Associazioni
Volpicella: «Tutti devono dare il proprio contributo alla tutela del pianeta»
Ieri sera la conferenza sui cambiamenti climatici dell’associazione “Amici dell’Ambiente, della Flora e della Fauna”
Giovinazzo - domenica 11 febbraio 2018
Doveva essere un confronto con alti rappresentanti istituzionali, vista prima la presenza annunciata e poi la defezione di Filippo Caracciolo, Assessore regionale dell'ambiente, Antonio Decaro, Presidente Nazionale A.N.C.I., e Tommaso Depalma, Sindaco di Giovinazzo. Ed invece si è trasformato in un momento di comunicazione e sensibilizzazione alla cittadinanza.
La conferenza di ieri sera in Sala Marano intitolata "La Terra e il cambiamento climatico:cause, effetti e rimedi" e fortemente voluta dall'Associazione Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna è stata un'occasione importante per Giovanni Volpicella, Presidente del gruppo naturalistico giovinazzese, per rivolgere il proprio appello accorato ai presenti ad interessarsi al tema ambiente, non abbassandolo al rango di ultima preoccupazione quotidiana.
In circa due ore di incontro, Volpicella ha spaziato dalle cause alla base dei cambiamenti climatici e dalle conseguenze sulle specie animali e vegetali, per poi arrivare ad illustrare i comportamenti che a livello istituzionale e personale possono provare a rallentare quella tendenza inesorabile che sta causando danni irreversibili all'ecosistema.
Tra le cause dirette dell'inquinamento atmosferico ci sarebbero i fumi prodotti dalle attività di allevamento del bestiame ed industriali, il traffico, il riscaldamento delle abitazioni e gli incendi delle foreste, questi ultimi quasi sempre di natura dolosa. Triste record della zona in assoluto più inquinata in Europa è detenuto dalla Pianura Padana, mentre Copenaghen sarebbe la città europea meno inquinata con il 62% della popolazione che preferisce spostarsi in bicicletta.
Volpicella ha puntato il dito in particolare contro la discutibile pratica di usare il glifosato per far seccare l'erba, uso che riduce drasticamente la vegetazione impedendo di svolgere quel ruolo fondamentale di "depuratore" dell'ambiente.
Allarmante anche la situazione dei mari, dove a causa della plastica ogni anno tra gli 8 ed i 10 milioni di tonnellate di plastica provocano il soffocamento di tante specie. Sarebbero 267 le specie danneggiate, oltre alla Posidonia Oceanica, considerata da sempre come la Foresta Amazzonica del mare, che si riduce di anno in anno. Situazione identica per la Posidonia giovinazzese, che, a detta del Presidente degli Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna, non ha più le dimensioni di qualche anno fa: «Prima arrivava una quantità consistente di alghe, ora invece, dopo le mareggiate, è già tanto vedere anche solo 10 centimetri».
La plastica, tuttavia, rappresenta un serio pericolo anche per l'uomo, che può trovarla nell'acqua potabile e nell'aria, perché si tratta di un materiale presente anche nelle fibre sintetiche ed in cosmesi, dove i microgranuli usati sono in grado di penetrare i tessuti.
Quanto agli effetti prodotti da questi reali pericoli della salute dell'ambiente e dell'uomo, inevitabile è citare lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento dei mari con il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia Romagna tra le regioni italiane a rischio, l'evaporazione dei laghi, (si pensi alla scomparsa del lago di Aral) alla desertificazione e alle alluvioni ed i naufragi. Drammatico anche l'effetto sulle specie animali e vegetali: scomparse del tutto o costrette a modificare il proprio ciclo di vita ed a spostarsi verso nord o ad altitudini più elevate. Come la scomparsa della stella alpina, la minaccia di estinzione dell'Orso Marsicano, di cui ci sono attualmente 35/50 esemplari, o ancora la migrazione dell'Orso Alpino verso l'Austria.
A fronte di questo quadro estremamente inquietante, rimane la speranza che le istituzioni prendano a cuore il problema, realizzando piani strategici a diversi livelli per contrastare i cambiamenti climatici ed incentivando la tutela delle piante endemiche e l'educazione ambientale. Una tutela che spetta anche ai cittadini, che sono tenuti a cambiare non adottando atteggiamenti consumistici e di spreco di acqua, energia elettrica, ed alimenti, oltre a ridurre i consumi di carne rossa, per la cui produzione si fa un uso smoderato di acqua.
«Non siamo i padroni delle risorse – ha affermato in chiusura della conferenza il Presidente, facendosi portavoce dei valori dell'intera associazione – ma solo i consumatori temporanei. Per questo, è necessario che l'armonia tra uomo e natura sia profondo».
La conferenza di ieri sera in Sala Marano intitolata "La Terra e il cambiamento climatico:cause, effetti e rimedi" e fortemente voluta dall'Associazione Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna è stata un'occasione importante per Giovanni Volpicella, Presidente del gruppo naturalistico giovinazzese, per rivolgere il proprio appello accorato ai presenti ad interessarsi al tema ambiente, non abbassandolo al rango di ultima preoccupazione quotidiana.
In circa due ore di incontro, Volpicella ha spaziato dalle cause alla base dei cambiamenti climatici e dalle conseguenze sulle specie animali e vegetali, per poi arrivare ad illustrare i comportamenti che a livello istituzionale e personale possono provare a rallentare quella tendenza inesorabile che sta causando danni irreversibili all'ecosistema.
Tra le cause dirette dell'inquinamento atmosferico ci sarebbero i fumi prodotti dalle attività di allevamento del bestiame ed industriali, il traffico, il riscaldamento delle abitazioni e gli incendi delle foreste, questi ultimi quasi sempre di natura dolosa. Triste record della zona in assoluto più inquinata in Europa è detenuto dalla Pianura Padana, mentre Copenaghen sarebbe la città europea meno inquinata con il 62% della popolazione che preferisce spostarsi in bicicletta.
Volpicella ha puntato il dito in particolare contro la discutibile pratica di usare il glifosato per far seccare l'erba, uso che riduce drasticamente la vegetazione impedendo di svolgere quel ruolo fondamentale di "depuratore" dell'ambiente.
Allarmante anche la situazione dei mari, dove a causa della plastica ogni anno tra gli 8 ed i 10 milioni di tonnellate di plastica provocano il soffocamento di tante specie. Sarebbero 267 le specie danneggiate, oltre alla Posidonia Oceanica, considerata da sempre come la Foresta Amazzonica del mare, che si riduce di anno in anno. Situazione identica per la Posidonia giovinazzese, che, a detta del Presidente degli Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna, non ha più le dimensioni di qualche anno fa: «Prima arrivava una quantità consistente di alghe, ora invece, dopo le mareggiate, è già tanto vedere anche solo 10 centimetri».
La plastica, tuttavia, rappresenta un serio pericolo anche per l'uomo, che può trovarla nell'acqua potabile e nell'aria, perché si tratta di un materiale presente anche nelle fibre sintetiche ed in cosmesi, dove i microgranuli usati sono in grado di penetrare i tessuti.
Quanto agli effetti prodotti da questi reali pericoli della salute dell'ambiente e dell'uomo, inevitabile è citare lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento dei mari con il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia Romagna tra le regioni italiane a rischio, l'evaporazione dei laghi, (si pensi alla scomparsa del lago di Aral) alla desertificazione e alle alluvioni ed i naufragi. Drammatico anche l'effetto sulle specie animali e vegetali: scomparse del tutto o costrette a modificare il proprio ciclo di vita ed a spostarsi verso nord o ad altitudini più elevate. Come la scomparsa della stella alpina, la minaccia di estinzione dell'Orso Marsicano, di cui ci sono attualmente 35/50 esemplari, o ancora la migrazione dell'Orso Alpino verso l'Austria.
A fronte di questo quadro estremamente inquietante, rimane la speranza che le istituzioni prendano a cuore il problema, realizzando piani strategici a diversi livelli per contrastare i cambiamenti climatici ed incentivando la tutela delle piante endemiche e l'educazione ambientale. Una tutela che spetta anche ai cittadini, che sono tenuti a cambiare non adottando atteggiamenti consumistici e di spreco di acqua, energia elettrica, ed alimenti, oltre a ridurre i consumi di carne rossa, per la cui produzione si fa un uso smoderato di acqua.
«Non siamo i padroni delle risorse – ha affermato in chiusura della conferenza il Presidente, facendosi portavoce dei valori dell'intera associazione – ma solo i consumatori temporanei. Per questo, è necessario che l'armonia tra uomo e natura sia profondo».