Cronaca
Truffe agli anziani, due arresti dei Carabinieri
I due fermati a Napoli. Numerosi i colpi tentati nella zona: uno anche a Giovinazzo
Giovinazzo - giovedì 4 gennaio 2018
18.03
Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, hanno dato esecuzione, a Napoli, a due misure cautelari (una delle quali detentiva agli arresti domiciliari e l'altra dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di truffa e tentata truffa aggravate, in concorso.
Il provvedimento scaturisce da un'indagine avviata nel giugno 2017 dalla Compagnia di Andria, diretta dal capitano Marcello Savastano, a seguito della preoccupante escalation dell'incidenza dei reati di truffa, operati da sedicenti Carabinieri, ai danni di anziani residenti nel comprensorio andriese.
Segnatamente, l'indagine ha avuto la sua genesi nell'arresto, per tentata estorsione aggravata, operato in Minervino Murge, dai militari di quella Stazione, di uno dei due destinatari delle attuali ordinanze, in quanto ritenuto autore di un delitto di specie. Nella circostanza, l'Autorità Giudiziaria di Trani, qualificava nella fattispecie di reato suddetta la condotta dell'arrestato, evidenziando la sofferta soggezione in cui si era venuta a trovare la vittima, originata da una forte violenza psicologica posta in essere dal reo.
Sostanzialmente, la perfida tecnica adottata dai truffatori, consisteva nel raggirare le vittime, inducendole a credere, da un lato, che un prossimo congiunto fosse trattenuto presso una caserma dell'Arma, in quanto coinvolto in un sinistro stradale; dall'altro, che fosse necessario, per la liberazione dello stesso, versare cospicue somme di denaro.
Incredibilmente, gli spregiudicati malviventi agganciavano l'anziano destinatario del raggiro con una telefonata nella quale uno dei truffatori si presentava sotto le mentite spoglie di un certo maresciallo primo dei Carabinieri, prospettando una fasulla situazione di difficoltà in cui versava, in quel momento, un parente dell'interlocutore.
Dopo tale prospettazione, il falso maresciallo proponeva la possibile soluzione dell'inconveniente, risolvibile consegnando una somma di denaro ad un fantomatico legale di fiducia. Ottenuto l'assenso della vittima della truffa per la soluzione del problema, ecco quindi che subentrava il "compare" del maresciallo telefonista. Il falso avvocato, infatti, senza pudore, si presentava presso l'abitazione dello sventurato dal quale riceveva l'importo pattuito.
Nel dettaglio, l'inchiesta ha fatto chiara luce su 2 episodi del genere sopra descritto, avvenuti rispettivamente, ai danni di una 86enne e di un 84enne. Il primo dei due eventi è stato portato a compimento il 26 giugno 2017 a Gioia del Colle, mentre l'altro, è stato tentato il giorno successivo a Giovinazzo ed è fallito per l'avvedutezza della persona offesa, che non cadeva nell'inganno tesogli.
Sul punto è stato possibile apprezzare l'efficacia della massiccia campagna d'informazione mediatica destinata alle fasce più esposte a questo tipo di reati, portata avanti dall'Arma dei Carabinieri.
Il provvedimento scaturisce da un'indagine avviata nel giugno 2017 dalla Compagnia di Andria, diretta dal capitano Marcello Savastano, a seguito della preoccupante escalation dell'incidenza dei reati di truffa, operati da sedicenti Carabinieri, ai danni di anziani residenti nel comprensorio andriese.
Segnatamente, l'indagine ha avuto la sua genesi nell'arresto, per tentata estorsione aggravata, operato in Minervino Murge, dai militari di quella Stazione, di uno dei due destinatari delle attuali ordinanze, in quanto ritenuto autore di un delitto di specie. Nella circostanza, l'Autorità Giudiziaria di Trani, qualificava nella fattispecie di reato suddetta la condotta dell'arrestato, evidenziando la sofferta soggezione in cui si era venuta a trovare la vittima, originata da una forte violenza psicologica posta in essere dal reo.
Sostanzialmente, la perfida tecnica adottata dai truffatori, consisteva nel raggirare le vittime, inducendole a credere, da un lato, che un prossimo congiunto fosse trattenuto presso una caserma dell'Arma, in quanto coinvolto in un sinistro stradale; dall'altro, che fosse necessario, per la liberazione dello stesso, versare cospicue somme di denaro.
Incredibilmente, gli spregiudicati malviventi agganciavano l'anziano destinatario del raggiro con una telefonata nella quale uno dei truffatori si presentava sotto le mentite spoglie di un certo maresciallo primo dei Carabinieri, prospettando una fasulla situazione di difficoltà in cui versava, in quel momento, un parente dell'interlocutore.
Dopo tale prospettazione, il falso maresciallo proponeva la possibile soluzione dell'inconveniente, risolvibile consegnando una somma di denaro ad un fantomatico legale di fiducia. Ottenuto l'assenso della vittima della truffa per la soluzione del problema, ecco quindi che subentrava il "compare" del maresciallo telefonista. Il falso avvocato, infatti, senza pudore, si presentava presso l'abitazione dello sventurato dal quale riceveva l'importo pattuito.
Nel dettaglio, l'inchiesta ha fatto chiara luce su 2 episodi del genere sopra descritto, avvenuti rispettivamente, ai danni di una 86enne e di un 84enne. Il primo dei due eventi è stato portato a compimento il 26 giugno 2017 a Gioia del Colle, mentre l'altro, è stato tentato il giorno successivo a Giovinazzo ed è fallito per l'avvedutezza della persona offesa, che non cadeva nell'inganno tesogli.
Sul punto è stato possibile apprezzare l'efficacia della massiccia campagna d'informazione mediatica destinata alle fasce più esposte a questo tipo di reati, portata avanti dall'Arma dei Carabinieri.