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Via Marina, il Comitato "Per la Salute Pubblica": «Oscure trasparenze»

Dopo l'ordinanza del TAR della Puglia affondo contro l'Amministrazione

Come già annunciato in altri articoli, il Tribunale Amministrativo della Puglia, con ordinanza pubblicata il 22 settembre, ha intimato al Comune di Giovinazzo di procedere al riesame dei suoi atti nei confronti dell'azienda Archeo & Restauri s.r.l. .

Il Comune, in buona sostanza, nel settembre dello scorso anno aveva chiesto alla ditta un'accelerazione nella cantierizzazione dell'area. Accelerazione che avrebbe dovuto svolgersi entro 15 giorni da un atto formale di Palazzo di Città, oggi ritenuto illegittimo dal TAR, pena la decadenza da ditta vincitrice della gara. Un effetto che, salvo gravissime responsabilità, non potrebbe mai aver luogo, concetto sancito anche dalla giustizia amministrativa. Il Comune ora ha 60 giorni di tempo per mostrare come risolvere questo problema, ma nel frattempo il TAR ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica del capoluogo per verificare se vi sia omissione di atti d'ufficio da parte dell'Ente.

Il Comitato "Per la Salute Pubblica" del portavoce Santo Restivo era stato il primo a pubblicare una nota sul suo profilo Facebook ed aveva girato alle redazioni una missiva, in cui attacca, definendo con l'ossimoro «oscure trasparenze» l'attività amministrativa. In particolare, il Comitato punta il dito contro il sindaco, Tommaso Depalma, che nel suo resoconto giornaliero di ieri, 23 settembre, non aveva fatto cenno alcuno alla decisione.

Nella nota si legge: «Un'Amministrazione soprattutto trasparente, limpida. Peccato che il Sindaco Depalma nasconda sempre qualcosa. Nel caso di via Marina su cui proprio ieri, 22 settembre, è stata pubblicata l'ennesima sentenza del TAR con l'ennesima condanna per comportamento omissivo: in sostanza il Comune di Giovinazzo - che nel frattempo si è visto respingere un ricorso in materia anche dal Consiglio di Stato - non avrebbe compiuto alcuno degli atti ordinati dal Tribunale di riesame dell'attività. Rilevando queste omissioni ripetute e continue - altro che lavoro indefesso! - il TAR con la sentenza di ieri ha intimato all'Amministrazione Depalma di provvedere entro 60 giorni, ma ha anche deciso di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Bari per verificare se non ricorrano gli estremi di omissione dell'Amministrazione comunale rispetto ai doveri di ufficio».

Poi il Comitato rincara la dose: «In sostanza - scrivono - su via Marina questa Amministrazione non solo rischia, per propri madornali errori, di dover sborsare un bel po' di denaro pubblico nella prossima udienza del 15 dicembre, ma rischia anche condanne ancor più pesanti sotto ben altri profili.
Il tutto "citt citt", nel silenzio più assoluto, alla faccia di una "trasparenza" che nel caso di Depalma è sempre opaca: vedo e non vedo, parlo e non parlo, ammetto e non ammetto. E con lui tutta questa Amministrazione di arruffoni in cui vanno a braccetto destra e sinistra un tempo una contro l'altra fisse».

Chiusura con affondo che punta il dito ancora una volta contro l'atteggiamento dal primo cittadino: «Il tutto - si legge ancora - su quella via Marina su cui Depalma, con un discutibilissimo progetto di riqualificazione, si è messo contro buona parte della città e quella Pro Loco poi perseguitata in tutti i modi per la sua opposizione.
Il tutto su una di quelle opere a mare, tra cui il rifacimento del Lungomare di Levante, su cui Depalma si arroga tutti i meriti, o i premi, senza riconoscere che in realtà sta solo proseguendo il lavoro avviato dai precedenti amministratori, magari con varianti, spesso sciagurate o abbandonate.
Questa è la trasparenza dell'Amministrazione Depalma - tuonano -: buia come tante strade di Giovinazzo di notte».
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