Vincenzo Di Bari e Vito Lasorsa
Vincenzo Di Bari e Vito Lasorsa
Eventi e cultura

Un audio-spettacolo per persone con disabilità visiva da un'idea di Vincenzo Di Bari

Il progetto de "I teatranti dello Stivale" è molto di più di una semplice pièce

Il teatro è incontrarsi con l'altro, è bisogno di esprimersi, di comunicare sentimenti ed emozioni, di raccontare e di raccontarsi, attraverso la parola, attraverso la gestualità e con il linguaggio del corpo. Le persone con disabilità visiva vivono un'esperienza di teatro con il rafforzamento del proprio mondo emozionale attraverso la voce, i gesti ed il fare musica.

Di un'esperienza di teatro in cui i protagonisti sono persone con disabilità visiva vi racconteremo in seguito ad una chiacchierata con Vincenzo Di Bari, fondatore nel dicembre del 2020, insieme ad Alessia Mereu, della compagnia teatrale "I teatranti dello Stivale", gruppo composto da tredici persone con disabilità visiva provenienti da tutta Italia, che metterà in scena il suo primo audio-spettacolo questa sera, 20 maggio, alle 21.30. Cliccando su questo link https://www.facebook.com/events/135482655240067/ ci si potrà collegare alla pagina e seguire la diretta sul canale social Facebook attraverso la pagina ufficiale della compagnia teatrale.

«L'idea che ha portato alla nascita del progetto era quella di avviare un corso di teatro le cui lezioni si svolgessero online e ci si concentrasse sulla voce come mezzo di trasmissione di emozioni - ci ha raccontato Vincenzo Di Bari -. È così che abbiamo dato vita al nostro primo audio-spettacolo dal titolo "Il tempo non ha storia", un'opera inedita scritta da me e da Alessia Mereu ».

I componenti della compagnia, di età compresa tra i diciassette e i cinquanta anni provengono da tutta Italia: Vincenzo Di Bari (Giovinazzo); Alessia Mereu (Pistoia); Martina Carbutti (Andria); Princess Hora (Milano); Roberto Natrella (Bari); Vito Lasorsa (Giovinazzo); Ileana Stomlega (Ferrara); Marco Marredda (Aosta); Giulia Oblach (Stilimbergo); Marco Mastrogiovanni (Bologna); Abigail Difonzo (Santeramo in Colle); Luca Casella (Aosta); Vincenzo Guerrazzi (San Martino di Taurianova).

La nostra chiacchierata con Vincenzo Di Bari ci ha fatto scoprire il suo audio-spettacolo, ricco di musiche originali composte dallo stesso autore e da altri musicisti che fanno parte della compagnia teatrale. Alcuni tra i personaggi più importanti della storia e della letteratura del passato come Dante Alighieri, Renzo e Lucia, San Giuseppe e Maria, la Madonna, si trovano catapultati nei tempi attuali, nel 2020. Vincenzo Di Bari, musicista, suona il pianoforte, da anni vive a Giovinazzo e lavora all'Ateneo dell'Università degli Studi "Aldo Moro" del capoluogo nell'ufficio disabilità; lo abbiamo conosciuto grazie a Vito Lasorsa, anche lui con disabilità visiva e membro dell'associazione Anffas Onlus di Giovinazzo.
Vito e Vincenzo sono buoni amici da bambini, dal 1996 per l'esattezza, e sono ora accomunati anche dallo studio del pianoforte. La compagnia teatrale è nata nel dicembre del 2020 in un momento storico durante il quale riflettere sul futuro delle arti e del teatro, con possibilità di divenire fruibile in modalità virtuale. Questa sarà la prima messa in scena ed in futuro si potrà pensare ad uno spettacolo dal vivo nel rispetto delle norme anti covid.

Vincenzo Di Bari si racconta

Vincenzo è un creativo, ama la musica e la scrittura e gli abbiamo chiesto di raccontarci di sé.
«Sono Vincenzo e ho trentacinque anni. Ho cominciato a muovere i miei primi passi sul palcoscenico fin dall'età di sei anni. Fin dalla tenera età, mi divertivo a scrivere favole, nelle quali i protagonisti molto spesso erano animali. Così, mi impegnavo a cercare altri bambini che volessero mettere in scena con me le mie stesse favole, forse una fantasia comune nei bambini. Così mia mamma ha deciso di iscrivermi al primo laboratorio di teatro. Nel corso degli anni, ho seguito diversi laboratori teatrali, corsi sul teatro in generale, ho recitato in diversi auditorium e teatri della Puglia. Spesso si trattava di teatro in vernacolo. Essendo cieco dall'età di due anni, negli anni passati, non era semplice approcciarmi alla lettura, non era semplice trovare libri in formato elettronico... E allora capivo che l'unico modo per imparare dei copioni, era sfruttare la mia memoria, così cominciavo ad ascoltare film, commedie, opere teatrali imparandole a memoria. Poi l'anno scorso è arrivata la pandemia, tutti a casa. Mi sono inventato così un laboratorio di teatro virtuale; ho fondato una compagnia distribuita in tutto il territorio italiano e così è nato il nostro primo audio spettacolo dal titolo: "Il tempo non ha stori".si tratta di una storia in cui diversi personaggi del passato Dante, Beatrice, Renzo, Lucia, Giuseppe e Maria, Giulietta, Romeo tra gli altri, si ritrovano nell'epoca attuale a relazionarsi con la tecnologia, con le difficoltà che il mondo ci sta riservando nell'epoca attuale. Il testo contiene, inoltre, intrecci amorosi, la quasi dipendenza dalla tecnologia, rifiuti, tradimenti, principi morali che spesso vengono meno. La storia la si può definire comica, sentimentale, drammatica. Inizialmente, avrei soltanto voluto essere il regista dell'audio spettacolo, ma poi non resistevo dalla voglia di mettere la mia voce sul palcoscenico virtuale, così mi sono messo nei panni di Dante, personaggio rivisitato e interpretato da me».
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