Turismo
Turismo in Puglia, Italia in Comune esalta il dato della Terra di Bari
Offerta turistica differente rispetto a quella salentina e cultura unita alle bellezze artistiche
Giovinazzo - mercoledì 5 settembre 2018
05.00 Comunicato Stampa
«La nostra città si conferma luogo per eccellenza del turismo nazionale e straniero ed, ancora una volta, ha registrato tra i migliori risultati dell'intera Puglia. In generale, il trend di quest'anno ci consegna diversi esempi di successo in terra di Bari».
All'indomani della chiusura della stagione estiva, a parlare è Michele Longo, esponente di Italia in Comune e sindaco di uno dei borghi più belli in provincia di Bari nonché della Puglia intera, Alberobello, città dichiarata patrimonio dell'Unesco dal 1996, che, con i suoi 116 mila arrivi e le sue 255 mila presenze ha registrato, in campo turistico, tra i migliori risultati dell'intera Puglia al punto da far parlare di un "modello Alberobello".
Effettivamente, che la Puglia sia meta turistica fra le più gettonate da italiani e stranieri è, oramai, fatto consolidato. Il dato nuovo pare essere quello che vede la Terra di Bari, intesa come Area Metropolitana, aver superato, in termini di flussi turistici, il Salento.
«Si tratta di un dato che, in realtà, non ci stupisce- ha continuato Longo - Abbiamo sempre saputo che le offerte turistiche delle due macro-aree sono molto diverse. Il Salento basa la sua offerta turistica sulla naturale bellezza delle sue coste e sulla movida notturna e il suo target di riferimento è, quindi, formato principalmente da giovanissimi. In Terra di Bari a fare da attrattori turistici sono stati elementi diversi: enogastronomia di eccellenza, cicloturismo, programmazioni culturali di spessore, festival internazionali, insomma altri tipi di fattori che sono stati anche in grado di avere delle positive ricadute sull'economia locale. A ciò si aggiunga la presenza di infrastrutture moderne ed efficienti, in primis uno dei più grandi aeroporti del sud Italia. La terra di Bari, in altri termini, è riuscita a offrire una diversificazione culturale che si è dimostrata all'altezza delle aspettative, nonostante non sia più valorizzata di altre aree regionali».
A fare "eco" alle parole di sindaco Longo, altri due esponenti ItC: i Primi Cittadini di Bitonto e di Giovinazzo che hanno rivendicato una forte crescita dell'offerta turistica 'di qualità' in Puglia, una regione che si sta dimostrando capace, a detta degli esponenti ItC, di essere pronta alla sfida della destagionalizzazione e ad andare oltre i singoli eventi di carattere comunale: «Penso alle grandi mostre di Conversano, alla rassegna di "Cortili Aperti" di Bitonto, alla rete e agli eventi connessi con Cuore della Puglia, un percorso partito da Acquaviva delle Fonti che oggi aggrega 40 comuni e ha portato la nostra regione all'Expo di Milano, al "Libro Possibile" di Polignano. Fa piacere sapere che i grandi concerti di Taranto o Lecce riscuotano successo, tuttavia ci chiediamo se non sia arrivato il momento di sostenere anche quelle kermesse di rilievo in grado di accendere i riflettori su una Puglia diversa e su quegli eventi capaci di diversificare l'offerta turistica regionale».
Queste le parole di Michele Abbaticchio che, con il comune amministrato, ha inaugurato la felice stagione dei festival (sono 18 quelli che si sono tenuti solo nel 2018 per un totale di circa 40mila spettatori) e ha sfiorato il titolo di Capitale italiana della Cultura, fattore, anche questo, che ha certamente contribuito al positivo trend in fatto di affluenza turistica a Bitonto (+337% dal 2012 ad oggi e con presenze turistiche passate da 5 mila a oltre le 17mila).
«Io penso che ognuno di noi amministratori stia facendo la propria parte per risollevare le sorti della Terra di Bari che, nell'ultimo decennio, era stato schiacciato da Salento e Gargano, zone più rinomate a livello internazionale. Gli ultimi dati invece confermano che ci stiamo creando la nostra dimensione ed il modello vincente, per continuare questa scia positiva, potrebbe essere quella di servizi resi in rete dai Comuni della terra di Bari», quanto dichiarato da Tommaso Depalma.
Nessuna contrapposizione in atto, tuttavia, tra le diverse aree e 'anime' della Puglia: «Si tratta solo di individuare misure diverse per i Comuni turisticamente già maturi e per quelli 'emergenti', con una identità in tal senso ancora da costruire», la rassicurazione di Davide Carlucci, di Acquaviva delle Fonti.
I sindaci, in ogni caso, convergono sulla necessità di fare squadra, partendo da esempi concreti, e di mettersi al lavoro per elaborare un vero e proprio piano strategico condiviso da sottoporre, eventualmente, anche alla Regione Puglia. «Sarebbe la prima volta che si mette a sistema una rete turistica di una intera macro-area grazie al lavoro dei singoli assessorati comunali e allo sviluppo di una offerta complessa e coerente, meritevole, magari, di interesse e di un sostegno economico importante dagli Enti sovraordinati, Regione in primis».
All'indomani della chiusura della stagione estiva, a parlare è Michele Longo, esponente di Italia in Comune e sindaco di uno dei borghi più belli in provincia di Bari nonché della Puglia intera, Alberobello, città dichiarata patrimonio dell'Unesco dal 1996, che, con i suoi 116 mila arrivi e le sue 255 mila presenze ha registrato, in campo turistico, tra i migliori risultati dell'intera Puglia al punto da far parlare di un "modello Alberobello".
Effettivamente, che la Puglia sia meta turistica fra le più gettonate da italiani e stranieri è, oramai, fatto consolidato. Il dato nuovo pare essere quello che vede la Terra di Bari, intesa come Area Metropolitana, aver superato, in termini di flussi turistici, il Salento.
«Si tratta di un dato che, in realtà, non ci stupisce- ha continuato Longo - Abbiamo sempre saputo che le offerte turistiche delle due macro-aree sono molto diverse. Il Salento basa la sua offerta turistica sulla naturale bellezza delle sue coste e sulla movida notturna e il suo target di riferimento è, quindi, formato principalmente da giovanissimi. In Terra di Bari a fare da attrattori turistici sono stati elementi diversi: enogastronomia di eccellenza, cicloturismo, programmazioni culturali di spessore, festival internazionali, insomma altri tipi di fattori che sono stati anche in grado di avere delle positive ricadute sull'economia locale. A ciò si aggiunga la presenza di infrastrutture moderne ed efficienti, in primis uno dei più grandi aeroporti del sud Italia. La terra di Bari, in altri termini, è riuscita a offrire una diversificazione culturale che si è dimostrata all'altezza delle aspettative, nonostante non sia più valorizzata di altre aree regionali».
A fare "eco" alle parole di sindaco Longo, altri due esponenti ItC: i Primi Cittadini di Bitonto e di Giovinazzo che hanno rivendicato una forte crescita dell'offerta turistica 'di qualità' in Puglia, una regione che si sta dimostrando capace, a detta degli esponenti ItC, di essere pronta alla sfida della destagionalizzazione e ad andare oltre i singoli eventi di carattere comunale: «Penso alle grandi mostre di Conversano, alla rassegna di "Cortili Aperti" di Bitonto, alla rete e agli eventi connessi con Cuore della Puglia, un percorso partito da Acquaviva delle Fonti che oggi aggrega 40 comuni e ha portato la nostra regione all'Expo di Milano, al "Libro Possibile" di Polignano. Fa piacere sapere che i grandi concerti di Taranto o Lecce riscuotano successo, tuttavia ci chiediamo se non sia arrivato il momento di sostenere anche quelle kermesse di rilievo in grado di accendere i riflettori su una Puglia diversa e su quegli eventi capaci di diversificare l'offerta turistica regionale».
Queste le parole di Michele Abbaticchio che, con il comune amministrato, ha inaugurato la felice stagione dei festival (sono 18 quelli che si sono tenuti solo nel 2018 per un totale di circa 40mila spettatori) e ha sfiorato il titolo di Capitale italiana della Cultura, fattore, anche questo, che ha certamente contribuito al positivo trend in fatto di affluenza turistica a Bitonto (+337% dal 2012 ad oggi e con presenze turistiche passate da 5 mila a oltre le 17mila).
«Io penso che ognuno di noi amministratori stia facendo la propria parte per risollevare le sorti della Terra di Bari che, nell'ultimo decennio, era stato schiacciato da Salento e Gargano, zone più rinomate a livello internazionale. Gli ultimi dati invece confermano che ci stiamo creando la nostra dimensione ed il modello vincente, per continuare questa scia positiva, potrebbe essere quella di servizi resi in rete dai Comuni della terra di Bari», quanto dichiarato da Tommaso Depalma.
Nessuna contrapposizione in atto, tuttavia, tra le diverse aree e 'anime' della Puglia: «Si tratta solo di individuare misure diverse per i Comuni turisticamente già maturi e per quelli 'emergenti', con una identità in tal senso ancora da costruire», la rassicurazione di Davide Carlucci, di Acquaviva delle Fonti.
I sindaci, in ogni caso, convergono sulla necessità di fare squadra, partendo da esempi concreti, e di mettersi al lavoro per elaborare un vero e proprio piano strategico condiviso da sottoporre, eventualmente, anche alla Regione Puglia. «Sarebbe la prima volta che si mette a sistema una rete turistica di una intera macro-area grazie al lavoro dei singoli assessorati comunali e allo sviluppo di una offerta complessa e coerente, meritevole, magari, di interesse e di un sostegno economico importante dagli Enti sovraordinati, Regione in primis».