Cronaca
Truffa all'ex Provincia, Anita Maurodinoia si difende
L'ex vicepresidente: «Fiducia nell’operato degli inquirenti». Solidarietà da De Matteo
Giovinazzo - domenica 2 ottobre 2016
2.03
L'indagine della magistratura sulle «condotte fraudolente da parte di amministratori e funzionari» dell'ex Provincia di Bari ha scosso di riflesso anche il mondo politico giovinazzese. Tra gli indagati, infatti, anche Anita Maurodinoia, ex vicepresidentessa dell'Ente e leader di Sud al Centro, ripetutamente presente a Giovinazzo nell'ambito di eventi culturali presso l'Istituto Vittorio Emanuele II, affidato al delegato Nicola De Matteo, il quale ha espresso senza esitazione alcuna «piena solidarietà all'amica Anita».
In particolare, la Guardia di Finanza ha effettuato un sequestro preventivo per 240.000 euro. Insieme alla Maurodinoia sono ufficialmente indagati quattro fra funzionari e dipendenti dell'Ente, Cataldo Lastella, Pietro Gallidoro, Giuseppe Rotolo e Mario Ruggiero, gli imprenditori Marino Provvisionato, Marino ed Ezio Gesualdi della società Gesualdi Srl di Spinazzola. Secondo gli inquirenti delle Fiamme Gialle sarebbe emerso «un diffuso sistema clientelare».
Un'accusa che Anita Maurodinoia respinge in maniera netta attraverso una nota: «Ho fiducia nell'operato degli inquirenti - scrive - per chiarire che i 692,79 euro sono stati effettivamente spesi». Il riferimento è all'accusa mossa dalla Procura della Repubblica di essersi fatta rimborsare circa 700 euro per un viaggio a Roma. «Si tratterebbe - ha voluto spiegare la Maurodinoia - secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, dell'indebito rimborso di spese sostenute per una trasferta istituzionale di due giorni (13/14 settembre 2012) a Roma presso l'Upi. Naturalmente - è la sua posizione -, potrò facilmente dimostrare documentalmente l'insussistenza di quanto mi viene contestato. Ora, e non solo per mantenere fede ad un noto rituale - ha chiosato -, intendo manifestare fiducia nella Giustizia e ampia disponibilità a rendere nel più breve lasso di tempo possibile tutti i chiarimenti del caso».
Se si tratta di una bolla di sapone pronta a sgonfiarsi lo sapremo presto.
In particolare, la Guardia di Finanza ha effettuato un sequestro preventivo per 240.000 euro. Insieme alla Maurodinoia sono ufficialmente indagati quattro fra funzionari e dipendenti dell'Ente, Cataldo Lastella, Pietro Gallidoro, Giuseppe Rotolo e Mario Ruggiero, gli imprenditori Marino Provvisionato, Marino ed Ezio Gesualdi della società Gesualdi Srl di Spinazzola. Secondo gli inquirenti delle Fiamme Gialle sarebbe emerso «un diffuso sistema clientelare».
Un'accusa che Anita Maurodinoia respinge in maniera netta attraverso una nota: «Ho fiducia nell'operato degli inquirenti - scrive - per chiarire che i 692,79 euro sono stati effettivamente spesi». Il riferimento è all'accusa mossa dalla Procura della Repubblica di essersi fatta rimborsare circa 700 euro per un viaggio a Roma. «Si tratterebbe - ha voluto spiegare la Maurodinoia - secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, dell'indebito rimborso di spese sostenute per una trasferta istituzionale di due giorni (13/14 settembre 2012) a Roma presso l'Upi. Naturalmente - è la sua posizione -, potrò facilmente dimostrare documentalmente l'insussistenza di quanto mi viene contestato. Ora, e non solo per mantenere fede ad un noto rituale - ha chiosato -, intendo manifestare fiducia nella Giustizia e ampia disponibilità a rendere nel più breve lasso di tempo possibile tutti i chiarimenti del caso».
Se si tratta di una bolla di sapone pronta a sgonfiarsi lo sapremo presto.