Politica
Ufficio Tecnico, l'Amministrazione replica al Pd
Da Palazzo di Città: «Riorganizzazione necessaria»
Giovinazzo - lunedì 2 marzo 2015
03.20
«La riorganizzazione degli uffici comunali è stata dettata dalla necessità di rinforzare le strutture tecniche e renderle più efficaci in relazione agli importanti compiti legati all'esecuzione di opere strategiche finanziate con fondi europei e all'aggiornamento degli strumenti urbanistici, in adempimento alle disposizioni regionali sia in tema di paesaggio che di assetto idrogeologico».
Esordisce così la lettera che l'Amministrazione comunale giovinazzese ci ha inviato in redazione, per rispondere all'azione intrapresa dal Partito Democratico in relazione al riassetto dell'Ufficio Tecnico e di cui vi diamo conto sul nostro portale, nell'articolo a firma Giuseppe Dalbis. Oggetto del contendere è sempre la posizione del dirigente Vincenzo Turturro. Da Palazzo di Città fanno sapere che «la necessità di spostare l'arch. Turturro è stata dettata da circostanze particolarmente critiche, legate ad un procedimento penale che lo ha interessato per motivi relativi all'esercizio delle sue funzioni di dirigente dell'Urbanistica e conclusosi con una pesante condanna. Inoltre - precisano - lo stesso Turturro aveva più volte dichiarato la propria incompatibilità ad occuparsi di procedimenti legati a quel settore, determinando rallentamenti nell'azione amministrativa della Giunta ed impedendo il raggiungimento degli obiettivi prefissati».
«Quindi - evidenzia la missiva - non solo era doveroso operare una sostituzione ed una riorganizzazione degli uffici ma, successivamente alla condanna penale, l'Amministrazione comunale ha dovuto aprire un procedimento disciplinare atto a verificare eventuali ulteriori responsabilità del dirigente Turturro ed eventuali danni prodotti al Comune sia per il procedimento penale subito sia per altri procedimenti problematici per i quali sono state riscontrate anomalie, criticità o contenziosi ancora aperti».
Ma a cosa si riferiscono gli esponenti della maggioranza? La spiegazione arriva qualche rigo più sotto: «Parliamo - precisano - di procedure rimaste inevase, risalenti alle precedenti Amministrazioni: procedimenti legati alla discarica di Giovinazzo (sesto lotto da concludere e impianto di biostabilizzazione da completare) con tutte le problematiche ambientali tuttora aperte; la concessione di Villa Giustina, quella dell'ampliamento del cimitero e la concessione dell'ex carcere, per non parlare - sottolineano - di alcuni procedimenti urbanistici che sono stati varati in modo illegittimo come l'approvazione e la successiva "sospensione" del piano urbanistico della maglia C3».
Poi ci sono alcune precisazioni proprio riguardo al procedimento di assunzione del nuovo dirigente dell'Ufficio Tecnico, Cesare Trematore. La squadra guidata da Tommaso Depalma spiega alcuni passaggi: «Si tratta di procedura di mobilità ovvero ricerca di funzionari pubblici già in servizio presso Enti locali e non già alla prima assunzione». Con riferimento alle procedure di individuazione del tecnico che avrebbe sostituito l'arch. Turturro, l'Amministrazione scrive: «La ricerca si è svolta nella totale regolarità e trasparenza a cura degli uffici comunali preposti, secondo quanto previsto dalle leggi vigenti. Tempi e modalità sono state regolari e ben pubblicizzate, tant'è vero che vi hanno partecipato ben 9 concorrenti candidati alla dirigenza. La commissione costituita presso il Comune di Giovinazzo aveva il solo compito di verificare i requisiti e trasmettere l'elenco al sindaco che, per legge, ha il compito di scegliere il candidato più appropriato».
Quindi una chiosa che non lascia spazio ad equivoci di sorta: «Tra i candidati - si legge nella missiva - l'Ing. Trematore è, senza ombra di dubbio, quello con la maggiore esperienza e anzianità di servizio, avendo operato nel settore Urbanistico nel Comune di Bari da 16 anni e in altre grandi città italiane ed avendo acquisito titoli importanti. Nessun altro candidato poteva vantare esperienze di lavoro presso Uffici tecnici di grandi città essendo tutti provenienti da piccoli comuni della provincia. Quindi - concludono netti - nessun altro poteva garantire quel salto di qualità necessario perché Giovinazzo possa liberarsi da vecchi legami e costrizioni che ne hanno sempre frenato lo sviluppo e la riqualificazione».
E stasera c'è la presentazione del nuovo Piano di sviluppo urbanistico, tema caldissimo, ancor di più con queste premesse e con le polemiche che continuano ad animare il dibattito politico giovinazzese.
Esordisce così la lettera che l'Amministrazione comunale giovinazzese ci ha inviato in redazione, per rispondere all'azione intrapresa dal Partito Democratico in relazione al riassetto dell'Ufficio Tecnico e di cui vi diamo conto sul nostro portale, nell'articolo a firma Giuseppe Dalbis. Oggetto del contendere è sempre la posizione del dirigente Vincenzo Turturro. Da Palazzo di Città fanno sapere che «la necessità di spostare l'arch. Turturro è stata dettata da circostanze particolarmente critiche, legate ad un procedimento penale che lo ha interessato per motivi relativi all'esercizio delle sue funzioni di dirigente dell'Urbanistica e conclusosi con una pesante condanna. Inoltre - precisano - lo stesso Turturro aveva più volte dichiarato la propria incompatibilità ad occuparsi di procedimenti legati a quel settore, determinando rallentamenti nell'azione amministrativa della Giunta ed impedendo il raggiungimento degli obiettivi prefissati».
«Quindi - evidenzia la missiva - non solo era doveroso operare una sostituzione ed una riorganizzazione degli uffici ma, successivamente alla condanna penale, l'Amministrazione comunale ha dovuto aprire un procedimento disciplinare atto a verificare eventuali ulteriori responsabilità del dirigente Turturro ed eventuali danni prodotti al Comune sia per il procedimento penale subito sia per altri procedimenti problematici per i quali sono state riscontrate anomalie, criticità o contenziosi ancora aperti».
Ma a cosa si riferiscono gli esponenti della maggioranza? La spiegazione arriva qualche rigo più sotto: «Parliamo - precisano - di procedure rimaste inevase, risalenti alle precedenti Amministrazioni: procedimenti legati alla discarica di Giovinazzo (sesto lotto da concludere e impianto di biostabilizzazione da completare) con tutte le problematiche ambientali tuttora aperte; la concessione di Villa Giustina, quella dell'ampliamento del cimitero e la concessione dell'ex carcere, per non parlare - sottolineano - di alcuni procedimenti urbanistici che sono stati varati in modo illegittimo come l'approvazione e la successiva "sospensione" del piano urbanistico della maglia C3».
Poi ci sono alcune precisazioni proprio riguardo al procedimento di assunzione del nuovo dirigente dell'Ufficio Tecnico, Cesare Trematore. La squadra guidata da Tommaso Depalma spiega alcuni passaggi: «Si tratta di procedura di mobilità ovvero ricerca di funzionari pubblici già in servizio presso Enti locali e non già alla prima assunzione». Con riferimento alle procedure di individuazione del tecnico che avrebbe sostituito l'arch. Turturro, l'Amministrazione scrive: «La ricerca si è svolta nella totale regolarità e trasparenza a cura degli uffici comunali preposti, secondo quanto previsto dalle leggi vigenti. Tempi e modalità sono state regolari e ben pubblicizzate, tant'è vero che vi hanno partecipato ben 9 concorrenti candidati alla dirigenza. La commissione costituita presso il Comune di Giovinazzo aveva il solo compito di verificare i requisiti e trasmettere l'elenco al sindaco che, per legge, ha il compito di scegliere il candidato più appropriato».
Quindi una chiosa che non lascia spazio ad equivoci di sorta: «Tra i candidati - si legge nella missiva - l'Ing. Trematore è, senza ombra di dubbio, quello con la maggiore esperienza e anzianità di servizio, avendo operato nel settore Urbanistico nel Comune di Bari da 16 anni e in altre grandi città italiane ed avendo acquisito titoli importanti. Nessun altro candidato poteva vantare esperienze di lavoro presso Uffici tecnici di grandi città essendo tutti provenienti da piccoli comuni della provincia. Quindi - concludono netti - nessun altro poteva garantire quel salto di qualità necessario perché Giovinazzo possa liberarsi da vecchi legami e costrizioni che ne hanno sempre frenato lo sviluppo e la riqualificazione».
E stasera c'è la presentazione del nuovo Piano di sviluppo urbanistico, tema caldissimo, ancor di più con queste premesse e con le polemiche che continuano ad animare il dibattito politico giovinazzese.