Politica
Urbanistica ed ex AFP: il Comitato attacca il Sindaco
Tanti gli interrogativi del Coordinamento guidato da Luigi Beltempo e Santo Restivo
Giovinazzo - domenica 1 maggio 2016
1.00
Prendendo spunto dalle foto che hanno ritratto il Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, con il magnate malese Ahmad Noordin in un noto ristorante locale, il Comitato per la Salute Pubblica torna a far sentire la sua voce in chiave ironica ed a rilanciare alcuni interrogativi.
Il parallelo è tra "l'annuncite" che parrebbe aver attanagliato le vicende societarie del Bari Calcio e quella di cui, a parere del coordinamento guidato da Luigi Beltempo e Santo Restivo, sarebbe vittima il primo cittadino giovinazzese. Il riferimento è alle nuove prospettive legate alla bonfica delle ex AFP ed all'urbanistica in generale. Dal Comitato si chiedono infatti come mai Depalma non abbia mai risposto «sulla questione dell'adeguamento degli strumenti urbanistici al PPTR regionale che, a causa dei ritardi abissali di questa amministrazione, adesso causerà problemi di non poco conto. Adesso il tutto si complica enormemente sull'urbanistica con la questione delle AFP».
Siamo, secondo il Comitato, agli annunci "fatali", un po' come nella vicenda legata al sodalizio biancorosso. Il 27 aprile scorso, in particolare, si legge nel comunicato, «il Sindaco, riferendo di un incontro con alcuni proprietari delle aree in questione, ha fatto alcuni annunci stupefacenti. Secondo lui, "Pochi concetti ma molto chiari. 1) Non più area industriale ma zona mista. 2) Condivisione di una proposta da sottoporre anche alla città che dovrà essere "ristorata" da tanti anni di inquinamento di quel sito. 3) No all'utilizzo dello Sblocca Italia perché improponibile per un sito così complesso. 4) Disponibilità all'attivazione immediata delle procedure senza bisogno di aspettare gli adeguamenti urbanistici attualmente in itinere attraverso l'ufficio di piano comunale. 5) Tavolo di lavoro condiviso Amministrazione - proprietà, prossimo incontro il 10 Maggio p.v. 6) Per far tutto ciò i proprietari dovranno attivarsi per avere le disponibilità economiche relative. E se ciò non fosse possibile - ha continuato il primo cittadino -, abbiamo idee utili a procedere anche senza di loro".
C'è di che restare a bocca aperta - asseriscono dal Comitato -. Poche domande ma essenziali: come si fa a passare dall'attuale "zona industriale", oggi scolpita nel Piano Regolatore Generale, ad una presunta "zona mista", "senza bisogno di variare il Piano regolatore generale e prima ancora aspettare gli adeguamenti urbanistici attualmente "in itinere" è un mistero. Tra l'altro su questo punto il Sindaco pretende che i proprietari debbano "attivarsi per avere le disponibilità economiche relative"».
Da qui gli interrogativi posti direttamente a Depalma, quasi nella forma di lettera aperta pubblica: «Sindaco - scrivono -, in base a quale legge, norma, regolamento, invenzione fantastica è dato passare dalla attuale "area industriale" ad una "zona mista"? Se non vuole rispondere a noi, lo dica alla città e agli imprenditori ai quali chiede "disponibilità economiche". Lasciamo al calcio e al signor Noordin i giochi sul Bari. A Giovinazzo dobbiamo invece esser seri [...]».
Poi l'affondo: «Sull'urbanistica avete cincischiato e adesso i nodi sono venuti al pettine - attaccano -. Il ritardo nell'adeguamento al PPTR causerà non solo la necessità per i vari cittadini di dotarsi di pareri paesaggistici, ma altre cose ben più serie. È vero o no – risponda - che in forza di questo ritardo su tutti "i territori costruiti" individuati nel 2005, in fase di adeguamento al PUTT, ora gravano i divieti del PPTR, ovvero i limiti posti dalla legge Galasso nelle aree vicine al mare o a torrenti e lame? E perciò su queste aree - stiamo parlando di tutte quelle che si estendono accanto al Lungomare di Levante (zona C2 o zona Cappella) e quelle che da via Molfetta scendono giù verso il mare, prima del cimitero - non si potranno più prevedere interventi, salvo quelli di recupero delle volumetrie esistenti? È vero o no che anche per il futuro, con i prossimi aggiornamenti urbanistici, questi limiti e divieti rimarranno avendo perso le opportunità offerte dalle norme transitorie del PPTR?».
La chiosa è dedicata alla revoca dell'incarico ad un professionista che operava nella zona di Levante: «Cosa ci dice della revoca di incarico all'ing. Sallustio - proprio relativa ad una zona C2 presso il Lungomare di Levante - uno dei tecnici legati alla famosa Archithesis?» (una società reputata vicina all'ex Assessore al ramo, ing. Elio Sannicandro, ndr).
Al Sindaco Tommaso Depalma la possibilità, come è nostro costume, di una replica per chiarire ai lettori il proprio punto di vista e quello di tutta l'Amministrazione sui quesiti tecnici sollevati, di grande importanza per il futuro della città. Il primo cittadino, tuttavia, ha già fatto sapere di aver ampiamente dato le sue risposte in occasione dell'incontro tenutosi presso l'Auditorium "don Tonino Bello" e di voler portare avanti il suo programma di governo.
Il parallelo è tra "l'annuncite" che parrebbe aver attanagliato le vicende societarie del Bari Calcio e quella di cui, a parere del coordinamento guidato da Luigi Beltempo e Santo Restivo, sarebbe vittima il primo cittadino giovinazzese. Il riferimento è alle nuove prospettive legate alla bonfica delle ex AFP ed all'urbanistica in generale. Dal Comitato si chiedono infatti come mai Depalma non abbia mai risposto «sulla questione dell'adeguamento degli strumenti urbanistici al PPTR regionale che, a causa dei ritardi abissali di questa amministrazione, adesso causerà problemi di non poco conto. Adesso il tutto si complica enormemente sull'urbanistica con la questione delle AFP».
Siamo, secondo il Comitato, agli annunci "fatali", un po' come nella vicenda legata al sodalizio biancorosso. Il 27 aprile scorso, in particolare, si legge nel comunicato, «il Sindaco, riferendo di un incontro con alcuni proprietari delle aree in questione, ha fatto alcuni annunci stupefacenti. Secondo lui, "Pochi concetti ma molto chiari. 1) Non più area industriale ma zona mista. 2) Condivisione di una proposta da sottoporre anche alla città che dovrà essere "ristorata" da tanti anni di inquinamento di quel sito. 3) No all'utilizzo dello Sblocca Italia perché improponibile per un sito così complesso. 4) Disponibilità all'attivazione immediata delle procedure senza bisogno di aspettare gli adeguamenti urbanistici attualmente in itinere attraverso l'ufficio di piano comunale. 5) Tavolo di lavoro condiviso Amministrazione - proprietà, prossimo incontro il 10 Maggio p.v. 6) Per far tutto ciò i proprietari dovranno attivarsi per avere le disponibilità economiche relative. E se ciò non fosse possibile - ha continuato il primo cittadino -, abbiamo idee utili a procedere anche senza di loro".
C'è di che restare a bocca aperta - asseriscono dal Comitato -. Poche domande ma essenziali: come si fa a passare dall'attuale "zona industriale", oggi scolpita nel Piano Regolatore Generale, ad una presunta "zona mista", "senza bisogno di variare il Piano regolatore generale e prima ancora aspettare gli adeguamenti urbanistici attualmente "in itinere" è un mistero. Tra l'altro su questo punto il Sindaco pretende che i proprietari debbano "attivarsi per avere le disponibilità economiche relative"».
Da qui gli interrogativi posti direttamente a Depalma, quasi nella forma di lettera aperta pubblica: «Sindaco - scrivono -, in base a quale legge, norma, regolamento, invenzione fantastica è dato passare dalla attuale "area industriale" ad una "zona mista"? Se non vuole rispondere a noi, lo dica alla città e agli imprenditori ai quali chiede "disponibilità economiche". Lasciamo al calcio e al signor Noordin i giochi sul Bari. A Giovinazzo dobbiamo invece esser seri [...]».
Poi l'affondo: «Sull'urbanistica avete cincischiato e adesso i nodi sono venuti al pettine - attaccano -. Il ritardo nell'adeguamento al PPTR causerà non solo la necessità per i vari cittadini di dotarsi di pareri paesaggistici, ma altre cose ben più serie. È vero o no – risponda - che in forza di questo ritardo su tutti "i territori costruiti" individuati nel 2005, in fase di adeguamento al PUTT, ora gravano i divieti del PPTR, ovvero i limiti posti dalla legge Galasso nelle aree vicine al mare o a torrenti e lame? E perciò su queste aree - stiamo parlando di tutte quelle che si estendono accanto al Lungomare di Levante (zona C2 o zona Cappella) e quelle che da via Molfetta scendono giù verso il mare, prima del cimitero - non si potranno più prevedere interventi, salvo quelli di recupero delle volumetrie esistenti? È vero o no che anche per il futuro, con i prossimi aggiornamenti urbanistici, questi limiti e divieti rimarranno avendo perso le opportunità offerte dalle norme transitorie del PPTR?».
La chiosa è dedicata alla revoca dell'incarico ad un professionista che operava nella zona di Levante: «Cosa ci dice della revoca di incarico all'ing. Sallustio - proprio relativa ad una zona C2 presso il Lungomare di Levante - uno dei tecnici legati alla famosa Archithesis?» (una società reputata vicina all'ex Assessore al ramo, ing. Elio Sannicandro, ndr).
Al Sindaco Tommaso Depalma la possibilità, come è nostro costume, di una replica per chiarire ai lettori il proprio punto di vista e quello di tutta l'Amministrazione sui quesiti tecnici sollevati, di grande importanza per il futuro della città. Il primo cittadino, tuttavia, ha già fatto sapere di aver ampiamente dato le sue risposte in occasione dell'incontro tenutosi presso l'Auditorium "don Tonino Bello" e di voler portare avanti il suo programma di governo.