione che vanno ogni giorno ad aggravare le condizioni di vita dei cittadini, unicamente al fine di autotutelarsi o di scongiurare anche solo il rischio che un approfondimento di indagini possa creare qualche imbarazzo al presidente Emiliano?».
Lo dichiara la consigliera regionale M5S Antonella Laricchia in seguito alla notizia della condanna di 23 persone, molte delle quali affiliate al clan Di Cosola, che avrebbero tentato di condizionare l'esito delle regionali pugliesi 2015 procurando voti in cambio di denaro, a Natale Mariella, candidato con la lista Popolari a sostegno di Michele Emiliano.
«È evidente - prosegue - che non siamo un Tribunale e che non spetta a noi emettere sentenze, ma la politica ha il dovere di occuparsene per quanto nelle sue competenze. Cosa che finora non è stata possibile. Oggi siamo davanti a 23 condanne in primo grado che sembrano passare in sordina, eppure avevamo più volte chiesto al Consiglio Regionale e alla commissione Antimafia di occuparsi proprio di questa vicenda che interesserebbe un candidato nelle liste di Emiliano alle Regionali 2015, proprio al fine di studiare il fenomeno ed evitare il ripetersi di simili gravissimi episodi. Destra e sinistra in tutte le occasioni ci hanno detto no».
«Ma non è certo un caso isolato, solo qualche giorno fa il Consiglio - prosegue la Laricchia - ha bocciato la nostra proposta di una commissione d'indagine sulle Fondazioni culturali pugliesi che, ancora una volta, avrebbe aiutato anche a far luce sui gravi fatti di corruzione che hanno coinvolto il Teatro Petruzzelli proprio al fine di evitare simili "dormite" della politica che hanno finito per travolgere anche tantissimi operatori del settore che invece svolgono quotidianamente il loro lavoro con professionalità ed onestà».
«Anche in questo caso - rimarca la consigliera pentastellata - proposta bocciata con il voto dello stesso Emiliano che invece, da ex-magistrato dovrebbe essere il primo a promuovere proposte orientate alla trasparenza e alla legalità e che invece ci ha abituato a silenzi imbarazzanti su questioni come queste che iniziano a pesare sempre di più sul futuro della nostra amata Regione».
«Dal canto nostro - conclude Laricchia - torneremo a richiedere la richiesta di audizione dei procuratori che hanno seguito le indagini in commissione di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia con l'obiettivo di accogliere suggerimenti da inserire nel testo unico della legalità. Il compito della politica è lavorare per tutelare i pugliesi ed è giusto che si inizi finalmente a lavorare seriamente e coscientemente su simili fenomeni».
Lo dichiara la consigliera regionale M5S Antonella Laricchia in seguito alla notizia della condanna di 23 persone, molte delle quali affiliate al clan Di Cosola, che avrebbero tentato di condizionare l'esito delle regionali pugliesi 2015 procurando voti in cambio di denaro, a Natale Mariella, candidato con la lista Popolari a sostegno di Michele Emiliano.
«È evidente - prosegue - che non siamo un Tribunale e che non spetta a noi emettere sentenze, ma la politica ha il dovere di occuparsene per quanto nelle sue competenze. Cosa che finora non è stata possibile. Oggi siamo davanti a 23 condanne in primo grado che sembrano passare in sordina, eppure avevamo più volte chiesto al Consiglio Regionale e alla commissione Antimafia di occuparsi proprio di questa vicenda che interesserebbe un candidato nelle liste di Emiliano alle Regionali 2015, proprio al fine di studiare il fenomeno ed evitare il ripetersi di simili gravissimi episodi. Destra e sinistra in tutte le occasioni ci hanno detto no».
«Ma non è certo un caso isolato, solo qualche giorno fa il Consiglio - prosegue la Laricchia - ha bocciato la nostra proposta di una commissione d'indagine sulle Fondazioni culturali pugliesi che, ancora una volta, avrebbe aiutato anche a far luce sui gravi fatti di corruzione che hanno coinvolto il Teatro Petruzzelli proprio al fine di evitare simili "dormite" della politica che hanno finito per travolgere anche tantissimi operatori del settore che invece svolgono quotidianamente il loro lavoro con professionalità ed onestà».
«Anche in questo caso - rimarca la consigliera pentastellata - proposta bocciata con il voto dello stesso Emiliano che invece, da ex-magistrato dovrebbe essere il primo a promuovere proposte orientate alla trasparenza e alla legalità e che invece ci ha abituato a silenzi imbarazzanti su questioni come queste che iniziano a pesare sempre di più sul futuro della nostra amata Regione».
«Dal canto nostro - conclude Laricchia - torneremo a richiedere la richiesta di audizione dei procuratori che hanno seguito le indagini in commissione di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia con l'obiettivo di accogliere suggerimenti da inserire nel testo unico della legalità. Il compito della politica è lavorare per tutelare i pugliesi ed è giusto che si inizi finalmente a lavorare seriamente e coscientemente su simili fenomeni».