Eventi e cultura
“Una breve stagione d’amore” di Enzo Fiorentino presentato a Giovinazzo
Giovedì 27 aprile l'evento in Sala San Felice all'interno del percorso "Nella storia, attraverso le storie"
Giovinazzo - sabato 29 aprile 2023
Un viaggio all'interno del libro, dei contenuti in esso racchiusi.
Di questo ha trattato l'incontro "Nella storia, attraverso le storie", condotto dal prof. Umberto Depalma giovedì 27 aprile all'interno della sala San Felice. Depalma ha dialogato con lo scrittore giovinazzese Enzo Fiorentino, professore di lingue straniere, francesista, sociologo e preside. È lui l'autore del romanzo "Una breve stagione d'amore" pubblicato dalla casa editrice Albatros.
Un momento di scambio culturale su svariati temi grazie al libro, primo romanzo scritto da Enzo Fiorentino. I docenti Damiana Nacci e Umberto Depalma dell'Associazione Culturale Don Saverio Bavaro hanno curato l'incontro patrocinato dalla città di Giovinazzo. Umberto Depalma, amico di lungo corso dello scrittore, ha dialogato con l'autore facendo emergere svariati contenuti presenti nel libro da lui apprezzato molto: l'aspetto autobiografico, filosofico e sociologico ponendo evidenza sullo stupore da lui provato nell'aver letto il romanzo che arriva dopo una serie di pubblicazioni di sociologia alle quali Enzo Fiorentino si è dedicato negli anni scorsi.
La presentazione del libro
«Il romanzo si legge in modo scorrevole - ha affermato Umberto Depalma - la lettura ti prende dalla prima all'ultima pagina, induce riflessione e diventa poetica quando cita, tra le tante cose, l'aurora e drammatica quando cita la guerra. Nel racconto si spazia dalla poca umanità di cui oggi si sente la mancanza, al capitalismo, al marxismo e a un passato in cui c'è la guerra in Russia nel periodo che va dal 1941 al 1947. Sullo sfondo c'è il riferimento a un paese del sud Italia, ho pensato a Giovinazzo anche se non viene mai citato dallo scrittore. C'è tutto nel romanzo, si nota il soffio femminile dato dalla moglie Maria Rosaria che l'autore ringrazia alla fine del libro per il prezioso supporto datogli». L'intervento dell'autore ha sottolineato che nel suo romanzo presente, passato e futuro si fondono in un sottile equilibrio; l'inizio assomiglia alla fine, una modalità di composizione che ha scelto e che utilizzerà anche in futuro. «Ho ricostruito la memoria seguendo una linea in continuum - ha così detto lo scrittore- è una linea che non s'interrompe mai. Ho spaziato nelle emozioni e nei sentimenti oltre che in tanti ricordi.
Non cito mai il luogo in cui si svolge la storia dei protagonisti, è Giovinazzo la mia città d'origine. Nel racconto ci sono ombre e quello che abbiamo imparato che all'ombra segue la luce, bisogna rialzarsi, alla fine della buia galleria c'è sempre la luce ». Tra citazioni e riferimenti letterari prestigiosi il preside Fiorentino ha spaziato nel suo universo culturale e ideologico caro ai suoi pensieri, ai suoi studi e alle sue letture. Un chiaro riferimento è stato da lui rivolto alla scuola, luogo deputato alla formazione della persona e questo suo concetto è stato utilizzato nel racconto.
Le letture di alcuni passi del libro sono stati curati dalla prof.ssa Damiana Nacci e toccante è risultata la lettera che Adelaide, moglie di Zeno, scrive al marito partito per la guerra in Russia. «Adelaide è docile e arrendevole, lei propone il matrimonio; lei e Zeno si giurano amore eterno, mi fa pensare alle donne di una volta legate ai loro impegni e sentimenti da portare a termine a qualunque costo. Adelaide vive con la depressione e la malattia fisica, vive di un grande amore per Zeno, suo marito, nonostante la distanza.
Questa donna rappresenta il passato femminile, scontrosa, sola; essendo ricca poteva fare una vita diversa, invece ha dedicato il suo amore al marito che durante la Resistenza s'innamora di un'altra donna Nanà, che rappresenta la donna nuova coraggiosa, d'azione, propositiva dal punto di vista affettivo. Mi ha fatto ricordare le donne che hanno partecipato alla Resistenza e tra loro Tina Anselmi di cui si sta parlando per valorizzare il suo impegno politico e civile».
Il sindaco Michele Sollecito, anche lui francesista, ha evidenziato la sua stima personale per Enzo Fiorentino che fa onore alla nostra comunità cittadina. Il libro è da scoprire per entrare nel mondo culturale di Enzo Fiorentino; viaggiare tra realtà e immaginazione oltre che rafforzare quei principi che l'autore ha curato ossia il rispetto della natura, dell'ambiente e il prezioso valore della morale.
Di questo ha trattato l'incontro "Nella storia, attraverso le storie", condotto dal prof. Umberto Depalma giovedì 27 aprile all'interno della sala San Felice. Depalma ha dialogato con lo scrittore giovinazzese Enzo Fiorentino, professore di lingue straniere, francesista, sociologo e preside. È lui l'autore del romanzo "Una breve stagione d'amore" pubblicato dalla casa editrice Albatros.
Un momento di scambio culturale su svariati temi grazie al libro, primo romanzo scritto da Enzo Fiorentino. I docenti Damiana Nacci e Umberto Depalma dell'Associazione Culturale Don Saverio Bavaro hanno curato l'incontro patrocinato dalla città di Giovinazzo. Umberto Depalma, amico di lungo corso dello scrittore, ha dialogato con l'autore facendo emergere svariati contenuti presenti nel libro da lui apprezzato molto: l'aspetto autobiografico, filosofico e sociologico ponendo evidenza sullo stupore da lui provato nell'aver letto il romanzo che arriva dopo una serie di pubblicazioni di sociologia alle quali Enzo Fiorentino si è dedicato negli anni scorsi.
La presentazione del libro
«Il romanzo si legge in modo scorrevole - ha affermato Umberto Depalma - la lettura ti prende dalla prima all'ultima pagina, induce riflessione e diventa poetica quando cita, tra le tante cose, l'aurora e drammatica quando cita la guerra. Nel racconto si spazia dalla poca umanità di cui oggi si sente la mancanza, al capitalismo, al marxismo e a un passato in cui c'è la guerra in Russia nel periodo che va dal 1941 al 1947. Sullo sfondo c'è il riferimento a un paese del sud Italia, ho pensato a Giovinazzo anche se non viene mai citato dallo scrittore. C'è tutto nel romanzo, si nota il soffio femminile dato dalla moglie Maria Rosaria che l'autore ringrazia alla fine del libro per il prezioso supporto datogli». L'intervento dell'autore ha sottolineato che nel suo romanzo presente, passato e futuro si fondono in un sottile equilibrio; l'inizio assomiglia alla fine, una modalità di composizione che ha scelto e che utilizzerà anche in futuro. «Ho ricostruito la memoria seguendo una linea in continuum - ha così detto lo scrittore- è una linea che non s'interrompe mai. Ho spaziato nelle emozioni e nei sentimenti oltre che in tanti ricordi.
Non cito mai il luogo in cui si svolge la storia dei protagonisti, è Giovinazzo la mia città d'origine. Nel racconto ci sono ombre e quello che abbiamo imparato che all'ombra segue la luce, bisogna rialzarsi, alla fine della buia galleria c'è sempre la luce ». Tra citazioni e riferimenti letterari prestigiosi il preside Fiorentino ha spaziato nel suo universo culturale e ideologico caro ai suoi pensieri, ai suoi studi e alle sue letture. Un chiaro riferimento è stato da lui rivolto alla scuola, luogo deputato alla formazione della persona e questo suo concetto è stato utilizzato nel racconto.
Le letture di alcuni passi del libro sono stati curati dalla prof.ssa Damiana Nacci e toccante è risultata la lettera che Adelaide, moglie di Zeno, scrive al marito partito per la guerra in Russia. «Adelaide è docile e arrendevole, lei propone il matrimonio; lei e Zeno si giurano amore eterno, mi fa pensare alle donne di una volta legate ai loro impegni e sentimenti da portare a termine a qualunque costo. Adelaide vive con la depressione e la malattia fisica, vive di un grande amore per Zeno, suo marito, nonostante la distanza.
Questa donna rappresenta il passato femminile, scontrosa, sola; essendo ricca poteva fare una vita diversa, invece ha dedicato il suo amore al marito che durante la Resistenza s'innamora di un'altra donna Nanà, che rappresenta la donna nuova coraggiosa, d'azione, propositiva dal punto di vista affettivo. Mi ha fatto ricordare le donne che hanno partecipato alla Resistenza e tra loro Tina Anselmi di cui si sta parlando per valorizzare il suo impegno politico e civile».
Il sindaco Michele Sollecito, anche lui francesista, ha evidenziato la sua stima personale per Enzo Fiorentino che fa onore alla nostra comunità cittadina. Il libro è da scoprire per entrare nel mondo culturale di Enzo Fiorentino; viaggiare tra realtà e immaginazione oltre che rafforzare quei principi che l'autore ha curato ossia il rispetto della natura, dell'ambiente e il prezioso valore della morale.