
Vita di città
Una targa a Giovinazzo per ricordare Michele Scianatico
Il giusto omaggio ad un uomo che cambiò il volto della città, a 100 anni dalla sua nascita
Giovinazzo - giovedì 10 settembre 2020
20.00
Una giornata interamente dedicata a lui, che era nato l'8 settembre 1920 e che ha contribuito a cambiare il volto di Giovinazzo.
Due sere fa, l'8 settembre, l'intera comunità locale ha reso omaggio a Michele Scianatico, l'uomo che nel 1962 assunse la guida delle Acciaierie e Ferriere Pugliesi, di cui oggi resta solo l'ingombrante scheletro in una periferia che vorrebbe non sentirsi tale, ma che furono fonte di benessere per tanti.
L'8 settembre, dunque, con la messa in suffragio nella Parrocchia Immacolata e poi con la cerimonia in cui è stata scoperta dal Sindaco Tommaso Depalma, nel medesimo quartiere, una targa che ne ricorda l'impegno e che recita così: «Impreditore, politico, uomo illuminato e innamorato del nostro territorio. La città ringrazia».
Sotto la sua gestione vi fu l'epopea d'oro delle AFP, con oltre 1000 dipendenti ed esportazioni in vari continenti. Le Acciaierie divennero la fortuna di molte famiglie e Giovinazzo divenne nel 1974 la settima cittadina italiana non capoluogo di provincia per ricchezza pro-capite. Punto più alto, prima del declino dovuto alla crisi della siderurgia e ad una sindacalizzazione con cui il confronto divenne assai aspro (a tal proposito di grande interesse fu l'inchiesta a puntate pubblicata qualche anno fa dall'allora mensile "in Città" a cura di Gerardo Nardò e Giuseppe Dagostino, ndr).
Ma Michele Scianatico non fu solo industria. Grazie a lui nacque in città la passione per l'hockey su pista e per le rotelle più in generale. Nessuno vuol dimenticare le lotte sindacali, i problemi, le morti all'interno dell'azienda e postume, ma la sua passione ed il suo rigore morale (così racconta chi c'era) ne hanno fatto "un padre" e non "un padrone" per molti.
Qualche legittima polemica è stata sollevata nelle ultime ore sulla collocazione di quella targa, troppo periferica ed in una zona non eccezionale per impatto visivo, ma gli amministratori sono pronti a giurare che presto vi sarà un riconoscimento a questa figura importantissima per Giovinazzo e per Bari stessa (fu presidente degli industriali) o nel piazzale antistante le ex AFP o al suo interno, magari dopo l'agognata riqualificazione che resta un po' a metà strada tra i compiti della pubblica amministrazione e quelli dei privati.
Due sere fa, l'8 settembre, l'intera comunità locale ha reso omaggio a Michele Scianatico, l'uomo che nel 1962 assunse la guida delle Acciaierie e Ferriere Pugliesi, di cui oggi resta solo l'ingombrante scheletro in una periferia che vorrebbe non sentirsi tale, ma che furono fonte di benessere per tanti.
L'8 settembre, dunque, con la messa in suffragio nella Parrocchia Immacolata e poi con la cerimonia in cui è stata scoperta dal Sindaco Tommaso Depalma, nel medesimo quartiere, una targa che ne ricorda l'impegno e che recita così: «Impreditore, politico, uomo illuminato e innamorato del nostro territorio. La città ringrazia».
Sotto la sua gestione vi fu l'epopea d'oro delle AFP, con oltre 1000 dipendenti ed esportazioni in vari continenti. Le Acciaierie divennero la fortuna di molte famiglie e Giovinazzo divenne nel 1974 la settima cittadina italiana non capoluogo di provincia per ricchezza pro-capite. Punto più alto, prima del declino dovuto alla crisi della siderurgia e ad una sindacalizzazione con cui il confronto divenne assai aspro (a tal proposito di grande interesse fu l'inchiesta a puntate pubblicata qualche anno fa dall'allora mensile "in Città" a cura di Gerardo Nardò e Giuseppe Dagostino, ndr).
Ma Michele Scianatico non fu solo industria. Grazie a lui nacque in città la passione per l'hockey su pista e per le rotelle più in generale. Nessuno vuol dimenticare le lotte sindacali, i problemi, le morti all'interno dell'azienda e postume, ma la sua passione ed il suo rigore morale (così racconta chi c'era) ne hanno fatto "un padre" e non "un padrone" per molti.
Qualche legittima polemica è stata sollevata nelle ultime ore sulla collocazione di quella targa, troppo periferica ed in una zona non eccezionale per impatto visivo, ma gli amministratori sono pronti a giurare che presto vi sarà un riconoscimento a questa figura importantissima per Giovinazzo e per Bari stessa (fu presidente degli industriali) o nel piazzale antistante le ex AFP o al suo interno, magari dopo l'agognata riqualificazione che resta un po' a metà strada tra i compiti della pubblica amministrazione e quelli dei privati.