Cronaca
Usa la propria auto per rapinare due benzinai: preso un 25enne
I colpi sulla provinciale 91 tra Bari e Bitonto: indagini per altre rapine commesse nei giorni scorsi
Giovinazzo - sabato 27 maggio 2017
14.10
Un 25enne barese, Giovanni De Noia, con precedenti penali, è stato arrestato ieri dagli agenti della Squadra Mobile con l'accusa di rapina aggravata continuata in relazione a due colpi a mano armata messi a segno nei giorni scorsi, con l'ausilio di un complice ancora da identificare, in due stazioni di servizio sulla provinciale 91 fra Bari e Bitonto, che avevano fruttato alcune centinaia di euro.
Nell'ambito dell'ordinario e costante servizio di controllo del territorio, alcuni equipaggi della Squadra Volante sono intervenuti presso un distributore di carburanti, lungo la strada provinciale 91, tra i comuni di Bari e Bitonto, ove due malviventi armati di pistola e con volto travisato, giunti a bordo di un'Alfa Romeo 156 di colore grigio, avevano perpetrato una rapina minacciando il personale in servizio ed impossessandosi della somma di 200 euro; i malviventi, con le stesse modalità, avevano inoltre rapinato un secondo distributore, ubicato poco distante, impossessandosi anche in questo caso della somma di circa 200 euro, e si erano dati alla fuga.
La dinamica dei fatti è stata confermata anche dalla successiva visone delle immagini del circuito di videosorveglianza, installato in entrambi i distributori. Immediatamente i poliziotti hanno intensificato i controlli nei pressi delle aree di servizio ubicate in zona e, poco dopo, nei pressi di un distributore di benzina, sempre lungo la strada provinciale 91, hanno individuato una vettura con le stesse caratteristiche di quella utilizzata per commettere le due rapine, condotta da un uomo e su cui viaggiavano anche sua moglie ed i due figli minori della coppia.
Durante il controllo di polizia, in considerazione dei sospetti che gli agenti avevano maturato sull'uomo, è stata effettuata un'attività di perquisizione. Nella vettura i poliziotti hanno trovato e sequestrato due giubbotti di colore scuro e un rotolo di nastro adesivo di colore nero; il nastro, come emerso dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, era stato utilizzato per modificare i caratteri alfanumerici della targa durante le rapine. L'auto, tuttavia, è stata riconosciuta grazie ad alcuni evidenti particolari: la marmitta grande e sporgente, i danni sul portellone posteriore, la maniglia assente sulla portiera posteriore lato guida e lo specchietto lato guida danneggiato.
L'attività di perquisizione, estesa all'abitazione dell'uomo, ha consentito inoltre di rinvenire e sequestrare una radio ricetrasmittente, una targa di un'altra autovettura, diversi scaldacollo di colore nero e alcuni guanti da lavoro, anche questi di colore nero. Dopo gli accertamenti di rito, il 25enne è stato associato presso la casa circondariale di Bari, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Intanto «sono in corso indagini per risalire all'identità del complice dell'uomo e per comprendere se i due - si legge in una nota diffusa dalla Polizia di Stato - siano responsabili di altre rapine commesse con le stesse modalità, in danno di distributori di carburanti, nei giorni precedenti».
Una attività investigativa importante per tentare di far luce su altri due casi irrisolti: i colpi alle aree di servizio Eni di Giovinazzo, in direzione sud e nord lungo la strada statale 16 bis, avvenuti rispettivamente il 12 e il 20 maggio. Le modalità delle aggressioni farebbero pensare agli stessi autori.
Nell'ambito dell'ordinario e costante servizio di controllo del territorio, alcuni equipaggi della Squadra Volante sono intervenuti presso un distributore di carburanti, lungo la strada provinciale 91, tra i comuni di Bari e Bitonto, ove due malviventi armati di pistola e con volto travisato, giunti a bordo di un'Alfa Romeo 156 di colore grigio, avevano perpetrato una rapina minacciando il personale in servizio ed impossessandosi della somma di 200 euro; i malviventi, con le stesse modalità, avevano inoltre rapinato un secondo distributore, ubicato poco distante, impossessandosi anche in questo caso della somma di circa 200 euro, e si erano dati alla fuga.
La dinamica dei fatti è stata confermata anche dalla successiva visone delle immagini del circuito di videosorveglianza, installato in entrambi i distributori. Immediatamente i poliziotti hanno intensificato i controlli nei pressi delle aree di servizio ubicate in zona e, poco dopo, nei pressi di un distributore di benzina, sempre lungo la strada provinciale 91, hanno individuato una vettura con le stesse caratteristiche di quella utilizzata per commettere le due rapine, condotta da un uomo e su cui viaggiavano anche sua moglie ed i due figli minori della coppia.
Durante il controllo di polizia, in considerazione dei sospetti che gli agenti avevano maturato sull'uomo, è stata effettuata un'attività di perquisizione. Nella vettura i poliziotti hanno trovato e sequestrato due giubbotti di colore scuro e un rotolo di nastro adesivo di colore nero; il nastro, come emerso dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, era stato utilizzato per modificare i caratteri alfanumerici della targa durante le rapine. L'auto, tuttavia, è stata riconosciuta grazie ad alcuni evidenti particolari: la marmitta grande e sporgente, i danni sul portellone posteriore, la maniglia assente sulla portiera posteriore lato guida e lo specchietto lato guida danneggiato.
L'attività di perquisizione, estesa all'abitazione dell'uomo, ha consentito inoltre di rinvenire e sequestrare una radio ricetrasmittente, una targa di un'altra autovettura, diversi scaldacollo di colore nero e alcuni guanti da lavoro, anche questi di colore nero. Dopo gli accertamenti di rito, il 25enne è stato associato presso la casa circondariale di Bari, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Intanto «sono in corso indagini per risalire all'identità del complice dell'uomo e per comprendere se i due - si legge in una nota diffusa dalla Polizia di Stato - siano responsabili di altre rapine commesse con le stesse modalità, in danno di distributori di carburanti, nei giorni precedenti».
Una attività investigativa importante per tentare di far luce su altri due casi irrisolti: i colpi alle aree di servizio Eni di Giovinazzo, in direzione sud e nord lungo la strada statale 16 bis, avvenuti rispettivamente il 12 e il 20 maggio. Le modalità delle aggressioni farebbero pensare agli stessi autori.