
Eventi e cultura
Un presepe tutto da scoprire
Inaugurata ieri sera la Natività di Saverio Amorisco
Giovinazzo - domenica 1 dicembre 2019
È stato aperto al pubblico per la prima volta, ieri sera, 30 novembre, il presepe artistico di Saverio Amorisco, l'artista giovinazzese tanto apprezzato anche al di fuori dei confini comunali.
La chiesa del Carmine, in via Cattedrale, ospita un'opera a cui Amorisco ha dato il titolo "È qui! È nato" che risponde ai canoni della tradizione partenopea settecentesca, ma che porta sullo sfondo drappi finemente ricamati di ispirazione romano-barocca.
La Natività non è affatto banale, poiché invita lo spettatore ad entrarvici, partendo dalle figure in primo piano, prese da una quotidianità che rappresenta il distacco del mondo dal Creatore, che invece si staglia sullo sfondo, prospetticamente più piccolo rispetto a ciò che si vede da vicino. È così, come ci ha spiegato lo stesso artista, «perché Dio si fa piccolo e non si presenta in maniera roboante, ma è lì, sullo sfondo» quasi a doverlo cercare.
Ecco che solo i Magi interrompono la quotidiana routine in primo piano, ansiosi di arrivare da colui il quale la Stella li stava conducendo. Maria, Giuseppe e il Bambin Gesù sono in secondo piano per una ragione ben precisa: bisogna scoprirli, spogliarsi dalle debolezze del mondo (di allora come di oggi) e giungere fino ad essi. Sullo sfondo un mare che non è solo un omaggio alla nostra terra, ma è anche emblema di purezza.
I particolari, gli scorci, i piccoli frammenti di un paesaggio architettonico tra il barocco ed un neoclassicismo volutamente decadente sono la classica ciliegina su una torta ben preparata da Amorisco.
Il presepe resterà visitabile quest'anno fino al 19 gennaio, giorno dei Falò di Sant'Antonio Abate, che di fatto a Giovinazzo segnano la fine del periodo natalizio dilatato. La Natività di via Cattedrale sarà visitabile tutti i giorni dalle 18.30 alle 22.00 salvo condizioni meteo particolarmente avverse.
Amorisco sarà anche l'autore del presepe della Concattedrale di Santa Maria Assunta, che sarà inaugurato il 7 dicembre prossimo dopo la messa vespertina delle 18.30, ed in cui saranno utilizzate statuine ottocentesche, attentamente restaurate dal talentuoso artista di Giovinazzo.
La chiesa del Carmine, in via Cattedrale, ospita un'opera a cui Amorisco ha dato il titolo "È qui! È nato" che risponde ai canoni della tradizione partenopea settecentesca, ma che porta sullo sfondo drappi finemente ricamati di ispirazione romano-barocca.
La Natività non è affatto banale, poiché invita lo spettatore ad entrarvici, partendo dalle figure in primo piano, prese da una quotidianità che rappresenta il distacco del mondo dal Creatore, che invece si staglia sullo sfondo, prospetticamente più piccolo rispetto a ciò che si vede da vicino. È così, come ci ha spiegato lo stesso artista, «perché Dio si fa piccolo e non si presenta in maniera roboante, ma è lì, sullo sfondo» quasi a doverlo cercare.
Ecco che solo i Magi interrompono la quotidiana routine in primo piano, ansiosi di arrivare da colui il quale la Stella li stava conducendo. Maria, Giuseppe e il Bambin Gesù sono in secondo piano per una ragione ben precisa: bisogna scoprirli, spogliarsi dalle debolezze del mondo (di allora come di oggi) e giungere fino ad essi. Sullo sfondo un mare che non è solo un omaggio alla nostra terra, ma è anche emblema di purezza.
I particolari, gli scorci, i piccoli frammenti di un paesaggio architettonico tra il barocco ed un neoclassicismo volutamente decadente sono la classica ciliegina su una torta ben preparata da Amorisco.
Il presepe resterà visitabile quest'anno fino al 19 gennaio, giorno dei Falò di Sant'Antonio Abate, che di fatto a Giovinazzo segnano la fine del periodo natalizio dilatato. La Natività di via Cattedrale sarà visitabile tutti i giorni dalle 18.30 alle 22.00 salvo condizioni meteo particolarmente avverse.
Amorisco sarà anche l'autore del presepe della Concattedrale di Santa Maria Assunta, che sarà inaugurato il 7 dicembre prossimo dopo la messa vespertina delle 18.30, ed in cui saranno utilizzate statuine ottocentesche, attentamente restaurate dal talentuoso artista di Giovinazzo.