
Cronaca
Uccisa da una busta di plastica: la triste fine di una tartaruga
L'animale, della specie caretta caretta, è stato trovato ieri in località Trincea: il sacchetto era avvolto attorno al collo
Giovinazzo - lunedì 14 aprile 2025
18.15
La plastica uccide non soltanto in mare. A Giovinazzo, sul lungomare Marina Italiana, il corpo di una tartaruga con un sacchetto attorno al collo giaceva in località Trincea. Il carapace, della specie caretta caretta, quella più comune del mare Mediterraneo, è spuntato tra gli scogli, prima dell'intervento dei volontari del WWF.
La macabra scoperta è stata fatta ieri da alcuni passanti: sul posto, scattato l'allarme, con i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e la Polizia Locale è arrivato anche Pasquale Salvemini: sconcertato e amareggiato, ha liberato l'animale dal sacchetto. È stato inutile: la tartaruga, un esemplare giovanissimo di qualche anno di vita, era morta. «Purtroppo non è riuscita a svincolarsi in mare dal sacco plastificato che l'aveva avvolta al collo».
Non è chiaro da cosa sia stata uccisa, ma quella busta di plastica potrebbe essere una delle probabili cause. «Purtroppo è morta in mare - ha aggiunto Salvemini -, poi le correnti marine di maestrale di qualche giorno fa l'hanno spinta verso la costa a nord di Bari». La caretta caretta, la specie diffusa in molti mari del mondo, minacciata in tutto il Mediterraneo, era un animale di pochissimi anni: «Con una lunghezza di carapace di 30 centimetri la piccola caretta non è sopravvissuta».
Quando Salvemini è arrivato a Giovinazzo era ormai troppo tardi. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione. Anche la busta doveva essere in quel posto da tempo. Sconsolato non ha potuto fare altro che rimboccarsi le maniche e raccogliere la tartaruga (poi smaltita), uccisa da un sacco di plastica. Una triste storia.
La macabra scoperta è stata fatta ieri da alcuni passanti: sul posto, scattato l'allarme, con i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e la Polizia Locale è arrivato anche Pasquale Salvemini: sconcertato e amareggiato, ha liberato l'animale dal sacchetto. È stato inutile: la tartaruga, un esemplare giovanissimo di qualche anno di vita, era morta. «Purtroppo non è riuscita a svincolarsi in mare dal sacco plastificato che l'aveva avvolta al collo».
Non è chiaro da cosa sia stata uccisa, ma quella busta di plastica potrebbe essere una delle probabili cause. «Purtroppo è morta in mare - ha aggiunto Salvemini -, poi le correnti marine di maestrale di qualche giorno fa l'hanno spinta verso la costa a nord di Bari». La caretta caretta, la specie diffusa in molti mari del mondo, minacciata in tutto il Mediterraneo, era un animale di pochissimi anni: «Con una lunghezza di carapace di 30 centimetri la piccola caretta non è sopravvissuta».
Quando Salvemini è arrivato a Giovinazzo era ormai troppo tardi. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione. Anche la busta doveva essere in quel posto da tempo. Sconsolato non ha potuto fare altro che rimboccarsi le maniche e raccogliere la tartaruga (poi smaltita), uccisa da un sacco di plastica. Una triste storia.