Chiesa locale
Tutte LE FOTO della benedizione degli animali in piazza Costantinopoli
Ieri sera la festa liturgica di Sant'Antonio Abate
Giovinazzo - sabato 18 gennaio 2020
Come da calendario liturgico, il 17 gennaio la Chiesa Cattolica festeggia Sant'Antonio Abate e nel freddo pomeriggio di ieri si è svolta la celebrazione liturgica nel rispetto della tradizione, conclusa con la benedizione degli animali, di cui il santo egiziano è protettore.
Nelle sue parole il sacerdote ha posto l'accento sulla vita dell'Abate Antonio che seguì le indicazioni di Gesù che gli diceva di vendere ciò che possedeva per dedicarsi a chi aveva bisogno. «Riempiamo la nostra vita di cose superflue - ha affermato nell'omelia -, mentre l'Abate Antonio ci ha mostrato di saper rinunciare a ciò che nella sua vita non aveva senso e di sapersi rifugiarsi in un luogo deserto e segreto per mettersi a disposizione dei più poveri, degli ammalati. Ecco che ogni cristiano è chiamato a cancellare ciò che non ha senso nella sua vita, come l'egoismo e l'orgoglio, per mettersi a disposizione degli altri. Il valore del volontariato evidenzia questo pensiero. Tra oggi e domenica i segni della cultura contadina del passato con le fave e le olive, alimenti legati a questa festa, ci faranno comprendere che si può vivere con poco. In questa antica chiesa tanti sono i santi che hanno aperto il loro cuore verso gli altri e verso il Signore: Sant'Antonio Abate, San Donato vescovo, San Leonardo di Noblac, i Santi Medici Cosma e Damiano, San Rocco e Santa Lucia. Noi siamo qui a celebrare la memoria di un santo - ha concluso don Andrea Azzollini - e confrontarci con la vita dei santi qui presenti per giungere ad una conversione che deve nascere ed attivarsi dal cuore».
Il senso ed il significato profondo delle parole espresse dal sacerdote sono stati elementi di riflessione per tutti i fedeli. Riflessione sfociata poi nel al canto devozionale verso il santo.
Nella piazza di Costantinopoli molta gente si è radunata con i propri animali domestici, qualche gatto, per lo più cani ed una piccola tartaruga di acqua, Nina, portata da una bambina ad essa molto affezionata, tanto da chiederne un particolare benedizione.
Nel testo della benedizione degli animali si può cogliere la necessaria attenzione ed il rispetto verso il creato che un cristiano deve avere. Uno sguardo amorevole deve essere dato dunque agli animali domestici che vivono accanto all'uomo a cui danno sollievo e compagnia, senza però trascurare l'attenzione verso gli stessi esseri umani, bisognosi a loro volta di conforto e cure.
L'OMELIA
Nella gremita chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, già conosciuta come chiesa di San Rocco, che da anni ospita questa solennità, sentita è stata la partecipazione e devozione dei fedeli alla messa officiata da don Andrea Azzollini, parroco della Concattedrale Santa Maria Assunta e padre spirituale dell'omonima confraternita.Nelle sue parole il sacerdote ha posto l'accento sulla vita dell'Abate Antonio che seguì le indicazioni di Gesù che gli diceva di vendere ciò che possedeva per dedicarsi a chi aveva bisogno. «Riempiamo la nostra vita di cose superflue - ha affermato nell'omelia -, mentre l'Abate Antonio ci ha mostrato di saper rinunciare a ciò che nella sua vita non aveva senso e di sapersi rifugiarsi in un luogo deserto e segreto per mettersi a disposizione dei più poveri, degli ammalati. Ecco che ogni cristiano è chiamato a cancellare ciò che non ha senso nella sua vita, come l'egoismo e l'orgoglio, per mettersi a disposizione degli altri. Il valore del volontariato evidenzia questo pensiero. Tra oggi e domenica i segni della cultura contadina del passato con le fave e le olive, alimenti legati a questa festa, ci faranno comprendere che si può vivere con poco. In questa antica chiesa tanti sono i santi che hanno aperto il loro cuore verso gli altri e verso il Signore: Sant'Antonio Abate, San Donato vescovo, San Leonardo di Noblac, i Santi Medici Cosma e Damiano, San Rocco e Santa Lucia. Noi siamo qui a celebrare la memoria di un santo - ha concluso don Andrea Azzollini - e confrontarci con la vita dei santi qui presenti per giungere ad una conversione che deve nascere ed attivarsi dal cuore».
Il senso ed il significato profondo delle parole espresse dal sacerdote sono stati elementi di riflessione per tutti i fedeli. Riflessione sfociata poi nel al canto devozionale verso il santo.
LA BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI
Subito dopo la messa si è svolta, come la storia e la tradizione insegnano, la benedizione degli animali di cui Sant'Antonio Abate è il protettore: nel quadro in cui è raffigurato e che si può ammirare nella chiesa barocca, ha ai suoi piedi un maialino.Nella piazza di Costantinopoli molta gente si è radunata con i propri animali domestici, qualche gatto, per lo più cani ed una piccola tartaruga di acqua, Nina, portata da una bambina ad essa molto affezionata, tanto da chiederne un particolare benedizione.
Nel testo della benedizione degli animali si può cogliere la necessaria attenzione ed il rispetto verso il creato che un cristiano deve avere. Uno sguardo amorevole deve essere dato dunque agli animali domestici che vivono accanto all'uomo a cui danno sollievo e compagnia, senza però trascurare l'attenzione verso gli stessi esseri umani, bisognosi a loro volta di conforto e cure.