Cronaca
Troppi furti in campagna: «Siamo soli, nessuno ci sta aiutando»
L'allarme dei proprietari dei campi sulla strada per San Pietro Pago
Giovinazzo - mercoledì 3 aprile 2019
06.00
«Siamo soli, nessuno ci sta aiutando».
Il grido d'allarme ci era arrivato qualche settimana fa da alcuni proprietari dei fondi che si affacciano sulla strada per San Pietro Pago. La grande paura è arrivata dopo settimane di furti impuniti e di attacchi ai raccolti. Un tempo i predoni, spesso dell'Est Europa, rubavano solo valvole per irrigazione, rame ed ottone da rivendere al mercato nero.
Oggi invece è in pericolo il lavoro di mesi: non solo le olive, spesso rubate su commissione da squadre specializzate che agiscono con rapidità, ma anche ortaggi, verdure e frutta. I ladri portano via tutto, anche utensili e attrezzi da lavoro, con rapacità e sistematicità.
«Mi hanno rubato finanche i limoni (in foto l'albero) ed altri agrumi - ci ha detto un agricoltore per passione -. Non risparmiano quasi nulla e si sanno muovere nei campi anche al buio, perché arrivo presto in campagna ed è tutto ripulito».
Alcuni proprietari denunciano questi fatti, altri continuano a non farlo, sbagliando. Perché senza denuncia è difficile che le forze dell'ordine possano avviare serie indagini. Sta di fatto che il problema si è fatto grave, nonostante gli articoli della nostra testata e gli appelli partiti dai media locali. Tutto resta fermo ed i contadini hanno paura.
«A volte - ci ha confidato un altro agricoltore - può capitare di sorprenderli, magari all'alba, ma se si è soli non si ha il coraggio di tentare di fermarli. Altre volte ci sono quelli che abbandono rifiuti, anche eternit o altre sostanze, ma siamo impotenti».
Un altro ancora taglia corto: «Siete giornalisti - ci ha chiesto -? Allora scrivetelo che ci sentiamo abbandonati! Nessuno viene a vedere quello che succede nelle nostre campagne e qualche volta potrebbe succederci qualcosa di grave se li scoprissimo a rubare. Vediamo solo i Carabinieri ogni tanto, ma non basta!».
La rabbia è forte, per interi raccolti cannibalizzati da predoni senza alcuno scrupolo e il senso di impotenza è il sentimento prevalente.
Il nostro appello alle istituzioni locali ed alle forze dell'ordine è più forte che mai: c'è bisogno di tutelare maggiormente questi lavoratori.
Il grido d'allarme ci era arrivato qualche settimana fa da alcuni proprietari dei fondi che si affacciano sulla strada per San Pietro Pago. La grande paura è arrivata dopo settimane di furti impuniti e di attacchi ai raccolti. Un tempo i predoni, spesso dell'Est Europa, rubavano solo valvole per irrigazione, rame ed ottone da rivendere al mercato nero.
Oggi invece è in pericolo il lavoro di mesi: non solo le olive, spesso rubate su commissione da squadre specializzate che agiscono con rapidità, ma anche ortaggi, verdure e frutta. I ladri portano via tutto, anche utensili e attrezzi da lavoro, con rapacità e sistematicità.
«Mi hanno rubato finanche i limoni (in foto l'albero) ed altri agrumi - ci ha detto un agricoltore per passione -. Non risparmiano quasi nulla e si sanno muovere nei campi anche al buio, perché arrivo presto in campagna ed è tutto ripulito».
Alcuni proprietari denunciano questi fatti, altri continuano a non farlo, sbagliando. Perché senza denuncia è difficile che le forze dell'ordine possano avviare serie indagini. Sta di fatto che il problema si è fatto grave, nonostante gli articoli della nostra testata e gli appelli partiti dai media locali. Tutto resta fermo ed i contadini hanno paura.
«A volte - ci ha confidato un altro agricoltore - può capitare di sorprenderli, magari all'alba, ma se si è soli non si ha il coraggio di tentare di fermarli. Altre volte ci sono quelli che abbandono rifiuti, anche eternit o altre sostanze, ma siamo impotenti».
Un altro ancora taglia corto: «Siete giornalisti - ci ha chiesto -? Allora scrivetelo che ci sentiamo abbandonati! Nessuno viene a vedere quello che succede nelle nostre campagne e qualche volta potrebbe succederci qualcosa di grave se li scoprissimo a rubare. Vediamo solo i Carabinieri ogni tanto, ma non basta!».
La rabbia è forte, per interi raccolti cannibalizzati da predoni senza alcuno scrupolo e il senso di impotenza è il sentimento prevalente.
Il nostro appello alle istituzioni locali ed alle forze dell'ordine è più forte che mai: c'è bisogno di tutelare maggiormente questi lavoratori.