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“Tuteliamo il lavoro”, l’occupazione e l’innovazione secondo Sel

Conclusa “Adelante” la festa del partito di Vendola

"Job act", articolo 18, il ruolo dei sindacati, le politiche del lavoro della Regione. Sono stati questi i temi che hanno animato la serata conclusiva di "Adelante", la festa di "Sinistra ecologia e libertà" che si è svolta in via Cappuccini, davanti alla sede del partito di Nichi Vendola.

Sul palco a parlare di lavoro, moderati da Nico Bavaro, la deputata Annalisa Pannarale, il sindacalista Fiom – Cgil, Michele Depalma e Leo Caroli, assessore regionale al Lavoro. Sotto la lente d'ingrandimento naturalmente i provvedimenti del Governo in materia di lavoro e occupazione. «Il "Job act" e l'articolo 18 – ha affermato la Panarale – non produrranno alcun posto di lavoro, semplicemente perché sono provvedimenti su cui non è stato nessun denaro. Al contrario contribuiranno a rendere precario il lavoro, soprattutto per i giovani, che potranno solo sperare di trasformare in tempo indeterminato il loro rapporto lavorativo. Le politiche di Sel in Parlamento, invece, puntano a provvedimenti che hanno una adeguata copertura finanziaria, e forse proprio per questo sono state affossate e sottaciute». Risorse economiche che potrebbero essere recuperate rivedendo la spesa militare e intervenendo sulla evasione fiscale o sui grandi patrimoni. Se la politica nazionale voluta dal Governo, secondo la Pannarale, non risolve la crisi occupazionale, quella regionale tenta di dare "ossigeno" alle famiglie.

«Abbiamo recentemente varato provvedimenti che vanno in questo senso – ha affermato Caroli – perché il lavoro è il valore dei valori. Non può essere "somministrato" come avviene attraverso le agenzie interinali che hanno rilevato interi rami di aziende. La politica deve intervenire, deve cofinanziare i buoni progetti. Non a caso la Regione ha scelto questa via, e non a caso le eccellenze pugliesi si stanno affermando a livello nazionale ed internazionale». Anche il sindacato deve fare la sua parte. Ne è cosciente Depalma. «Intanto bisogna distinguere quei sindacati che ancora contrastano le politiche del Governo da quelli che accondiscendono – afferma – E poi dobbiamo essere in grado di formulare proposte che vadano nella direzione della massima occupazione. Ed è quello che la Fiom – Cgil sta facendo. Puntando sulla territorialità del lavoro. Se la Puglia ha una vocazione agricola, per esempio, dovrebbe puntare sulla produzione di macchine agricole, invece che acquistarle da altre regioni. Questo è il futuro e da questo punto di vista chiediamo sforzi e investimenti all'industria».

Innovazione, qualità e produttività, queste le parole d'ordine per un partito che chiede più coraggio per le politiche attive del lavoro, che chiede un piano industriale che anni è fermo e che per questo soccombe alla concorrenza straniera con gravi ripercussioni sull'economia e sul lavoro.
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