Scuola
Tutti in classe. Gli auguri di Mons. Cornacchia nel ricordo di Carlo Acutis
Messaggio di inizio anno del Vescovo rivolto ad alunni e studenti
Giovinazzo - lunedì 20 settembre 2021
Da qualche giorno sono rientrati in classe alcuni alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, mentre per la maggior parte degli istituti superiori, il 20 settembre era la data segnata in rosso sul calendario per la ripresa dell'anno scolastico in presenza.
Presenza con mille interrogativi, tra vaccinazioni e green pass per il personale e tante insidie per gli studenti. A loro si è rivolto il Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Domenico Cornacchia, ricordando anche il carisma del giovanissimo Beato Carlo Acutis.
Di seguito la sua lettera.
Carissimi ragazzi e ragazze, con grande gioia, all'inizio di un nuovo anno scolastico, mi accingo a scrivervi questa lettera nella quale voglio esprimervi la mia vicinanza e il mio incoraggiamento affinché possiate trascorre un tempo sereno e proficuo per favorire la ricerca del senso della vita.
Stiamo vivendo una stagione in cui sperimentiamo la fragilità dell'essere umano a causa della precarietà dell'esistenza e delle relazioni interpersonali. La situazione pandemica, i conflitti e i venti di guerra, la logica dell'indifferenza e dello scarto richiamano l'urgenza di chiarire la nostra identità. Tante volte conosciamo cosa vogliamo avere, molto spesso desideriamo anche ruoli e posizioni importanti nella società, ma non sempre sappiamo chi siamo, con quali valori e vissuti. Per intraprendere la conoscenza di se stessi, occorre riconsiderare la caratteristica fondamentale del nostro essere umani: la libertà. Questa parola esprime la consapevolezza di quello che impariamo nel cammino della nostra vita, la responsabilità delle relazioni e la creatività dell'agire e del progettare. Consapevolezza, responsabilità e creatività originano un'apertura all'altro e a Dio e facilitano un cammino di crescita interiore, valorizzando il buono che è in ognuno di noi.
In tal modo potremo riscoprire il valore trascendente dell'essere umano. Il termine trascendenza indica la capacità di andare oltre da sé, di costruire ponti con la realtà e con Dio, di non pensare che il mondo inizi e finisca con noi e con i nostri bisogni.
Libertà e trascendenza sono strettamente connesse tra loro. Una libertà che non si pone in discussione e non abbia punti di riferimento valoriali diventa un'utopia che genera confusione e smarrimento. Una trascendenza che non consideri la necessità di porsi domande e di facilitare dialoghi impedisce la scoperta della verità e della bellezza.
Pertanto vi invito a considerare la scuola come uno spazio e un tempo in cui ridefinire ciascuno di noi come Homo ludens. Tale espressione dice che il gioco è all'origine della nostra cultura umana. In esso si implicano vicendevolmente leggerezza e fantasia da una parte, serietà e regole dall'altra. Anche la Sacra Scrittura presenta il cosmo come manifestazione del "gioco di Dio". Questo vi porterà a valorizzare l'entusiasmo e le passioni che vi caratterizzano e a imparare l'arte dell'ascolto che non si limita al semplice sentire, ma si manifesta in azioni virtuose che richiedono impegno e forza.
Abbiate il coraggio di essere voi stessi! Un giovane quindicenne, Carlo Acutis, beatificato ad Assisi il 10 ottobre 2020, diceva che "Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie". È la sfida del mondo contemporaneo! Infatti, tutti corriamo il rischio di omologarci alle tendenze del momento senza comprendere il perché agiamo e pensiamo in un determinato modo.
A scuola avete la possibilità di riflettere e dialogare su tali questioni durante l'insegnamento della religione cattolica. È un'occasione per tutti, anche per quanti non sono cattolici. Da non perdere! Tale disciplina rientra nella finalità principale della scuola: favorire la promozione della persona umana che non può realizzarsi senza considerare la dignità della libertà e il valore della trascendenza. L'insegnamento della religione cattolica vi aiuterà a essere persone con i piedi per terra, capaci di pensiero critico, amanti della vita e dal cuore grande.
Auguri di ogni bene ai dirigenti, ai docenti, ai genitori, al personale scolastico e a voi carissimi ragazzi e ragazze.
Dio vi benedica con la sua paterna presenza!
Con affetto
+ Domenico Cornacchia, vescovo
Presenza con mille interrogativi, tra vaccinazioni e green pass per il personale e tante insidie per gli studenti. A loro si è rivolto il Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Domenico Cornacchia, ricordando anche il carisma del giovanissimo Beato Carlo Acutis.
Di seguito la sua lettera.
Carissimi ragazzi e ragazze, con grande gioia, all'inizio di un nuovo anno scolastico, mi accingo a scrivervi questa lettera nella quale voglio esprimervi la mia vicinanza e il mio incoraggiamento affinché possiate trascorre un tempo sereno e proficuo per favorire la ricerca del senso della vita.
Stiamo vivendo una stagione in cui sperimentiamo la fragilità dell'essere umano a causa della precarietà dell'esistenza e delle relazioni interpersonali. La situazione pandemica, i conflitti e i venti di guerra, la logica dell'indifferenza e dello scarto richiamano l'urgenza di chiarire la nostra identità. Tante volte conosciamo cosa vogliamo avere, molto spesso desideriamo anche ruoli e posizioni importanti nella società, ma non sempre sappiamo chi siamo, con quali valori e vissuti. Per intraprendere la conoscenza di se stessi, occorre riconsiderare la caratteristica fondamentale del nostro essere umani: la libertà. Questa parola esprime la consapevolezza di quello che impariamo nel cammino della nostra vita, la responsabilità delle relazioni e la creatività dell'agire e del progettare. Consapevolezza, responsabilità e creatività originano un'apertura all'altro e a Dio e facilitano un cammino di crescita interiore, valorizzando il buono che è in ognuno di noi.
In tal modo potremo riscoprire il valore trascendente dell'essere umano. Il termine trascendenza indica la capacità di andare oltre da sé, di costruire ponti con la realtà e con Dio, di non pensare che il mondo inizi e finisca con noi e con i nostri bisogni.
Libertà e trascendenza sono strettamente connesse tra loro. Una libertà che non si pone in discussione e non abbia punti di riferimento valoriali diventa un'utopia che genera confusione e smarrimento. Una trascendenza che non consideri la necessità di porsi domande e di facilitare dialoghi impedisce la scoperta della verità e della bellezza.
Pertanto vi invito a considerare la scuola come uno spazio e un tempo in cui ridefinire ciascuno di noi come Homo ludens. Tale espressione dice che il gioco è all'origine della nostra cultura umana. In esso si implicano vicendevolmente leggerezza e fantasia da una parte, serietà e regole dall'altra. Anche la Sacra Scrittura presenta il cosmo come manifestazione del "gioco di Dio". Questo vi porterà a valorizzare l'entusiasmo e le passioni che vi caratterizzano e a imparare l'arte dell'ascolto che non si limita al semplice sentire, ma si manifesta in azioni virtuose che richiedono impegno e forza.
Abbiate il coraggio di essere voi stessi! Un giovane quindicenne, Carlo Acutis, beatificato ad Assisi il 10 ottobre 2020, diceva che "Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie". È la sfida del mondo contemporaneo! Infatti, tutti corriamo il rischio di omologarci alle tendenze del momento senza comprendere il perché agiamo e pensiamo in un determinato modo.
A scuola avete la possibilità di riflettere e dialogare su tali questioni durante l'insegnamento della religione cattolica. È un'occasione per tutti, anche per quanti non sono cattolici. Da non perdere! Tale disciplina rientra nella finalità principale della scuola: favorire la promozione della persona umana che non può realizzarsi senza considerare la dignità della libertà e il valore della trascendenza. L'insegnamento della religione cattolica vi aiuterà a essere persone con i piedi per terra, capaci di pensiero critico, amanti della vita e dal cuore grande.
Auguri di ogni bene ai dirigenti, ai docenti, ai genitori, al personale scolastico e a voi carissimi ragazzi e ragazze.
Dio vi benedica con la sua paterna presenza!
Con affetto
+ Domenico Cornacchia, vescovo