Turismo
Turismo e territorio: si può fare
I pregi e i difetti della “Rivolta della semplicità”
Giovinazzo - mercoledì 17 settembre 2014
10.14
«La collaborazione tra l'"Arac" e il "Gal - Fior d'Olivi" ha funzionato». È stato questo il commento di Francesco Pugliese, presidente dell'associazione che riunisce gli albergatori, i ristoratori e i commercianti di Giovinazzo.
«Quelle "Invasioni Rurali" e quella "Rivolta della semplicità" che sono andate in scena domenica scorsa in piazza San Salvatore – ha commentato ancora Pugliese – hanno mostrato come si possano organizzare eventi che attirino un pubblico interessato e consapevole, mettendo in campo semplicemente quello che è il nostro patrimonio. Dalle nostre produzioni , basate essenzialmente sull'olio d'oliva, alle bellezze monumentali del centro storico. Ci ha anche fatto capire che per una città che si voglia dire turistica, alcuni dettagli possono fare la differenza». E quei dettagli sono tutti nella logistica o nel modo di presentare le proprie peculiarità. «Da una parte abbiamo capito che avere a disposizione guide turistiche professionistiche è un dato fondamentale – ha sottolineato il presidente dell'"Arac" – Anna Vacca, la guida turistica da noi scelta per esempio, è stata capace di affascinare i visitatori mostrando palazzi, angoli e architetture del centro storico da punti di vista insoliti tanto che agli stessi giovinazzesi è sembrato di visitare il borgo antico per la prima volta. Dall'altra parte però, alcune lacune, che sono a carico delle amministrazioni pubbliche, hanno messo a nudo quei piccoli problemi che potrebbero essere facilmente risolti rendendo più agevole l'organizzazione di eventi».
Il riferimento è per esempio alla mancanza di un allacciamento alla rete elettrica nelle piazze dove solitamente si svolgono le manifestazioni culturali all'aperto, oppure ai parcheggi non sempre sufficienti per la quantità di auto che arrivano da fuori per assistere a quegli eventi. «Abbiamo capito che chiunque voglia seguire una manifestazione culturale – è disposto a raggiungere il luogo dell'evento anche a piedi, magari lasciando la propria auto lontano. Ma abbiamo capito anche che in qualche maniera bisogna agevolare il potenziale visitatore offrendo infrastrutture adeguate. In sintesi, perché la nostra città torni ad essere una attrattiva per il turista è necessario fare sistema. Il tessuto produttivo del territorio con l'ente pubblico. È questo quello che abbiamo focalizzato ed è questa la strada su cui contiamo di continuare a lavorare». Per Pugliese deve cambiare la mentalità di tutti.
«La nostra associazione – ha concluso – oggi riunisce una trentina di attività commerciali. La nostra volontà è quella di essere un soggetto unico che possa confrontarsi con l'amministrazione comunale, non per soddisfare le esigenze dei singoli ma per remare tutti nella stesa direzione. È l'unica strada possibile per raggiungere mete che in altre realtà hanno raggiunto da tempo, basando tutto sulle nostre capacità di accoglienza». Il Salento ne è un esempio, ma anche alcune zone della Campania che da decenni hanno fatto del turismo la principale voce economica.
«Quelle "Invasioni Rurali" e quella "Rivolta della semplicità" che sono andate in scena domenica scorsa in piazza San Salvatore – ha commentato ancora Pugliese – hanno mostrato come si possano organizzare eventi che attirino un pubblico interessato e consapevole, mettendo in campo semplicemente quello che è il nostro patrimonio. Dalle nostre produzioni , basate essenzialmente sull'olio d'oliva, alle bellezze monumentali del centro storico. Ci ha anche fatto capire che per una città che si voglia dire turistica, alcuni dettagli possono fare la differenza». E quei dettagli sono tutti nella logistica o nel modo di presentare le proprie peculiarità. «Da una parte abbiamo capito che avere a disposizione guide turistiche professionistiche è un dato fondamentale – ha sottolineato il presidente dell'"Arac" – Anna Vacca, la guida turistica da noi scelta per esempio, è stata capace di affascinare i visitatori mostrando palazzi, angoli e architetture del centro storico da punti di vista insoliti tanto che agli stessi giovinazzesi è sembrato di visitare il borgo antico per la prima volta. Dall'altra parte però, alcune lacune, che sono a carico delle amministrazioni pubbliche, hanno messo a nudo quei piccoli problemi che potrebbero essere facilmente risolti rendendo più agevole l'organizzazione di eventi».
Il riferimento è per esempio alla mancanza di un allacciamento alla rete elettrica nelle piazze dove solitamente si svolgono le manifestazioni culturali all'aperto, oppure ai parcheggi non sempre sufficienti per la quantità di auto che arrivano da fuori per assistere a quegli eventi. «Abbiamo capito che chiunque voglia seguire una manifestazione culturale – è disposto a raggiungere il luogo dell'evento anche a piedi, magari lasciando la propria auto lontano. Ma abbiamo capito anche che in qualche maniera bisogna agevolare il potenziale visitatore offrendo infrastrutture adeguate. In sintesi, perché la nostra città torni ad essere una attrattiva per il turista è necessario fare sistema. Il tessuto produttivo del territorio con l'ente pubblico. È questo quello che abbiamo focalizzato ed è questa la strada su cui contiamo di continuare a lavorare». Per Pugliese deve cambiare la mentalità di tutti.
«La nostra associazione – ha concluso – oggi riunisce una trentina di attività commerciali. La nostra volontà è quella di essere un soggetto unico che possa confrontarsi con l'amministrazione comunale, non per soddisfare le esigenze dei singoli ma per remare tutti nella stesa direzione. È l'unica strada possibile per raggiungere mete che in altre realtà hanno raggiunto da tempo, basando tutto sulle nostre capacità di accoglienza». Il Salento ne è un esempio, ma anche alcune zone della Campania che da decenni hanno fatto del turismo la principale voce economica.