Cronaca
Un'altra tartaruga marina trovata in spiaggia senza vita
La carcassa dell'animale, lungo 80 centimetri, è stato ritrovato nei pressi del Mikki Beach
Giovinazzo - sabato 13 giugno 2020
10.00
Nuovo ritrovamento di una tartaruga priva di vita. La carcassa di una caretta caretta, la tartaruga più comune del Mediterraneo, è stata recuperata lungo la riviera per Molfetta, in località Cola Olidda. Il ritrovamento, ad opera di un cittadino che ha allertato la Guardia Costiera, è avvenuto nei pressi del Mikki Beach.
«Si tratta di un esemplare maschio, morto da circa 3 settimane, con una lunghezza del carapace di circa 80 centimetri», fa sapere Pasquale Salvemini, del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, sul posto con i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale e la Polizia Locale. Non è chiaro quali siano le ragioni del decesso della tartaruga: a mettere a rischio la vita degli animali, oltre all'inquinamento, anche i sistemi di pesca.
Per Salvemini «il rischio esiste per le tartarughe, catturate dalle reti a strascico, dagli ami dei palangari e dalle reti fisse. Per fortuna negli ultimi anni i sistemi di prevenzione e le attività di sensibilizzazione rivolte ai pescatori con diversi progetti in Adriatico e non solo hanno ridotto queste catture». Ma il rischio resta alto: proprio per questo 5 centri di recupero gestiti dal WWF Puglia, fra cui quelli di Molfetta e Torre Guaceto in Puglia, sono sempre in allerta.
Ogni anno, nel Mediterraneo, durante le attività di pesca professionale, vengono catturate accidentalmente circa 130mila tartarughe marine, con oltre 40mila possibili casi di decesso. Numeri impressionanti e peraltro decisamente sottostimati.
«Si tratta di un esemplare maschio, morto da circa 3 settimane, con una lunghezza del carapace di circa 80 centimetri», fa sapere Pasquale Salvemini, del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, sul posto con i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale e la Polizia Locale. Non è chiaro quali siano le ragioni del decesso della tartaruga: a mettere a rischio la vita degli animali, oltre all'inquinamento, anche i sistemi di pesca.
Per Salvemini «il rischio esiste per le tartarughe, catturate dalle reti a strascico, dagli ami dei palangari e dalle reti fisse. Per fortuna negli ultimi anni i sistemi di prevenzione e le attività di sensibilizzazione rivolte ai pescatori con diversi progetti in Adriatico e non solo hanno ridotto queste catture». Ma il rischio resta alto: proprio per questo 5 centri di recupero gestiti dal WWF Puglia, fra cui quelli di Molfetta e Torre Guaceto in Puglia, sono sempre in allerta.
Ogni anno, nel Mediterraneo, durante le attività di pesca professionale, vengono catturate accidentalmente circa 130mila tartarughe marine, con oltre 40mila possibili casi di decesso. Numeri impressionanti e peraltro decisamente sottostimati.