Cronaca
Truffa del falso incidente, ancora presi di mira gli anziani
Un caso, subdolo e per questo pericoloso, segnalato alla Polizia Locale. I consigli
Giovinazzo - lunedì 27 novembre 2017
13.26
È un metodo di truffa che è già stato sperimentato con successo altrove. Le forze dell'ordine invitano apertamente gli anziani a stare in guardia. Mercoledì scorso c'è stato un caso segnalato alla Polizia Locale, che ha raccolto la denuncia della vittima, un'anziana del posto con figli e nipoti.
La truffa, subdola e pericolosa, non è andata a segno. È cominciata con una telefonata, arrivata a casa dell'anziana, da parte di un fantomatico avvocato: «Salve signora. Suo nipote ha causato un incidente stradale, investendo una donna. Ora c'è bisogno di sborsare 3.000 euro per sistemare la faccenda». Invece era tutto finto. Di vero c'erano solo i soldi, che la donna aveva già ritirato dalle Poste di via Marconi credendo di fare una cosa giusta.
La vittima, fortunatamente, ha chiamato un familiare, che si è insospettito. E così si è scoperto l'inganno. Su questo episodio sono al lavoro gli agenti del Comando di via Cappuccini, i quali ipotizzano che prima di entrare in azione la banda, composta da vari personaggi e con un basista del posto, abbia compiuto uno screening sulla famiglia nel mirino per acquisire le informazioni necessarie, tra i quali i nomi ed i cognomi dei parenti.
La Polizia Locale, però, oltre che con l'azione investigativa, agisce sul piano della prevenzione e dell'informazione in considerazione dell'enorme danno causato alle vittime, che va molto al di là del mero danno economico perché colpisce la sfera più intima causando pesanti contraccolpi psicologici. Per difendersi, può essere sufficiente adottare qualche semplice cautela, che è bene rammentare.
Innanzi tutto, prima di aderire a richieste telefoniche di denaro o di aprire la porta a uno sconosciuto, anche se veste un'uniforme o, in abiti borghesi, si qualifica come appartenente alle forze dell'ordine o dipendente di un ente pubblico mostrando un tesserino di riconoscimento, è bene chiamare il numero della Stazione dei Carabinieri 080.394.2010 o quello della Polizia Locale 080.394.2014, chiedendo lumi all'operatore.
Mai, invece, chiamare le utenze telefoniche fornite dagli interessati perché a rispondere potrebbe essere un complice del truffatore. È bene ricordare, ancora, che banche ed uffici postali oltre alle società elettriche e idriche non inviano il loro personale a domicilio per sostituire banconote sospette o fuori corso o per chiedere il pagamento delle bollette con denaro contante.
Inoltre, se dopo aver ritirato somme di denaro dalla banca o dall'ufficio postale, lungo il tragitto di ritorno a casa ci si sente osservati o seguiti, è importante chiedere immediatamente un intervento delle forze dell'ordine, parlandone con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza, oppure entrando in un in un negozio e chiedendo aiuto ai commessi.
In ogni caso, non si deve esitare a chiamare il numero della Stazione dei Carabinieri o quello della Polizia Locale. Le forze dell'ordine sono sempre a disposizione dei cittadini, anche solo per un consiglio o per ricevere segnalazioni di situazioni o di persone sospette.
La truffa, subdola e pericolosa, non è andata a segno. È cominciata con una telefonata, arrivata a casa dell'anziana, da parte di un fantomatico avvocato: «Salve signora. Suo nipote ha causato un incidente stradale, investendo una donna. Ora c'è bisogno di sborsare 3.000 euro per sistemare la faccenda». Invece era tutto finto. Di vero c'erano solo i soldi, che la donna aveva già ritirato dalle Poste di via Marconi credendo di fare una cosa giusta.
La vittima, fortunatamente, ha chiamato un familiare, che si è insospettito. E così si è scoperto l'inganno. Su questo episodio sono al lavoro gli agenti del Comando di via Cappuccini, i quali ipotizzano che prima di entrare in azione la banda, composta da vari personaggi e con un basista del posto, abbia compiuto uno screening sulla famiglia nel mirino per acquisire le informazioni necessarie, tra i quali i nomi ed i cognomi dei parenti.
La Polizia Locale, però, oltre che con l'azione investigativa, agisce sul piano della prevenzione e dell'informazione in considerazione dell'enorme danno causato alle vittime, che va molto al di là del mero danno economico perché colpisce la sfera più intima causando pesanti contraccolpi psicologici. Per difendersi, può essere sufficiente adottare qualche semplice cautela, che è bene rammentare.
Innanzi tutto, prima di aderire a richieste telefoniche di denaro o di aprire la porta a uno sconosciuto, anche se veste un'uniforme o, in abiti borghesi, si qualifica come appartenente alle forze dell'ordine o dipendente di un ente pubblico mostrando un tesserino di riconoscimento, è bene chiamare il numero della Stazione dei Carabinieri 080.394.2010 o quello della Polizia Locale 080.394.2014, chiedendo lumi all'operatore.
Mai, invece, chiamare le utenze telefoniche fornite dagli interessati perché a rispondere potrebbe essere un complice del truffatore. È bene ricordare, ancora, che banche ed uffici postali oltre alle società elettriche e idriche non inviano il loro personale a domicilio per sostituire banconote sospette o fuori corso o per chiedere il pagamento delle bollette con denaro contante.
Inoltre, se dopo aver ritirato somme di denaro dalla banca o dall'ufficio postale, lungo il tragitto di ritorno a casa ci si sente osservati o seguiti, è importante chiedere immediatamente un intervento delle forze dell'ordine, parlandone con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza, oppure entrando in un in un negozio e chiedendo aiuto ai commessi.
In ogni caso, non si deve esitare a chiamare il numero della Stazione dei Carabinieri o quello della Polizia Locale. Le forze dell'ordine sono sempre a disposizione dei cittadini, anche solo per un consiglio o per ricevere segnalazioni di situazioni o di persone sospette.